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Un giorno da dimenticare!
2447897
2447897 Inviato: 11 Set 2007 14:20
Oggetto: Un giorno da dimenticare!
 

Mercoledì cinque settembre, ore o8:30, apro gli occhi e vedo sul comodino il biglietto della “MOBY” che da lì a poche ore mi avrebbe permesso di imbarcarmi sulla Porto Torres – Genova per poi prendere l’autostrada e raggiungere Novara. Chiaro segnale che le amate ferie sono terminate e che si torna alla vita di tutti i giorni.
Ancora non ne sono convinto, ma il giubbotto, gli stivali, i guanti e lo zaino che uso per viaggiare in moto sono lì già belli pronti in prima vista e mi tolgono ogni dubbio.
Mi alzo, do il buongiorno a mia madre, faccio colazione e decido di partire per il mare, classica routine di fine estate di ogni anno, salutare il mare anche se solo per poche ore ed augurargli un “ciao ci vediamo l’anno prossimo”.
Mi vesto. Pantaloni in lino, maglia a manica lunga di cotone, scarpe da tennis, mitico ed inseparabile zainetto delle superiori con all’interno una bottiglia di acqua ghiacciata appena tolta dal congelatore, saluto mia madre, indosso il casco e parto.
Attraverso alcuni paesi con la malinconia di un nostalgico attaccatissimo alla propria terra, alla famiglia, gli amici il mare, le montagne ed a tutti i pregi ed i difetti che contraddistinguono la terra dei quattro mori, mi accorgo che le strade non sono più trafficate come ad agosto, segno tangibile che la bella stagione sta per terminare.
Affronto alcune curve che ormai faccio quasi con una precisione da chirurgo ed ecco che…….(accade qualcosa che non vi posso raccontare, qualcosa che potrebbe essere giudicata in troppi modi diversi e che a mio parere potrebbe influenzare troppo il seguito del racconto, lo terrò per me, per il momento) riduco bruscamente la velocità di crociera, il cuore batte all’impazzata, la mente si svuota da tutti i pensieri, mare, amici, ferie e tutte le c…..e vanno a farsi f…..e. C’è solo quell’episodio che rimbalza nella mia mente nient’altro, non so cosa fare, se fermarmi, continuare la marcia o tornare indietro. Decido di continuare. La strada scorre quasi da sola, tutto e automatico, attraverso un altro paese e mi immetto in una provinciale, un lunghissimo e noiosissimo rettilineo interrotto da due incroci a raso, riduco ancora un po’ la velocità, abbastanza da permettermi di alzare la mentoniera del mio modulare e di abbassare la doppia visiera scura per permettermi di proteggere gli occhi dal sole e dagli insetti .
Attraverso il primo incrocio, strada deserta, proseguo per altri novecento metri ed ecco il secondo incrocio, intravedo una macchina che dalla mia sinistra si avvicina all’incrocio, rallento di nuovo, la macchina si ferma, ok mi ha visto, penso tra me, rapido sguardo a destra, non arriva nessuno ma la mia attenzione aumenta, 30 Mt dall’incrocio, 20 Mt, 10 Mt accade l’impossibile, la macchina che proveniva dalla sinistra dell’incrocio ignora lo stop ed invade la mia carreggiata, non posso schivarla non c’è spazio, da una parte la macchina, dall’altra i cartelli della segnaletica verticale dell’incrocio, in un milionesimo di secondo mi ritorna in mente l’immagine di un incidente, quello di un ragazzo che dopo aver urtato una macchina viene sbalzato sui cartelli stradali affilati come la lama di una katana che gli mozzano di netto un braccio, è il terrore! Mi attacco ai freni, pinzo ma l’asfalto è sporco, cerco di tenere la moto dritta, ci riesco ma la macchina continua imperterrita la sua marcia e mi sbatte sul lato sinistro, il volo, passo tra due cartelli posti sulla banchina spartitraffico dell’incrocio, impatto l’asfalto con la spalla sinistra e con il lato sinistro del casco, rotolo per circa due metri e sbatto con la schiena ai montanti del guard rail.
La moto mi segue e si ferma incastrata al guard rail a pochi centimetri da me.
Ho gli occhi aperti ho paura a fare movimenti bruschi, sollevo la mano sinistra per chiedere aiuto e mi accorgo che sanguina parecchio, stringo il polso con la mano destra, arriva l’autista della macchina che d’istinto, cerca di sollevarmi da terra per vedere cosa mi sono fatto, gli grido di non muovermi e di chiamare un’ambulanza, arrivano i primi soccorsi, un’infermiere di passaggio mi presta le cure di primo soccorso e chiama l’ambulanza, mi chiede di provare a muovere le gambe con calma, lo faccio si muovono, mi viene quasi da piangere per lo scampato pericolo, ma non lo faccio, quasi volessi dimostrare qualcosa a chissà chi o solo a me stesso. Stringo solo i denti perché avverto dolori al piede al ginocchio alla spalla, alla mano. Rimango fermo sull’asfalto, si fermano in molti, sento i loro commenti, qualcuno viene a rincuorarmi, qualcuno mi chiede se ho freddo, qualcuno mi tiene la mano qualcun altro mi sfrega la mano sul braccio per farmi sentire la propria presenza. Sento che chiamano l’ambulanza, ma quelle dei paesi vicini sono tutte occupate, qualcuno suggerisce l’intervento dell’elisoccorso, passano i minuti ed ecco arrivare l’ambulanza che mi porterà al pronto soccorso.
Ora sono a casa.
Ho tre dita del piede fratturate, una delle quali è esplosa per lo schiacciamento del piede tra la moto e la macchina, punti di sutura su collo del piede, ginocchio e mano sinistra, escoriazioni ed ecchimosi varie. Un legamento del mignolo sinistro è rotto, ho perso la sensibilità del mignolo per la rottura di un nervo, ho anche uno stiramento dei muscoli che sostengono la testa per via della brutta torsione che ha ricevuto il casco quando la mia testa ha impattato l’asfalto. Spero di recuperare a pieno la funzionalità della mano sinistra e del piede sinistro, ma ci vorrà del tempo.
Una mia piccola considerazione, stivali, guanti, paraschiena, giubbotto e pantaloni con le protezioni mi avrebbero permesso di uscire incolume dall’incidente, ma…………. Ma tutto il resto, dove lo mettiamo???
La disattenzione dell’autista (settant’anni di età), i cartelli stradali ed i guard rail che rischiano di ucciderci e poi, quell’episodio che non vi posso raccontare. La bottiglia d’acqua ghiacciata che avevo nello zaino ha fatto da paraschiena spezzandosi all’impatto con i montanti del guard rail. Tutto sommato non mi sono fatto niente, ma ora che ci penso il gioco vale la candela??
Qualcuno potrebbe dire: “Pischello, io con l’esperienza e la bravura che ho l’avrei evitato sicuramente!”. Qualcun altro: Destino!
Ditemi voi, io non so più cosa pensare……
 
