8135119
Inviato: 19 Lug 2009 21:39
Oggetto: Improvvisata: periplo della terra del Salento
Sotto titolo: Non c'è mica bisogno della moto...
Chi frequenta assiduamente il motobar conosce la mia storia (per rinfrescare le idee a chi non la sapesse:http://www.motoclub-tingavert.it/t330506s.html). Son stati tre giorni molto brutti, pesanti ed oggi approfittando della bella giornata con temperatura non troppo elevata, del fatto che mio fratello fosse via in gita con gli amici e che la mia mamma aveva il turno di lavoro mi è venuta in mente sta cosa, un bel giro nella terra del Salento, con le su belle panoramiche che corrono sul mare. in men che non si dica colazione, doccia e vestizione, messaggio alla mamma con l'avviso della partenza e poi via; una giornata utile per cercare un pò di pace, schiarire la mente e pensare a Lei. Alla partenza:
Prima sosta a San Cataldo; piccolo centro, molto caotico. Un sacco di turisti, auto parcheggiate in prima, seconda, terza e pure quarta fila; gente che litiga per un metro quadrato di spiaggia. Non mi piace poi così tanto. Unica cosa degna di nota, il faro con relativa caserma della Costiera:
[URL=http://img189.imageshack.us/i/pict0698.jpg/]
La strada prosegue bella scivolando verso Sud, piccoli centri si susseguono uno dietro l'altro, tutti quanti con almeno una spiaggetta o una caletta dove trovi sempre gente che si rinfresca. Le curve cominciano ad arrivare dolci, la strada è ben tenuta ed il fresco regge. E' perfetto, tutto. Piccoli particolari della costiera (nella seconda immagina, guardata a grandezza naturale, si riesce a scorgere il profilo dei monti albanesi, direi strana come sensazione):
Arrivato ad Otranto, mi fermo solo ad un bar per acqua e prima sosta per bisogni fisiologici. La città oggi è invisitabile per la massa di turisti che l'affolla, non si riusciva nemmeno a fare una foto; quindi tiro dritto. Appena fuori Otranto comincia una strada che è una meraviglia, chi l’ha percorsa sa di che parlo. E’ un continuo saliscendi con curve e controcurve; alla tua destra le colline di nuda roccia e alla tua sinistra il mare, 50 metri più sotto. Dopo ogni piccola salitella si spalanca un blu che ti acceca e ti riempie l’animo, ti fa sentire LIBERO, e se uno è in un brutto periodo, per un po’ ti passa. Porto Badisco è una perla, un pezzo di simil – Sardegna per l’acqua limpida e la scogliera a picco sul mare con annessa spiaggetta e attracco per le piccole imbarcazioni. Semplicemente spettacolare. Dettagli da Porto Badisco e litoranea successiva:
I successivi km passano via in un baleno tra curve e una compagni di motociclisti, circa una decina; andavano talmente lenti godendosi il paesaggio che anche io col mio scooter riuscivo a tenere il passo; non ci siamo scambiati parole, non so di dove fossero né dove stessero andando, fatto sta che l’ultimo del gruppo mi ha fatto segno di seguirli; alla faccia di chi dice che chi va in scooter viene visto male (confesso che mentre li seguivo avevo un sorriso da ebete stampato sotto al casco, ma tant’è…) Lascio il gruppo poco prima di Santa Maria di Leuca, in quanto loro girano verso l’entroterra. E’ l’una passata e lo stomaco comincia a far sentire le sue ragioni: penso che mi fermerò ad un chioschetto per una panino ed una bottiglia di acqua, ma poi penso: “ ho fatto 200 km per mangiare solo un panino? GIAMMAI!!!” ed allora mi fermo in un ristorantino molto carino su una terrazza a due metri dal porto, poca gente e anche delle belle cameriere, il che non fa mai male. Ordino un bel piattone di frittura mista di mare, acqua, caffè e gelato…questa si che è vita! Totale? Solo 15 euro, non c’è male, direi. Piccola passeggiata sul lungomare e poi di nuovo in sella. Istantanee da Santa Maria di Leuca e ristorante affino:
Dopo essermi saziato riparto alla volta della costa jonica, obiettivo Gallipoli. Ma succedono due cose che riescono in parte a rovinare una giornata che fino allora era stata perfetta. 1°: sulla strada tra Torre Pali e Torre mozza, incrocio canalizzato a 6 corsie con semaforo, io ho il verde, rallento e mi accingo a passare senonchè un vecchiaccio maledetto con la sua Uno dell’anteguerra decide di passare col rosso in piena velocità. Mi son fermato appena a 50 cm dalla sua fiancata, ed intanto il vecchio ha proseguito la sua strada indisturbato, tagliando la strada anche ad un’altra auto. Mi ci è voluto un quarto d’ora abbondante per riprendermi dalla strizza, ma forse ho capito che ho in cielo una stellina che mi protegge, ed è un bene. 2° episodio, in un paesino sperduta nella campagna, due strade ed un incrocio anch’esso col semaforo. Sono a 20 metri circa quando scatta l’arancione e penso: “vabbè ce la faccio”. Non ce l’ho fatta; l’arancione è durato 1, forse due secondi. Quindi rosso e relativa foto. Penso che mi abbiano beccato, a meno che l’apparecchio era spento, ma non credo. Quindi mi spettano 137 eurazzi e sei punti in meno, e tutto questo per colpa di un comune (quale sarà poi? Era talmente piccolo che non ricordo nemmeno il nome) che vuol fare cassa furbescamente. Così sia. Comunque butto giù l’amaro boccone e proseguo. Arrivato a Gallipoli, giretto nella cittadella, caffè ed altra sosta “fisiologica”. Immagini di Gallipoli col faro dell’Isola di Sant’Andrea e le Quattro Colonne di Santa Maria al Bagno
Un po’ incazzato riprendo il giro per l’ultima fermata, prevista a Porto Cesareo. La sosta dura poco, anche qui traffico, auto e tanta, troppa gente. Il tempo di una foto, una bottiglia di acqua e riparto. Lascio la cosa jonica e comincio il rientro.
L’ultima parte del tour ha avuto luogo nell’entroterra e precisamente ha toccato i paesi di Avetrana, Manduria, Francavilla Fontana, Ostini e Fasano. La stanchezza ormai aveva preso il posto sulla stizza per l’accaduto e quindi in questi ultimi chilometri ho pensato solo a tornare velocemente a casa. Totale chilometri al rientro:
Conclusioni: non c’è bisogno di una moto per fare un giro degno dei migliori motociclisti; se indossi un minimo di abbigliamento tecnico i Motociclisti rispettano anche quelli con lo scooter; le prese per culo in Italia non avranno mai fine; il mio X9si è comportato davvero bene e mi ha fatto divertire, anche più di quanto mi immaginassi; bisogna avere duecento occhi quando si viaggia su due ruote, la moto fa bene all’anima e alla mente. Ecco, questo è il resoconto di una giornata, per me, SPECIALE!