Così, nel 1949 debuttò l’attuale campionato del mondo della velocità, con sei Gran Premi.
Immediatamente dopo la seconda guerra mondiale ricominciarono le corse motociclistiche.
Nel 1947 si disputarono sei corse internazionali, ma senza assegnare alcun titolo.
Nel 1949 la FIM, che scelse di adottare questa sigla, lanciò il campionato del mondo di velocità, diviso in cinque categorie: 125, 250, 350, 500cc e sidecar.
Si corse in sei circuiti, dei quali solamente uno era permanente: Monza.
Si stabilì un sistema di attribuzioni dei punti, che venne abbandonato l’anno seguente, secondo il quale il vincitore otteneva dieci punti, il secondo otto, il terzo sette, il quarto sei, il quinto cinque, oltre a un punto a chiunque facesse registrare il giro più veloce in corsa, a patto che la terminasse.
Fino al 1976 non si contavano tutte le corse per il punteggio finale: contavano la metà delle prove più una, in modo da premiare le prestazioni brillanti piuttosto che la regolarità.
Nei primi anni del campionato corsero le stesse moto di prima della guerra, eccezion fatta per le tedesche, poiché era stato proibito l’uso del compressore.
Il primo campione del mondo della 500 fu l’inglese Lesile Graham, vincitore dei G.P. dell’ Ulster e di Svizzera.
Nel 1950 si disputarono gli stessi sei Gran Premi e il campione del mondo fu l’italiano Umberto Masetti, su Gilera.
Nel 1951 il campionato crebbe fino a otto prove, grazie all’incorporazione del Gran Premio di Spagna, che si corse nel parco urbano di Montjuich, e di quello di Francia, che si disputò nella città Albi.
Il vincitore nella 500 fu l’inglese Geoffrey Duke, su Norton, il quale si può anche considerare la prima stella veramente internazionale del motociclismo.