2448072
2448072 Inviato: 11 Set 2007 14:33
 

Pensa a rimetterti in sesto...E se farai altri lunghi viaggi in moto ti consiglio le protezioni! icon_wink.gif
 
2448092
2448092 Inviato: 11 Set 2007 14:35
 

mi psiace un sacco!

guarisci presto!

comunque complimenti, hai una gran dote nello scrivere!
 
2448096
2448096 Inviato: 11 Set 2007 14:35
 

sei qui a scrivere e questo dice molto, forse non tutto è vero; come forse non vuoi dire a noi ciò che hai paura a dire a te stesso

la fatalità, il caso, il destino e la sfiga son tutti nomi per una di quelle cose che non riusciamo a razionalizzare, che non possiamo accettare poichè possono rappresentare il senso o la fine di una vita...

ma sei qui e questo è tutto icon_wink.gif
 
2448836
2448836 Inviato: 11 Set 2007 15:49
 

Non riesco a capire cosa possa essere l'episodio "misterioso": non per curiosità, ma perchè lo citi e non lo vuoi raccontare, vuol dire che ha una sua importanza, ma dal punto di vista "tecnico" dell'incidente tuo non ne ha. Forse hai visto un altro incidente di un motociclista senza protezioni o hai schivato tu stesso un botto...

Comunque, parlando a cose avvenute dove tutti sono bravi: le protezioni male non ti avrebbero fatto: nessuno può dire se saresti rimasto illeso, ma certo avrebbero aiutato. Un tour o una giratella dal punto di vista dell'incidente sono la stessa cosa. Cadendo ci si può far male e le protezioni aiutano: spesso scocciano, sono scomode, fanno caldo, si perde tempo, verissimo. Ma servono...
Dici del resto? Quale resto? La demenzialità (di un automobilista, di un altro motociclista, di uno scooterista, anche di un pedone...) sono spesso indipendenti dall'età. Vedo - e SCHIVO - quotidianamente idioti di ogni genere ed età. Purtroppo oggi per portare a casa la pelle bisogna pensare per noi e specialmente per tutti quelli che ci circondano.

