GINOX ha scritto:
Ora qui mi segano.....
Allora il bovino realmente PIENO FIORE NON ESISTE PIU' nelle tute in pelle, forse in qualche giubbo...
La conceria lavora il pellame destinato all' abbigliamento che naturalmente presenta difetti in superficie. Piccoli tagli, abrasioni, venature, qualche cicatrice e anche il famigerato tarolo o tarlo.
Una volta le pelli venivano rifinite con i loro piccoli difetti e poi si faceva una cernita sul pellame finito, perciò si trovava la prima scelta, la seconda scelta e la terza tutto in base a quanti difetti superficiali c'erano.
Poi le concerie hanno pensato di abrasivare parte del "buccio" o "fiore" per togliere gran parte di questi difetti, e con le successive operazioni di stuccatura, rifinitura e calandratura vengono in maggior parte eliminati o "nascosti". Così ora c'è solo una scelta "primaria"
Con la calandratura la pelle viene come "stampata" e sembra sia integra e naturale.... troppo naturale....
I pregi del pellame attualmente prodotto? Colore uniforme, maggior morbidezza e assenza di difetti.
I difetti? Con questa lavorazione vengono tolti dai 2 ai 4 decimi di spessore della parte più resistente della pelle, il fiore o buccio
Leggevo sul loro sito delle mucche Kobe (e un'altra varietà) delle kushitani, allevate apposta (che siano le stesse che usano per le bistecche e vengono massaggiate tutto il giorno?) per le tute, mucche che forniscono (povere mucchine ) pelli elastiche e senza cicatrici...
a un costo che non si discosta molto dai top di gamma Dainese (mi pare una Kushitani europea venga sui 1800 euri)...
E' tutto un po' macabro... ma è vera questa differenza rispetto alle pelli di cui parli te?
Questo discorso delle pelli uniformati è valido ovunque?