Più precisamente il fenomeno si verifica quando l'acqua, tipicamente di origine piovana, tra ruote e manto stradale è in quantità tale da non permettere più la perfetta aderenza di queste due superfici.
L'aquaplaning non dipende praticamente dal carico, ma solo dalla pressione dello pneumatico. Quando si incontra acqua più profonda delle scanalature dello pneumatico si va in aquaplaning.
La seguente regola matematica determina la probabilità che si verifichi aquaplaning:
quando la velocità in nodi è maggiore della radice quadrata della pressione di gonfiaggio in psi moltiplicata per 7.
La regola si usa in aeronautica per valutare prima dell'atterraggio su pista bagnata la probabilità di acquaplaning, ma può essere usata per qualunque mezzo.
Ecco alcuni esempi tradotti in atmosfere km/ora.
- Gonfiaggio 2 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 69 km/h
- Gonfiaggio 2,5 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 76 km/h.
- Gonfiaggio 3 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 82 km/h
Per ovviare questo problema esistono asfalti, cosiddetti "drenanti" (presenti soprattutto sulle autostrade), che rivestono il manto stradale per impedire che si formino zone in cui l'acqua ristagna, mentre gli intagli sul battistrada del pneumatico sono appositamente studiati per far defluire, comprimendola, la maggiore quantità d'acqua che si viene a trovare tra la ruota e l'asfalto.
Sfortunatamente quando la quantità d'acqua è eccessiva o quando l'eccessiva usura dei pneumatici ne ha ridotto la capacità di scaricare via l'acqua sottostante, viene a ridursi drasticamente la "tenuta di strada", problema che fa dell'acquaplaning un serio rischio per la sicurezza stradale.
Non essendoci più contatto tra ruota e strada, non esiste più attrito tra le due superfici, di conseguenza non si è più in grado di far rallentare o cambiare direzione al veicolo che resta soltanto soggetto alle regole della fisica, conservando la propria quantità di moto e la direzione che aveva al momento del verificarsi dell'acquaplaning.
L'aquaplaning può essere anche parziale, quando coinvolge solo alcune delle ruote di un veicolo, generando specialmente in curva problemi di sottosterzo o sovrasterzo.