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Inviato: 28 Apr 2008 17:28
Oggetto: Cris & Dan weekend in Valtellina [25-27.04.2008]
Ecco qui il report dei nostri 3 giorni di vacanza per il ponte del 25 Aprile.
Visto che mi è stato chiesto di scattare numerose foto alla notizia della partenza del nostro giro, ho deciso di postare solo alcune delle circa 150 foto immortalate in questi giorni e di raccontare un report abbastanza dettagliato.
1° Giorno:
Sveglia presto alla mattina sia io che Dan belli carichi psicologicamente e pronti ad affrontare il viaggio (anche se fino alla sera prima, io godevo tutt'altro che di ottima salute.. ).
Dopo un ultimo controllo sul necessario da portarsi dietro, scendiamo in garage verso le 8.00 per caricare a dovere il cbf. Ovviamente i "ducatisti" non possono montare valige o borse serbatoio, ma amano comunque viaggiare con il monoposto lasciando trasportare tutto agli altri...
Ore 8.15 si parte con sosta al distributore self service di Trento nord con colonna annessa fino sulla statale per Gardolo..
Evidentemente era l'unico ad avere dei prezzi ragionevoli per la benzina nella zona.
Riempiti i due serbatoi ci si avvia in direzione di Mezzolombardo per poi salire in Val di Non passando da Cles, Malè e Dimaro.
Prima di iniziare la salita sul passo del Tonale ci fermiamo per scattare qualche foto..
La strada a salire è molto bella a tratti ancora umida in alcune zone di ombra.. arrivati in cima al passo lo spettacolo è a dir poco fantastico:
Solo perchè la Honda non fornisce ancora come accessorio il portasci , decidiamo di non fermarci a fare una discesa molto invitante..
Eccomi qui con la mia motina tuttofare
si prosegue quindi scendendo a Ponte di Legno per poi svoltare a Monno e come deciso precedentemente seguire la salita per il passo del Mortirolo (visto solo in tv durante le tappe del giro d'Italia).
La strada è abbastanza stretta e poco dopo aver iniziato la salita, ci accorgiamo dei cartelli di segnalazione di strada franata, così proviamo a chiedere informazioni sull'accessibilità del passo.
Purtroppo però le uniche 2 signore che troviamo sulla strada sono turiste che sono arrivate in zona il giorno prima, ma che comunque ci dicono di aver visto un paio di macchine scendere dal passo in mattinata.
Una rapida consultazione per deciderci a proseguire comunque per la strada, dove troviamo sassi e rami che non ci impediscono comunque di salire con calma, mentre gli unici cartelli ricorrenti, ci ricordano che la zona non è protetta dalle frane e per il rischio di caduta massi, basta rivolgersi al bar del paese per sapere la percentuale di probabilità di prendersene uno sulla testa.. .
Arrivati quasi in cima al passo dopo una curva a destra ci troviamo davanti questa situazione...
Forse lo spirito di avventura che ci ha accompagnato durante la salita, deve lasciare un pò di posto alla prudenza che ci fa subito capire che non possiamo più proseguire oltre.. Mentre giriamo le moto scende un turista olandese in bici che ci informa che la strada poco sopra è messa ancora peggio e che anche lui deve rientrare a valle.. (Potevano almeno segnalarlo con un bel cartello al bivio!! ).
Poco male, scendiamo nuovamente per il passo seguendo gli zig-zag del ciclista che sicuramente con la sua bella mountain bike era più avvantaggiato di me che avevo anche le 3 valige belle cariche..
Abbiamo perso un pò di tempo sulla tabella di marcia, ma scesi deciamo di allungare un pò la strada per arrivare comunque a Tirano (visto che nel viaggio c'era la tappa sicura della Svizzera ).
Passiamo allora da Edolo e iniziamo il passo dell'Aprica, bello perchè ricco di curve ma l'asfalto lascia un pò a desiderare.. (saremo mica abituati troppo bene con la situazione del manto stradale in Trentino?? ).
Ancora una piccola sosta con foto e si riparte:
Ci accodiamo a due motociclisti veronesi su FJR (non ho visto loghi del tinga sulle moto ma potevano anche essere dei nostri! ), che ci fanno strada fino a Tirano, dove poi proseguono per la CH, mentre noi vista l'ora, ci fermiamo per una nuova tappa rifornimento ai serbatoi delle moto e per riempire i nostri stomaci.. .