Comunque, l'importante è che stai raccontando questa brutta esperienza, le ferite si rimarginano, se si ha voglia poi la moto si ricompra. Riflettere e confrontarsi come fai tu mi sembra comunque un fatto positivo. Guarisci alla svelta, tanti auguri e torna a salutare il tuo splendido mare con serenità.

saluti, Dino

Ultima modifica di dino_g il 11 Set 2007 17:54, modificato 1 volta in totale
 
2449055
2449055 Inviato: 11 Set 2007 16:10
 

si l'episodio incriminato non lo racconti, in effeti sono un po' curioso...un gatto nero che ti attraversa la strada??
Riguardo all' accaduto fatti forza l'importante è che puoi ancora scriverlo e dirlo a tutti!! Rimmettiti in sesto e se hai paura di risalire in moto tranquillo che passerà, la passione è molto più forte della paura icon_exclaim.gif
 
2449446
2449446 Inviato: 11 Set 2007 16:53
Oggetto: Re: Un giorno da dimenticare!
 

Complimenti per il racconto che ho trovato molto bello, e felicitazioni per esserne uscito con danni contenuti. icon_wink.gif

Pytt77 ha scritto:
.....Una mia piccola considerazione, stivali, guanti, paraschiena, giubbotto e pantaloni con le protezioni mi avrebbero permesso di uscire incolume dall’incidente, ma…………. Ma tutto il resto, dove lo mettiamo???.....


Tutto il resto, caso fato o sfiga che sia non dipende da noi.
Non possiamo farci nulla.
Ma almeno quel poco o tanto che possiamo fare per determinare la nostra sorte facciamolo ecché cavolo!

Lamps! icon_biggrin.gif
 
2449582
2449582 Inviato: 11 Set 2007 17:08
Oggetto: Re: Un giorno da dimenticare!
 

Pytt77 ha scritto:
Qualcuno potrebbe dire: “Pischello, io con l’esperienza e la bravura che ho l’avrei evitato sicuramente!”. Qualcun altro: Destino! Ditemi voi, io non so più cosa pensare……


Secondo me... sbaglierebbero entrambi.
Esperienza? Non basta. C'è sempre quello che esce quando non hai nessun modo per fermarti, o che ti piglia quando non puoi fare nulla per evitarlo.
Destino? Sì certo, in parte. Ma chiamiamo destino quello che non possiamo controllare... e questo per te è vero solo in parte. Avendo quelle protezioni che hai lasciato a casa... ti saresti fatto parecchio male in meno. E' una parte che hai scelto di non controllare: hai dimostrato, purtroppo e pagandola troppo cara, la tesi di chi dice "anche per 500m, protezioni sempre". Non voglio certo fartene una colpa: è una scelta che hai fatto coscientemente, e purtroppo o per la legge di murphy il brutto avvenimento è capitato proprio quando eri senza protezioni. Una ragione di più per non lasciare varchi a un destino fin troppo esperto nel piazzare i colpi.

In bocca al lupo per la guarigione... e dicci cos'era il fantomatico evento icon_wink.gif
 
2452547
2452547 Inviato: 11 Set 2007 22:00
 

minime ha scritto:
sei qui a scrivere e questo dice molto, forse non tutto è vero; come forse non vuoi dire a noi ciò che hai paura a dire a te stesso

è tutto vero, purtroppo!
Nel mio lavoro vige una legge: "Lascia che qualcosa possa andare storto e questa lo farà, e nel peggiore dei modi....".
Non ho paura a risalire un sella, ho paura piuttosto ad andare in macchina.
Oggi mio padre mi ha accompagnato ad Oristano dall'ortopedico, durante il viaggio, 30 Km circa, non ho fatto altro che riprenderlo per la sua guida, ma pensandoci bene, quante volte ho fatto gli stessi errori? quante volte sono stato distratto, quante volte mi sono messo alla guida stanco o con qualche bicchierino di troppo? Troppe, troppe volte, ed ora che io ho subito quello che avrei potuto far subire ad altri, mi accorgo di essere stato solo molto ma molto forunato.
A piedi, in bici, in moto, ci si fa male da soli. Con la macchina si rischia di uccidere!
Prego il Signore di non darmi mai l'occasione di trovarmi nei panni di quello che mi ha tagliato la strada, non me lo perdonerei mai.
Fa..lo la moto, ci sono le assicurazioni, ma la vita? Chi o cosa può ripagare la vita di una persona? A parer mio niente!!!!
 
