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Inviato: 29 Ott 2007 10:04
Oggetto: Senza una meta...ecco dove sono finito!
Ieri mattina mi sono svegliato abbastanza presto per una domenica: 9.30. Metto fuori il mio brutto muso dalla finestra e vedo una giornata da favola, con sole alto nel cielo e temperatura per nulla fredda. In una frazione di secondo progetto un giro in moto: in quanto sarei uscito da solo (senza zavorra quindi), non mi prefisso una meta. Penso solo di dirigermi verso la Valle d'Aosta.
Scendo in garage, tiro fuori la bimba, l'accendo e mentre la faccio scaldare un attimo mi preparo. Infilo casco, guanti, bandana e giubbotto. Inforco gli occhiali da sole, qualcheindumento in più nelle bisacce e sono pronto a partire.
L'aria non è per nulla fredda, il cielo è blu terso e non un filo di umidità. Mi avvio verso la Valle d'Aosta senza fretta...ho tutto il giorno davanti. Piccola sosta al benzinaio, caffè ed ora si che si parte!
Come sempre imbocco la Serra in direzione Ivrea, poi Settimo Vittone, Pont Saint Martin, Saint Vincent, Aosta. Il paesaggio è stupendo. E la giornata è giovane. Che si fa? Ma si, facciamo che dirigerci verso Curmayeur. Dopo circa 30 minuti sono arrivato. Non mi sento ancora soddisfatto. I miei occhi scrutano le montagne, ammiro una strada che sale su per il fianco del monte. Il cartello segnala La Thuile. Bene, ecco quale sarà la prossima meta.
I tornanti di asfalto salgono come un serpente su per il fianco della montagna. Ecco i cartelli....."Primo Tornante 80 m". Proviamo ad affrontarlo in seconda. No, non va bene. Vanno presi più lentamente. La mole e l'interasse della Spirit non mi permettono di essere agilissimo. Pazienza. Il secondo lo affronto in prima. Meglio, ora non ci sono problemi. Passo qualche galleria e il freddo inizia a farsi sentire. Giunto a La Thuile mi fermo. La moto deve riposarsi ed io mettere qualche cosa sotto i denti. Entro in un accogliente bar ristorante. Una bella polenta non me la toglie nessuno. Mi guardo attorno. Possibile che sia il solo motociclista qua? Sembrerebbe di si. Meglio, mi sente una sorta di bestia rara e temeraria che scala la montagna al suono di un bicilindrico. Pensando a questo mi frulla l'idea di salire fino al Passo del Piccolo San Bernardo. Detto, fatto. La nuova destinazione è scelta.
Finito il pranzo esco in strada. L'aria è ora più pungente. E' giunta l'ora del cambio look vista la nuova meta. Guanti imbottiti, maglione in più, sottocasco e via. Si parte. L'aria ora è fredda, raffiche di vento mi investono, la cima della montagna si avvicina sempre di più. Ammiro salendo alcuni laghetti alpini. I loro argini sono gelati, e il loro luccicare fa contrasto con il blu del cielo e l'mponenza delle montagne. Eccomi, ormai sono giunto in cima. Leggo i cartelli di fine ed inizio stato. Varco la striscia che segna il confine con la Francia. 2473 metri. Fantastico. E finalmente incrocio due motociclisti francesi in sella a due BMW. Appena mi vedono si sbracciano. Ed io ricambio con l'orgoglio di esser un motociclista. Scendo per l'altro versante della montagna e poi mi fermo in uno spiazzo vicino ad un minuscolo lago di acqua gelida.
Scendo dalla moto, guardo il panorama. Stupido che sono...non ho nemmeno portato la macchina fotografica. Pazienza, per oggi nessuna foto ricordo. Ma ricorderò questa montagna, il freddo e il vento che insieme al motore mi hanno tenuto compagnia. Grazie Shadow.