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Inviato: 18 Mar 2007 23:29
Oggetto: Samurai & Co. Val Trebbia e Camogli
Ritrovo ore 10.00 al “Pro”: questo era il comunicato diffuso nella giornata di sabato pomeriggio “e speriamo che il tempo ce la mandi buona” (questo era la parte finale implicita alla convocazione).
Bene, alle ore 8.00 mi sveglio come Lesile Nielsen nella sua parodia di “Dracula morto e contento” (almeno così mi sembra di ricordare), mi impongo di riposare ancora un po’ ma dopo qualche Vaffa’, visto che il sonno ormai se ne era andato, decido che è ora di alzarsi (scopro in seguito che è successa la stessa cosa anche al Merlo). Tempo di prepararmi, fare colazione, accendere la TV per vedere se c’è qualcosa di interessante (seeee…figurati…) e prima delle 10 sono al luogo dell’appuntamento: naturalmente sono il primo ma appena dopo di me sopraggiunge il Ciano e piano piano tutti gli altri; tempo di aspettare gli ultimi ritardatari (causa disguidi dal distributore) e si parte.
La giornata non potrebbe essere migliore, il sole è caldo e ci spariamo così verso le colline; a Rivanazzano, incontriamo una marea di motociclisti riuniti lì sicuramente per un motoraduno. Tutto liscio fino a Bagnaria dove 2 motociclisti si scaldano parecchio per segnalarci di andare piano: rispettiamo così, col patema d’animo, tutti i limiti di velocità (e anche quelli sonori, visti gli scarichi aperti) ma, a parte una volante dei Carabinieri incrociata poco dopo, di Autovelox o posti di blocco non se ne vedono proprio; procediamo così praticamente fino a Varzi.
Si sale di buona lena fino al Passo Penice dove ci si ferma praticamente per due motivi: fare una pausa dopo più di un’ora di viaggio e, causa temperatura non proprio mite, ingerire qualcosa di caldo e soprattutto espletare IMPELLENTI BISOGNI FISIOLOGICI.
Foto di rito
foto stupida
(fortuna che le forze dell’ordine non mi hanno visto senza casco, altrimenti chissà cosa sarebbe potuto succedere), sigarettina per i fumatori e si riparte: la discesa verso Bobbio è uno spettacolo ed in un battibaleno raggiungiamo la “città d’arte”, che passiamo senza soffermarci (a parte Davide che, dopo l’inconveniente al distributore di Garlasco, unito al fatto che probabilmente gli hanno consegnato un CBR 600 RR senza 6° , si deve fermare a finire di riempire il serbatoio) e cominciamo a sentire il richiamo della Val Trebbia. Lo scarso traffico, l’asfalto decente e le gomme che finalmente “tengono”, ci invogliano ad aumentare un po’ il passo, ma senza esagerare (meglio evitare spiacevoli “inconvenienti”): passiamo così Marsaglia, Corte Brugnatella, Ottone (dove spesso si appostano i Vigili Urbani) e ci inoltriamo sugli Appennini; il tempo non sembra essere molto clemente nei nostri confronti ed infatti oltre al forte vento, attutito solamente nelle parti di vallata non esposte, ci prendiamo anche qualche spruzzata di pioggia. Da segnalare in questa parte di tragitto la “magnanimità” di Davide che, dopo una brevissima sosta per aspettare gli altri, mi fa cenno di passare ancora davanti per fare strada………………. tempo 500 mt e……………..UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA, stordendomi con quell’Akrapovic che ulula come se al posto del silenziatore ci fosse il tubo della stufa a legna di mia zia, mi passa a “cannone” ! Vabbuò, senza stare a dilungarmi troppo, passiamo Torriglia, lo Scoffera e prendiamo per Chiavari; anziché proseguire dritto, però, visto che di curve non ne avevamo fatte abbastanza, svolto per Lumarzo e così, passando per Uscio e qualche altro centinaio di curve, finalmente vediamo il cartello RECCO. Ormai penso che gli altri mi odieranno ed il male ai polsi probabilmente deriverà anche dagli accidenti che mi staranno tirando dietro, visto che dopo il Penice, non abbiamo più fatto una sosta (De Gregori direbbe: “Neanche per pisciare”); ma ormai siamo vicini e, a parte il profumo di una grigliata di pesce nella zona alta di Recco,