2452551
2452551 Inviato: 11 Set 2007 22:01
 

D'istinto mi viene da fare il bastian contrario e forse qualche tempo fa l'avrei fatto ma “purtroppo la maturità incombe” e allora ritorno sui miei passi e mi associo al piccolo grande suggerimento che ti hanno proposto gli altri...

Poco più di un mese fa un mio amico un amico di mio padre e un amico di tanti motociclisti sardi è morto colpito da un auto; alla guida un quarantanovenne(o un cinquantenne...ora non ricordo bene)...l'età non conta...spesso ci accadono imprevisti che non possono essere evitati...poteva essere anche un trentenne con i riflessi da campione ma questo non cambia le cose...noi abbiamo la peggio.

Mi dispiace tantissimo per le tue lesioni alcuni ti diranno ti è andata bene...io ti dico poteva andare peggio(perché potevi anche uscirne veramente indenne)...ora sei in convalescenza e le ferite si fanno sentire...proprio questi periodi si caratterizzano per la riflessione...

La domanda è riflettere su cosa?
Degli incoscienti e imbranati sulle strade, dei cartelli stradali che al momento opportuno diventano un arma....del guard rail non pensato per i motociclisti...assolutamente no...o meglio non dedicarci troppo tempo ti farà soltanto crescere della rabbia, sono cose che vanno al di fuori del nostro controllo...dobbiamo pensare a cosa noi possiamo fare...PROTEGGERCI...

Non voglio fare alcuna paternale dicendo hai visto!!! Assolutamente no
scrivo per dire: ma porca vacca non bastano i mie limiti i miei errori, si devono aggiungere anche quelli degli altri....non è giusto....adesso non posso neanche circolare in moto vestito da persona civile…ma è così...
per colpa degli altri siamo obbligati a viaggiare tutti corazzati con queste scomode protezioni...è vero...ma alla fine chi ci perde purtroppo siamo noi.

Sarebbe una battaglia contro i mulini a vento continuare a viaggiare senza protezioni per dimostrare che la nostra comodità deve prevalere sugli errori altri e se gli altri ci colpiscono è colpa loro...chi se ne frega della colpa...l'importante è la nostra incolumità

Quanto è bello viaggiare leggeri sulla moto l'aria che ci solletica la faccia e le braccia al sole estivo con la maglietta che mossa dal vento ci massaggia la schiena...
A me piace tantissimo viaggiare così, ma se penso cosa può succedere allora preferisco mettere qualcosa addosso...

Sarà una disavventura che ci segnerà, ma ci darà anche un suggerimento su cosa fare in futuro...possiamo intervenire solo su ciò che noi abbiamo sotto controllo...il resto non spetta a noi deciderlo....

A questo punto la frase che mi viene in mente è FOTTIAMO IL DESTINO cioè non facciamoci cogliere impreparati...il desino ci è avverso e allora noi ci corazziamo per uscire illesi dal suo attacco...
ci ha fregati una volta...va bo maledizione, ma la prossima volta vinco io


INFINITI AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE icon_wink.gif
 
2452634
2452634 Inviato: 11 Set 2007 22:11
Oggetto: Re: Un giorno da dimenticare!
 

Mi dispiace molto per quello che ti è successo, per fortuna ne sei uscito con pochi danni, se avessi avuto le protezioni però ne avresti avuti molti meno..
Ci racconti l episodio che hai citato ? sono curioso

Calimar ha scritto:


E' una parte che hai scelto di non controllare

Non so se volontariamente o no, ma hai citato Kierkegaard..
Frase davvero saggia doppio_lamp.gif
 
2481657
2481657 Inviato: 15 Set 2007 8:43
 

Tiro a indovinare, forse che in quella curva ti sei reso conto che non avevi indossato giubbotto guanti e stivali?
Da come descrivi la giornata sembrava che li avessi preparati apposta per metterli, e allora perché lasciarli a casa? Magari perché con la tristezza di tornare nell'uggiosa Lombardia (non me ne vogliano i Lombardi: abito a Pavia, e posso ben dirlo) si saluta, si parte ... e le protezioni !?!? Dannazione, le ho lasciate a casa?
Comunque, se di solito le usi, hai dimostrato una delle leggi di Murphy: hai fatto l'incidente proprio quando non le avevi!
Mi unisco alle felicitazioni degli altri per lo scampato pericolo, guarisci presto, la moto poi si mette a posto.

Lamps.
 
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