l'unica cosa positiva è che mia figlia si sta rendendo conto di che razza è il padre... visto che fino a poco tempo fa guai a toccarle il papà....
io non glielo ho mai messo contro.. anzi... ma le dicevo di stare attenta che poi un giorno si sarebbe resa conto la vera persona com'era...

Di te stessa, in definitiva, puoi fare quello che vuoi, ma non coinvolgere a tutti i costi chiunque ti capiti a tiro... tua figlia prima di tutto.

Fai venir voglia di prenderti a sculacciate...

E non ti chiederò scusa per questo post... se ti rimane un briciolo di autocritica, saprai anzi farne buon uso. Ciao.

...Dai stai scherzando...giusto per provocare un po' vero???
eheheheheh

Non credo che rispondere cose che "facciano piacere" sia il modo migliore per aprire gli occhi ad una persona che si sta rovinando una vita che, invece, non ha nulla di così peggio rispetto a tante altre vite...

O forse è proprio quel tipo di "piacere" che va ricercando?

Non credo che rispondere cose che "facciano piacere" sia il modo migliore per aprire gli occhi ad una persona che si sta rovinando una vita che, invece, non ha nulla di così peggio rispetto a tante altre vite...

O forse è proprio quel tipo di "piacere" che va ricercando?

perchè sfogarmi quando le persone che hai intorno non lo fanno con te e non ti dicono mai quello che pensano?

perchè sfogarmi quando le persone che hai intorno non lo fanno con te e non ti dicono mai quello che pensano?

l'importante è non accanirsi sulle proprie idee senza vedere oltre il nostro naso...

Assolutamente d'accordo...

Non ti conosco affatto, ma a volte, tra le righe, si riesce a intravedere molto di più e più chiaramente che con lunghi discorsi...

E non me la sento di dirti "brava!". Anzi... trovo che quello che hai scritto sia una presa in giro nei tuoi stessi confronti (in primis) e in chi ti ascolta (in secundis)... ovvero tua figlia.

Non la metti contro tuo padre, ma gli bisbigli all'orecchio che prima o poi lo vedrà così come lo vedi tu... dando per scontato, ovviamente, che i tuoi occhi vedano la verità assoluta... e non invece quella relativa, quella realtà che tu e solo tu hai vissuto con quell'uomo. "CON" quell'uomo, non "DI" quell'uomo... una realtà costruita in due, in cui le evenienze sono il risultato di vicende intrecciate da e tra due persone, una verità realizzata con ingredienti messi a 4 mani... non 2. E non dirmi che io non so niente di te, perché non sto parlando di te specificamente, ma di vita.

...E alla fine, sei riuscita a dipingere sugli occhi di tua figlia quell'uomo così come lo vedi tu... ma la sensazione che tu ti costruisca le tue "verità" su misura è troppo forte, leggendo il racconto suoi tuoi ex-suoceri... troppo fondamentale poter ascoltare anche l'altra campana per riacquistare il senso della misura.

Ma ricordati che non sei l'unica persona che abbia vissuto momenti difficili, anzi ce ne sono tante che hanno e stanno attraversando drammi cento volte più pesanti e tragici... e questo tuo costante piagnistèo (così come quello stendardo che trascini come un macigno nella tua firma) non fa altro che rivelare, tra mille pieghe accuratamente deposte, che di uscire da una situazione che, alla fin fine, diventa di comodo, non ti interessa affatto. E ci stai trascinando anche tua figlia, levandole pure quell'entusiasmo tipico e naturale di cui parlò anche Freud riferendosi al mito di Elettra. Brava? Proprio no. Di te stessa, in definitiva, puoi fare quello che vuoi, ma non coinvolgere a tutti i costi chiunque ti capiti a tiro... tua figlia prima di tutto.

Fai venir voglia di prenderti a sculacciate...

E non ti chiederò scusa per questo post... se ti rimane un briciolo di autocritica, saprai anzi farne buon uso. Ciao.

Occhio, Teki... occhio a quello che scrivi, perché dici cose che pensi ma non vorresti dire.

