Uno dei due era su una grossa BMW mi pare e l’altro su una storica Guzzi Falcone,
io e i ragazzi che con me componevano il giro abbiamo subito trovato modo di
scambiare quattro chiacchiere con loro come se ci conoscessimo già da prima.
Mentre ascoltavo i discorsi osservavo come, nonostante le differenze fra le moto parcheggiate nonché gli equipaggiamenti, lo spirito che animava la passione per le due ruote era il medesimo per tutti,
anche se da lì a poco c'era chi sarebbe partito sui i tornanti baciando
l’asfalto con le “saponette” o chi invece avrebbe optato per una guida più
tradizionale ammirando il paesaggio facendosi baciare dal vento in fronte.
In questo piccolo paragrafo non c’è nulla di particolarmente nuovo di quanto non sia già stato scritto sull’universo motociclistico e sulla passione che anima noi tutti, tuttavia mi è rimasto in mente un piccolo scambio di battute quando abbiamo chiesto ai due nuovi amici se conoscessero il Tinga e il suo sito per invitarli a partecipare. Entrambi, ricordo, dissero di non utilizzare internet e quindi di essere a digiuno con Forum, Chat ecc... naturalmente questo non era un problema, tuttavia mi ha dato modo di pensare a quanto invece per me, ma credo anche per molti altri, abbia influito Internet, la nascita dei forum, dei siti, le Chat, il trovare risposte ad ogni quesito, il cercare e condividere persone con le nostre stesse passioni, avere la possibilità di conoscere gente e tradizioni anche lontani da noi, giocare a scacchi con un ragazzo di Londra o parlare del Carnevale con una ragazza di Rio,
cercare un pezzo originale per la nostra moto fra i negozi virtuali della rete e
al miglior prezzo e accorgersi improvvisamente di avere “amici” inaspettati
ovunque.
E’capitato sovente che girando in mezzo alla gente, in centro, negli ipermercati pensassi a quante persone ci siano che valga la pena di conoscere e quanto, alle volte,
nella routine quotidiana ci siano così poche possibilità e occasioni di farlo.
La passione per la moto rientra fra quelle categorie dove conoscere persone nuove e instaurare amicizie è facile come bere un bicchiere d’acqua. Saliti sopra al nostro “ferro” si entra già automaticamente a far parte di un mondo dove è sufficiente uno sguardo d’intesa o un gesto per instaurare un rapporto con gli altri, si può partire da soli, salire in qualche passo, fermarsi in un locale dove fuori parcheggiate ci sono delle moto e con ogni probabilità, se lo si vuole, uscirne in compagnia o con qualche nome in più sulla rubrica, internet in questo caso
è un qualcosa in più, diciamo la classica ciliegina sulla torta.
Diverso è il discorso per quelle passioni che magari sono meno propense a contatti immediati, ad esempio mi viene da pensare all’acquariologia, se qualche anno fa mi fosse venuta voglia di costruire un acquario mi sarei recato in un negozio avrei preso i consigli del negoziante e, se fossi stato fortunato, di qualche cliente più esperto al momento nel negozio, avrei potuto girare più posti o informarmi su qualche pubblicazione in libreria e magari cominciato a chiedere informazioni tramite la rubrica “posta”di qualche mensile in edicola, sarei riuscito certamente nel mio intento ma cercare persone con la mia stessa passione forse sarebbe risultato meno immediato;
oggi accendo il computer, digito “acquariologia” su Google e immediatamente mi trovo a contatto con ciò che mi interessa, posso trovare subito risposte ai miei quesiti e in poche ore catapultato in una serie di contatti e persone con il mio stesso hobby e diverse opportunità per conoscerle
, pur tenendo sempre la consapevolezza che una o più passioni in comune non costruiscono per forza un amicizia
ma sono comunque una bella opportunità da sfruttare per verificarla.
Non voglio idolatrare internet o i computer ma capita ancora spesso (non è assolutamente il caso dei ragazzi citati ad inizio articolo che era solo per introdurre l’argomento) che quando si parla di quello che ci ruota attorno molte persone che non né conoscono minimamente le potenzialità o ne conoscono solo i lati negativi per sentito dire nelle cronache non lo vedano di buon occhio e anzi, lo evitino come la peste, anche in questo forum mi è capitato di leggere di ragazzi costretti dai genitori a lasciare l’utilizzo di internet per una qualche influenza negativa che avrebbe potuto avere su di loro (rispetto le scelte). Naturalmente non voglio
né giustificare i lati negativi che esistono e sono importanti ma volevo soffermarmi sull’altra faccia della medaglia quella che mi ha permesso, fra le altre cose,
di conoscere tanta belle gente anche qui.
Considero internet un “talento”di questo secolo, alla portata di tutti. E il talento, si sa,
bisogna saperlo usare bene.
Buon Tinga a tutti.
Duscherck