Finito di pranzare vediamo l'unica panchina all'ombra libera, la tentazione di una pausa di una decina di minuti è forte anche perchè un pò di abbiocco post-pranzo si fa subito sentire..
Ok..è circa l'1.00 quando ci rimettiamo in marcia con meta finalmente la Svizzera. Arrivati poco prima della frontiera leggo il cartello che invita a preparare ad esibire i documenti al confine, con il portafoglio a portata mi mano mi avvicino al passaggio di uscita del confine italiano dove gentilmente ci fanno passare senza neanche quasi lasciarmi il tempo di poggiare il piede a terra, poco dopo invece la polizia svizzera ci fa un bel controllo di scarichi e pneumatici e dopo averci chiesto la meta ci lascia andare. (Precisi questi svizzeri eh.. ).
Ci atteniamo ai limiti dei 50/60 previsti nei centri abitati onde evitare problemi con la polizia locale che di tanto in tanto si fa vedere con la macchina posteggiata al ciglio della strada..
Breve sosta foto al lago di Poschiavo e si prosegue con il giro..
Inizia così la tanto attesa salita al Bernina dopo aver indossato sottotuta e sottoguanti.. paesaggi STUPENDI.. neve a volontà!!.. e temperature non proprio primaverili .
Chissà perchè il passo per Livigno è stato dato come chiuso??
Arriviamo in cima al passo del Bernina dove c'è l'ospizio:
si dovrebbe vedere anche un lago da quelle parti?? mi guardo intorno e vedo solamente m^3 di neve..
sarà quello li il lago bianco.. mah?!?
Secondo me lavorano 24/24h 365 giorni l'anno:
Riusciamo ad intavedere il famoso trenino rosso che purtroppo non sono riuscito a fotografare al volo. .
Il Trenino Rosso del Bernina costruito nel 1910 parte dalla località di Tirano in Italia, a ridosso del confine Svizzero, e conduce alla famosa località turistica St.Moritz.
Si passa da una quota di 429 metri sul livello del mare di Tirano, ai 2253 del Valico del Bernina, (la Trasversale alpina più alta d'Europa )
La stazione di St.Moritz si trova a 1775 metri slm.
Ecco qui un immagine durate la sua corsa
Mentre siamo per rimettere guanti e casco vedo qualche fiocco cadere sulla visiera del casco..(ma non avevano dato sole sole e ancora sole in tutte le previsioni svizzere sul passo?? ). Velocemente quindi si riparte e inizia ad intensificarsi la neve..speravo non iniziasse ad attaccare subito ed invece complice la bassa temperatura si forma un sottilissimo strato sul manto stradale.. procediamo con molta calma prima visto che le M3 non sono proprio studiate per la neve (..e neanche per i viaggi lunghi penso.. ma alterno volentieri il mototurismo tranquillo alla "tiratina" sulle nostre montagne trentine.. ).
Nella discesa quando troviamo strada pulita aumentiamo il ritmo per evitare di prendercela tutta e rimanere magari distraziatamente bloccati li o fare qualche caduta inevitabile..
scendiamo quindi poi fino ad arrivare alla bellissima St. Moritz
Da notare le panchine poco personalizzate:
Qualche foto fatta prima che iniziasse nuovamente a nevicare...
Finalmente anche il compagno di viaggio decide di scattare qualche foto..
Tipici bus del posto.. saranno quelli con i volani per il recupero dell'energia studiati a fisica sui banchi di scuola??
Inizia nuovamente a nevischiare, questa volta però più simile a pezzi di polistirolo che neve.. (non avevo bevuto nulla eh.. ).
Passiamo così davanti alcune casette fino al Grand Hotel di St.Moritz con casinò annesso..veramente imponente oltre che lussuoso.
Si riparte questa volta per fare un bel pezzo di strada senza soste e recuperare un pò di tempo sulla tabella di marcia.
Seguiamo quindi per Silvaplana, passando poi per Sils e Plaun.
La strada che ci avvicina per il rientro ad confine italiano è veramente fantastica! Immersa nel verde con asfalto perfettamente tenuto e con il tempo che andava via via sempre migliorando con l'avvicinarci alla frontiera.
Nella valle vicino a Stampa ho potuto constatare che tira effettivamente poco vento... La moto (che è tutt'altro che una piuma) con io sopra e carico dietro annesso, venivamo tranquillamente spostati da raffiche che fortunatamente sono durate solo pochi chilometri, guardando dietro nello specchietto ho visto che Dan era messo anche peggio di me visto che ogni tanto lo vedevo "svolazzare" con il suo monster vicino e poco oltre la linea di mezzeria.