Personalmente ho detto esattamente quello che penso... senza ipocrisie... senza miele... senza "buonsamaritarismo"... e non mi pare proprio che non si capisse...

Eppure qualcosa ti ha disturbato e adesso decidi di chiuderti a riccio. E da quel che scrivi, è evidente che un pensiero che non coincide con il tuo, o con quello che ti vorresti sentir dire, NON è VALIDO, al punto d'arrivare a sostenere che "non ti dicono quello che pensano".

In altre parole, da quel che scrivi, salta chiaramente agli occhi che, o si fa a modo tuo ("perchè sfogarmi quando le persone che hai intorno non lo fanno con te".... ovvero COME te) e si pensa alla tua maniera ("non ti dicono mai quello che pensano"... ovvero "non dicono quello che penso io") oppure te ne vai...

E' così che fai anche con tua figlia quando si parla del padre?

E ora hai una scelta: rifugiarti nella bambagia di chi ti dice sempre che hai ragione, che sei sfortunata, che ti compatisce, ecc... ecc..., oppure fare uno sforzo per aprirti gli occhi ed affrontare te stessa levandoti dalla faccia quel nero velo di "Oh... quanto sono sfortunata".

In altri termini: rimanere una bambina che piagnucola per avere le coccole o diventare una donna matura che intende insegnare a sua figlia ad affrontare la vita.

E non mi venire a dire che non ti si dice quel che si pensa....

Basta pensare che a volte un no può chiudere una situazione difficile, evitare problemi più grandi in futuro, allontanare situazioni che non saremmo in grado di gestire.

Ma un no può aiutare anche gli altri a fermarsi a riflettere seriamente, veramente, e criticamente.

Non è facile le prime volte, bisogna avere la ferma convinzione che quello che stiamo facendo è a fin di bene.

Ma bravo... vale anche per gli altri o solo quando scrivi tu?


Sono fermamente convinto che se riusciamo a fare le cose giuste per noi, siamo in grado di comportarci meglio con gli altri.

Ecco... ora ti stai avvicinando al punto. Ma se farai ancora qualche passetto, forse sostituirai il tuo populistico sarcasmo ad una più utile franchezza.

Teky... sai cosa si fa alle persone che svengono, a quelle in preda ad una crisi isterica, a quelle in pieno panico...? Non le si blandisce con paroline tenere, tanto smielate quanto inutili e, a volte, false. Le si schiaffeggia (in mancanza di sali... ). E' lapalissiano che la tua vita abbia qualche problema, così come, però, è anche evidente che i tuoi problemi sono quelli di milioni di altre persone in ogni quartiere di ogni città...

Se ti ho schiaffeggiata un po', non è per farmi criticare da persone che usano il populismo per fare i "bravi ragazzi" della situazione, ma per scuoterti dal tuo torpore di melanconia (il termine non è sbagliato... è una citazione) e di tedio intristito... a Roma si dice: "datte 'na svegliata!".

Con le lacrimucce non ne uscirai mai. Nè con le tue né con quelle di chi dice di capirti. Sta a te... o giochi questa vita o ti ritiri dalla partita e ti rifugi nel tuo santuario di Santa Povera Me. E resto fermamente convinto (per usare le parole di qualche "bravo ragazzo") che certi atteggiamenti diventino, con il tempo, una sorta di abitudine in cui crogiolarsi... una coperta di Linus. Per fartene uscire, occorre strappartela via. A paroline, al contrario, ti ci coprirai sempre più. La vita è tua... anche se sarebbe più corretto dire: la TUA vita è TUA... (il riferimento alla figlia è abbastanza chiaro, no? ).

Ciao...

Mi cospargo il capo di cenere.
Quando ho nominato Te non ho usato il maiuscolo.
So bene che come profondo conoscitore dell'animo umano conosci anche tutti i meandri di ogni essere.
Me compreso.
La Tua umiltà è pari se non superiore alla Tua saggezza.
E ogni Tua parola conferma la Verità del Tuo Verbo.

ma spesso non la voglio

Potresti essere un po' più precisa? COSA non vuoi?

Repetita iuvat, eh?!

Ottima capacità d'argomentazione... puntuale e pertinente.