Domenica mi sono svegliato e ho guardato fuori dalla finestra:
un tiepido sole invernale mi invitava a saltare in sella alla mia Suzuky Bandit, presa da una settimana e correre nel vento.
Alle 9.30 sono in partenza, destinazione Como, che dista da Bergamo circa 55 Km.
Dopo i primi Km il freddo pungente inizia a farsi sentire (il termometro segna +3 C), ma la voglia di testare la Bandit ha il sopravvento su tutto!
A metà strada, all’altezza del ponte di Brivio, inizio ad incrociare i primi motociclisti ed è un piacere scambiarsi saluti, intrisi di segni di consenso, riconoscendo in altri la tua stessa passione, la voglia di sfidare il tempo ancora poco propizio.
Ore 10.30: giungo a Como, Bellagio, lungo lago splendido.
Posteggio la moto, di fianco a me almeno altri 20 motociclisti cercano di riscaldarsi al sole dopo una bella cavalcata.
Scambio un paio di commenti sulla moto con due ragazzi di Milano che poi mi danno delle dritte su come assettarla meglio, sulla forcella e sulla regolazione del “mono”.
Siamo arrivati addirittura a tirar fuori le chiavi e attuare le regolazioni del caso.
E’ anche questo secondo me il segreto della moto:
l’istintiva amicizia e spirito di condivisione che unisce persone apparentemente diverse, che non si conoscono, ma che all’occhio di un passante sembrano vecchi amici che lavorano insieme per sistemare la moto…
Mi sono sinceramente commosso nel vedere la disponibilità mostrata nei miei confronti che, alle prime armi, ignoravo concetti base come regolare il “mono” in funzione del mio peso corporeo.
Disponibilità che probabilmente mi ha anche evitato brutte cadute …
Dopo 30 minuti del cameratismo sopra descritto, sono tornato in sella e mi sono avviato verso la via del ritorno.
Alle 12.30 arrivavo con il motore rombante davanti a casa: che fame!
