Tecnica
Il fenomeno dell'aquaplaning
Scritto da Chesterfield - Pubblicato 13/11/2006 10:18
L'aquaplaning è un fenomeno di galleggiamento di un veicolo in movimento su uno strato d'acqua presente su una strada...

Più precisamente il fenomeno si verifica quando l'acqua, tipicamente di origine piovana, tra ruote e manto stradale è in quantità tale da non permettere più la perfetta aderenza di queste due superfici.

L'aquaplaning non dipende praticamente dal carico, ma solo dalla pressione dello pneumatico. Quando si incontra acqua più profonda delle scanalature dello pneumatico si va in aquaplaning.

La seguente regola matematica determina la probabilità che si verifichi aquaplaning:
quando la velocità in nodi è maggiore della radice quadrata della pressione di gonfiaggio in psi moltiplicata per 7.

La regola si usa in aeronautica per valutare prima dell'atterraggio su pista bagnata la probabilità di acquaplaning, ma può essere usata per qualunque mezzo.
Ecco alcuni esempi tradotti in atmosfere km/ora.
  • Gonfiaggio 2 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 69 km/h  
  • Gonfiaggio 2,5 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 76 km/h.  
  • Gonfiaggio 3 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 82 km/h

Per ovviare questo problema esistono asfalti, cosiddetti "drenanti" (presenti soprattutto sulle autostrade), che rivestono il manto stradale per impedire che si formino zone in cui l'acqua ristagna, mentre gli intagli sul battistrada del pneumatico sono appositamente studiati per far defluire, comprimendola, la maggiore quantità d'acqua che si viene a trovare tra la ruota e l'asfalto.

Sfortunatamente quando la quantità d'acqua è eccessiva o quando l'eccessiva usura dei pneumatici ne ha ridotto la capacità di scaricare via l'acqua sottostante, viene a ridursi drasticamente la "tenuta di strada", problema che fa dell'acquaplaning un serio rischio per la sicurezza stradale.

Non essendoci più contatto tra ruota e strada, non esiste più attrito tra le due superfici, di conseguenza non si è più in grado di far rallentare o cambiare direzione al veicolo che resta soltanto soggetto alle regole della fisica, conservando la propria quantità di moto e la direzione che aveva al momento del verificarsi dell'acquaplaning.

L'aquaplaning può essere anche parziale, quando coinvolge solo alcune delle ruote di un veicolo, generando specialmente in curva problemi di sottosterzo o sovrasterzo.
 

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Commento di: Ti-j il 16-11-2006 21:41
Molto importante (anche x chi ha l'auto) di premere la frizione nel momento dell'acquaplaning, NON frenare ne accellerare.
X la moto dovrebbe essere la stessa cosa...(eheh la vedo dura tenerla così facilmente)cmq...premete sempra la frizione e lasciatela andare fino alla fine dell'AP. ^^
Commento di: daisaku il 18-11-2006 15:07
Ciao e grazie, ma...... sinceramente non riesco ad immaginare quel :.... ...premete sempra la frizione e lasciatela andare fino alla fine dell'AP. ^^ Parlando di auto, credo che la frizione staccata, renda il mezzo un " corpo morto ". Sicuramente sbaglierò, quindi, avanti con i suggerimenti, sarà tutto di guadagnato. Grazie, ciao a tutti.
Commento di: tasodan il 17-05-2008 11:43
Assolutamente no!!! è corretto il consiglio di non frenare nè accelerare (la frenata provoca il bloccaggio delle ruote dato che queste ultime hanno perso aderenza con l'asfalto, l'accelerazione fa sì che l'aquaplaning stesso persista per un periodo di tempo maggiore), ma quando con l'auto o la moto si va in aquaplaning non si deve asslutamente lasciar premuta la frizione fino al termine dell'aquaplaning stesso... Prima legge di newton (principio d'inerzia): un corpo in stato di quiete O DI MOTO RETTILINEO UNIFORME (è il caso del veicolo in aquaplaning) persiste in tale stato finchè una causa esterna no perturbi tale stato di moto. Il veicolo in questo modo, secondo le leggi della fisica, non sarebbe soggetto ad alcuna forza che si oppone al moto (essendo per giunta praticamente in folle) così l'aquaplaning non terminerà fin quando non andremo a sbattere contro qualcosa o a cadere da un burrone...

L'unica arma a vostro vantaggio in questi casi è il freno motore, è questa l'unica forza che può opporsi allo stato di inerzia del veicolo: ridurre la marcia (mettere la seconda, o addirittura la prima, anche se andate a 180 km/h!!! ne va della vostra vita), e sperate che la moto/l'auto si fermi e si spenga quanto prima.
Commento di: TartarUgo il 15-03-2010 14:40
Ai 180km/h non ti entra la prima; puoi solo tuttalpiù "grattare" il cambio!
Il mio consiglio: dato che l'acquaplaning ha un effetto frenante sul veicolo, adeguare l'acceleratore (riducendo/aumentando il gas) tanto quanto la successiva presa di aderenza si effettui col minore impuntamento/sgommata della/e ruota/e motrice/i. Ovviamente tale fenomeno può verificarsi in pianura come in discesa.
Commento di: beppelupo il 25-04-2011 21:02
Su una Hayabusa la prima ti entra eccome:-)
a che velocità si fa acquaplaning?
Commento di: defilante il 17-10-2007 19:08
L'aquaplaning non dipende praticamente dal carico, ma solo dalla pressione dello pneumatico. Quando si incontra acqua piu` profonda delle scanalature dello pneumatico si va in aquaplaning quando la velocita` in nodi e` maggiore della radice quadrata della pressione di gonfiaggio in psi moltiplicata per 7.
LA regola si usa in aeronautica per valutare prima dell'atterraggio su pista bagnata la probabilità di acquaplaning, ma puo' essere usata per qualunque mezzo.
Ecco alcuni esempi tradotti in atmosfere km/ora.
Gonfiaggio 2 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 69 km/h
Gonfiaggio 2,5 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 76 km/h.
Gonfiaggio 3 atmosfere vel. di acquaplaning oltre 82 km/h