Passato il confine rientriamo in Italia dove le temperature aumentano incredibilmente e approfittiamo di una nuova sosta benzina, per toglierci un pò di abbigliamento pensante.
Si prosegue in direzione Chiavenna per poi scendere a Prata e seguire per il lago di Mezzola dove facciamo l'ultima sosta vicino alla stazione.
Infine scendiamo a Dubino e proseguiamo per Cosio Valtellino e infine Morbegno.
Arrivati a destinazione scarichiamo le valige al piccolo hotel della Val Gerola e dopo una doccia, ritroviamo degli amici che abitano li.
Ceniamo e stiamo fuori con loro fino a che il sonno la fa da padrone e rientriamo sul tardi in hotel dove ci svegliamo alle 11.30 del mattino.
2° Giorno: giusto il tempo di pranzare con piatti tipici Valtellinesi, che nel primo pomeriggio siamo di nuovo in sella per "l'esplorazione" delle valli vicine su consiglio di alcuni amci e del simpatico albergatore.
Durante il pomeriggio riusciamo a girare la Val Gerola e caricate nuovamente le batterie la digitale è di nuovo pronta all'uso.
Seconda è la Val di Bema: stradina veramente lunga se si vuole arrivare fino in cima, di cui qui se ne vede solo una parte.
Sosta a metà valle:
e strada che prosegue con la parte vecchia visto che quella nuova è in manutenzione in questo periodo:
e l'uscita della galleria che a me sembrava una discesa in miniera vista la sua lunghezza, complici la scarsissima illuminazione e la pendenza in discesa.
Torniamo indietro visto che sono tutte valli chiuse e risaliamo per l'ultima valle con destinazione passo S.Marco che però è chiuso per neve (ma almeno segnalato in anticipo ).
La strada è veramente ben tenuta e pulita, così senza le valige approfitto per rendere omogeneo il consumo della mia gomma posteriore...
Arrivati quasi in cima il panorama è invece questo:
Rientro in hotel e serata nuovamente fuori con gli amici tra diversi svaghi e divertimenti...
Visto che la mattina è stata creata anche per dormire.. approfittiamo delle poche ore di sonno che ci sono rimaste prima di dover ripreparare le valige, salutare e rimetterci in marcia per il viaggio di ritorno.
3° e ultimo giorno:
Pronti a ripartire senza sentire più di quanto ci aspettassimo la stanchezza, dopo un pranzo veloce.
Seguiamo direzione Sondrio seguendo la strada principale dopo aver fatto benzina, fino ad arrivare nuovamente all'Aprica dove questa volta ci fermiamo.
Seguiamo poi un gruppo di 4 moto di tedeschi che mantengono lo stesso nostro passo e seguono la nostra stessa strada con ritorno sul passo del Tonale, dove ci sono 5 gradi e qualcuno inzia ad avere freddo:
La prossima volta ci sarà anche il nostro adesivo.. promesso
Monumento in cima al Passo del Tonale:
Iniziamo quindi a scendere fino a Dimaro dove (anche per variare un pò il giro dell'andata), decidiamo non contenti della strada fatta, di salire per Pinzolo in direzione Madonna di Campiglio.
Arrivati in cima mi fermo come ormai di consueto in questi giorni, per scattare le ultime foto:
Riprendiamo poi la strada di casa scendendo giù fino a Tione e facendo rientro poco dopo l'ora di cena a Trento, visibilmente stanchi ma molto soddisfatti!
Ecco l'ultima foto (prometto che questa è l'ultima.. ), che indica i chilometri percorsi tutti prevalentemente su passi e strade di montagna:
Come si può intuire è stata un'esperienza spettacolare per entrambi ed ho voluto raccontarla sperando che sia stata di gradimento anche leggerla.
Un ringraziamento al mio compagno di viaggio per la pazienza nelle soste per scattare le numerose foto e qualche strada non imboccata alla prima volta..
Alla mia motina che si è comportata benissimo in questo viaggetto e al mio caro vecchio monster per non aver fatto alcun tipo di capriccio rendendoci così tutto più semplice e divertente.
Spero il prima possibile di avere occasione di replicare con qualche giro simile, perchè tra impegni vari o per il tempo è trascorso quasi un annetto da quando ci era nata l'idea di fare questo giro. (ciò dovrebbe spiegare l'entusiasmo nel viverlo e nel raccontarlo dopo).
Ciao a tutti!
A presto!
Cris