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Inviato: 24 Dic 2008 20:47
Oggetto: [24/12]Giro dei Tre Laghi e scalata dell´Amiata in solitaria
Mentre aspetto che sia pronto il cenone
La passeggiata in solitaria fatta ieri (23/12) sui Monti della Tolfa, mi ha spinto stamattina a valutare il fatto di salire in moto, ancora una volta in solitaria, e macinare un pò di chilometri.
All'inizio come meta mi ero posto il Monte Argentario, e salita fino su a Punta Telegrafo.
Sta di fatto però, quando si è da soli, su due ruote, e con voglia di viaggiare, il percorso si crea durante il viaggio stesso.
Quindi dopo i primi chilometri uscendo la Ladispoli e imboccata l'aurelia, inconsciamente ho girato per Cerveteri, dirigendomi sul lago di Bracciano, complice il fatto che l'ora di partenza non era delle più mattutine (e ancora non immaginavo cosa mi aspettava )
E allora mi son detto, mi faccio il lago di Bracciano, va bene, ma a questo punto, perchè non farmene altri due, in modo da ricordare un bel motogiro fatto tempo fa?
E cosi è stato, passato Bracciano, comincio a circumnavigare parte del lago, toccando Trevignano Romano e salendo su, verso Sutri.
Ripercorrere quelle strada è stato particolarmente piacevole, vuoi perchè mi ricordava i momenti prima dell'arrivo all'ormai classico punto di incontro (Illy Bar di Sutri ) con cari e vecchi compagni di viaggio, ma soprattutto perchè sentivo una sensazione particolare addosso. Un qualcosa che mi spingeva ad allontanarmi, e più proseguivo, e più sentivo come scrollarsi di me delle gocce contenenti immagini e parole.
Supero Sutri, rapido sguardo al Bar, e su verso Ronciglione. Il lago di Vico mi aspettava.
Era più di un anno che non andavo in quel posto, e di quei paesaggi ho un bellissimo ricordo che, come tanti altri, mi lega profondamente ad una persona.
Con calma, inizio a girarmi e gustarmi con gli occhi il tranquillo e sospeso panorama del lago.
Si fa l'ora di pranzo, allungo il passo, c'è ancora Bolsena per chiudere il giro.
Percorro la Cimina e verso le 14 arrivo a Bolsena.
La tranquillità e la quiete regna sul lungo lago.
Mi fermo al chioschetto, per prendere un panino. Peccato però che non ne avevano, ma la fame non la sentivo, non ci pensavo nemmeno. Un caffè e una bottiglia d'acqua, e riparto dopo 5 minuti.
Riparto si, ma per dove? Il giro dei tre laghi era completato...sono appena le due e ho a disposizione ancora un paio d'ore di luce piena.
Un primo pensiero va a Civita di Bagnoregio.
Controllo il navigatore...nah...troppo vicina, sarà per un'altra occasione.
Voglio spingermi più in là.
D'altronde questo piccolo viaggio, nasconde una volontà di riflessione mia interiore, e sentivo il bisogno di allungare, come tendere in avanti il mio pensiero.
Voglio arrivare in vetta all'Amiata.
Non so le condizioni che mi aspetteranno su, ma non mi importa. Prudenza prima di tutto ovvio, ma tanta, tanta voglia di soddisfare questo obiettivo.
Mi incammino....acquapendente....piancastagnaio.
L'asfalto bluastro che comincia a sentirsi poroso sotto le gomme, mi da sicurezza, ma non dimentico che nonostante le Diablo Strada siano gomme invernali, la temperatura esterna è di 4 gradi, e in qualche zona d'ombra potrebbe ghiacciare.
Salgo su massaggiando l'asfalto, dandogli tutto il rispetto che merita.
E più si sale di altitudine, e più il freddo e le condizioni invernali fanno sentire la loro presenza.
Il navigatore a quota 1400mt segna -1°
Intorno a me, tutto innevato. Sotto di me, l'asfalto grattato dal sale.
Ad un certo punto la strada comincia ad avere porzioni di ghiaccio più estese.
Ma devo arrivare sopra. Metto entrambi i piedi a terra, e a passo d'uomo colmo gli ultimi metri che mi separano dal rifugio.
E finalmente, arrivo.
Spengo la moto, mi siedo sul muretto, e penso a quel che avevo fatto finora.
Sono soddisfatto. Ero arrivato.
Mi ero dato un tempo massimo per arrivare in quota, ovvero le 16:00, dopodichè, mi ero autocomandato di cominciare la discesa. Era troppo azzardato scendere con il sole a tramonto, e con il ghiaccio che pian pianino stava li per formarsi.
Ma erano ancora le 15:30.
Dopo una piccola pausa al rifugio, comincia la discesa, il percorso a ritroso.
Li per li mi chiedo quale strada è meglio percorrere.
Mentre scendo giù per acquapendente, mi ricordo un punto di snodo fatto in una vecchia uscita che poi riconduceva a Canino.
Quindi, perchè no? Ho ancora un'ora scarsa di sole, ma proviamoci lo stesso.
Continuo il mio viaggio di ritorno, mentre con la coda dell'occhio seguo l'apparentemente lento scivolare del sole dietro le montagne.
Comincia a calare il buio. Il navigatore stima ancora 1,30h di marcia.
Il freddo si fa più dispettoso, l'anabagliante sinistro decide di abbandonarmi, ma fa niente, ci si vede lo stesso.
Arrivo a Montalto, e di li, l'Aurelia.
Mi sento già a casa.
E giù, apro la manopola del gas, fino all'imbocco dell'autostrada.
Sono le 18, che faccio? Mi faccio l'aurelia interna passando per Civitavecchia, S.Marinella incontrando l'ormai conosciutissimo traffico di quelle zone a quell'ora, oppure la scorciatoia?
Di chilometri e di emozioni ne avevo provate abbastanza per oggi, quindi opto per la comoda scorciatoia.
Alle 18:40, metto la freccia, faccio la discesa, apro il box. Mi tolgo il casco, e guardo la moto ancora accesa, con un occhio spento. Le accarezzo ingenuamente il cupolino, come ringraziandola per avermi accompagnato in questo ennesimo viaggio.
Do un colpo con l'accelleratore e giro la chiave. Ora è giusto che si riposi un pò.
E questa è stata la mia piccola avventura nella vigilia di questo Natale.
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Lago di Bracciano
Salendo verso Sutri
Lago di Vico
Lago di Bolsena
Bivio per Piancastagnaio
Questo è il percorso
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Ultima modifica di Cippo4u il 24 Dic 2008 20:52, modificato 1 volta in totale