nonnoenio ha scritto:
Mi sembra che "lo scontro" più marcato sia fra sostenitori del rock/metal e quelli della dance (chiamatela come volete ma quella è).
Ovvio che l'asprezza delle opinioni dipende anche molto dall'età e da quanta musica si è ascoltato.
Ad esempio, io sono cresciuto con il primissimo rock della fine anni '50 (Elvis & Co. tanto per capirci) ma poi, mentre i miei amici impazzivano per Morandi, Celentano e la Pavone, io inseguivo Dylan, la Baez e poi i Beatles e gli Stones. Ma questo non mi ha impedito poi di ascoltare tantissimo DeAndrè o Guccini e tutti i vari poeti (alcuni mi rifiuto di chiamarli cantautori) E così via, dedicando, di tanto in tanto, anche un po' di tempo alla classica. Credo che questo mi abbia permesso di arrivare alla mia età continuando ad apprezzare musica che i miei coetanei manco si sognano .... (Rammstein, Evanescence, RHCP ecc.)
Però, lo confesso, la dance faccio fatica a considerarla musica creativa quanto piuttosto un modo furbo di riciclare musica altrui. (parere personale ovviamente).
Quoto, ma ho un'opinione diversa riguardo a quei generi musicali, come la Dance e il Funky moderno (Rap, R'n'B ecc.), che "rubano" da altre forme musicali, in quanto, in questi casi, la creatività sta proprio nella capacità di ricercare particolari suoni e brani da riciclare e miscelare per fare musica.
Un esempio banalissimo...
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Questa è la canzone originale...
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Trasformare una parte di una canzone mai uscita come singolo, di un artista come Lou Rawls, molto poco conosciuto in Italia, con una ritmica soft, in un pezzo Dance, fatto da un italiano, che ha spopolato in tutto il mondo, secondo me non è furbizia. Dietro c'è, oltre ad una profonda conoscenza della musica nera degli anni '70, una bella fetta di creatività.