nulla mi poteva distogliere dalla meta. Naturalmente, perché fermarsi a Recco ? Eh sì, perché non ci siamo mica fermati lì, neh ?! No, beh, poca strada e finalmente riusciamo a parcheggiare le moto a Camogli, in una zona che d’estate bisognerebbe sgomberare a cannonate per poter trovare anche un solo posto libero. A parte il male ai polsi, le ginocchia anchilosate e parecchi altri acciacchi, nonché un appetito da Pannella dopo lo sciopero della fame e della sete, siamo tutti soddisfatti del tragitto (soprattutto chi lo faceva per la prima volta). Sosta alla focacceria nel budello per i rifornimenti del caso e siesta corroborante
Vi starete chiedendo a cosa sto’ pensando vero ? …….. Eh sì, 4 ragazze mi hanno chiesto di fare loro una foto ed io, complice la mia innegabile timidezza col sesso debole (seeeee….)(riferito al sesso, intendo!), mi sono fatto sfuggire l’occasione di attaccare bottone ! E vabbuò …….. Sosta caffè corretto al bar, passeggiatina fino al porticciolo, foto artistiche
e decidiamo di che è arrivata l’ora di fare ritorno…………….. non prima di qualche altra foto stupida però !
(questa potrebbe ricordare una puntata dei Simpson dove Homer si prendeva le palle di cannone in pancia)
Certo che per fare questa ci vogliono proprio dei begli attributi, eh ?! Oddio, forse ne basta anche uno solo ! Hi Hi Hi
Bene, inforchiamo le moto, facciamo benza a Recco, entriamo in autostrada e ………. Becchiamo subito casino fino all’imbocco della Serravalle, eccheccacchio ! Da lì va tutto abbastanza bene, a parte il fatto che sembrava di stare all’interno della “galleria del vento” per le folate che ci sballottavano un po’ di qua e un po’ di là. A proposito: “Merlo, mi devi qualche decina di chilometri di scia, approfittatore !! Tempo di arrivare a qualche chilometro da Tortona……: CODA !! E qui uno si chiede: “ma se questo è un tratto a 3 corsie come cavolo fa ad esserci coda tutti i w-end dell’anno ?!” Mah !! Naturalmente usciamo a Tortona e decidiamo di fare gli ultimi Km per le strade normali …. Seeee, normali …… lascia andare avanti il Ciano che da Pieve del Cairo a Sannazzaro decide di inventarsi gara 2 di Philip Island e via a cannone (come direbbe qualcuno a noi noto)!! Ebbene, lasciati il Ciano a Ferrera, Mattia a Dorno, (mannaggia al vento che ci ha impedito di gustarci il curvone dopo la rotatoria !!) finalmente torniamo al punto di partenza, stanchi, infreddoliti ma completamente soddisfatti della giornata.
A questo punto i ringraziamenti, quindi: grazie a Ciano, Merlo, Davide, Mattia, Leo, Fabio, e chiedo venia non ricordo più il nome del ragazzo che dopo aver portato a casa la sua BMW venerdì pomeriggio ha deciso di fare la sua prima uscita con noi.
A malincuore saluto il Lele che, per la seconda volta, sabato scorso, è stato lasciato a piedi dalla “Zia” (un CBR 900 RR del ’98 che, grama bestia, ha all’attivo più di 80.000 Km !).
P.S.: Scusate se forse sono stato un po’ prolisso, ma la passione per la moto e per gli amici è tanta….. (senza contare che sono più delle 23 e sono un po’ cotto)