Ecco, avremmo dovuto immaginarcelo.
Dopo aver visto i gomiti di Marquez consumati sugli asfalti delle piste piú famose del mondo (e prima dei suoi, quelli di Stoner), dopo le battute da bar, dopo spasmodici tentativi di pieghe sempre più estreme, dopo aver visto con invidia le foto degli amici smanettoni, arrivano loro: le saponette da gomito. L'idea, che attualmente è in fase SPERIMENTALE, è del famoso produttore wiz racing, che qualche settimana fa ha pubblicato su FB le foto del nuovo progetto: Un kit composto da saponette per gomiti e velcro da cucire sulla tuta.
Foto concessa da wiz racing
Foto concessa da wiz racing
Tutto questo mi fa pensare ad un'imminente evoluzione della specie. Ci siamo. Il gomito è la nuova frontiera del motociclista da cordolo e la prova di tutto ciò è che esiste già qualcuno che ci fornirà materiale da grattare....
Guardando questa incredibile trovata, penso principalmente a due cose che sono chiaramente collegate tra di loro: quanto la tecnica ci avvicini a prestazioni interessanti, seppure a livello amatoriale queste possano essere limitate ad una bella foto da mostrare per ricevere "like" sui social network ed allo spirito di emulazione che ci porta a desiderare di spostare il limite più avanti, come i campioni che ci fanno emozionare con la loro abilità.
Mi domando se il gomito, da esercizio di stile, diventerà un ulteriore riferimento da utilizzare nella guida per renderla più efficace, come già accade per Marquez. Questo significherebbe una reale evoluzione della specie, un nuovo modo di guidare, estremamente specialistico.
Mi rendo conto, però, che nello stato attuale, molto probabilmente non ha senso paragonare ciclistiche e gomme da prototipi a gomme e ciclistiche di moto di serie, perché le prime richiedono per forza di cose, guide specialistiche, estreme ed innovative, mentre le seconde sono progettate per un uso molto più flessibile, che deve adattarsi a varie tipologie di piloti, in varie condizioni d'uso.
Se dal punto di vista dell'efficacia di guida ci sono dubbi sulla reale necessità, lo stesso non si può dire di quel che ne deriva dalla conquista dell'agognata grattata: quei cm di saponetta vengono messi ad arte ( diminuendo anche sensibilmente il gap con il suolo ) e la "firma" che l'asfalto vi imprimerà sarà impossibile da confondere con una casuale strisciata da caduta e confermerà la nostra abilità di motociclisti da cordolo evoluti.
...e sono certa che anche Darwin mi darebbe ragione.
Grazie a Nicolò per avermi concesso l'utilizzo di una delle sue foto!