Le norme del Codice della Strada in materia di trasporto dei minori e i sistemi che consentono di farlo in sicurezza

A quanti di noi è capitato di vedere moto con bambini abbarbicati ai guidatori o in piedi davanti al pilota nel caso di scooter? A volte i bimbi sono piccolissimi e in posizioni precarie, addirittura anche due caricati contemporaneamente. Molti si saranno chiesti se sia lecito o, almeno, prudente trasportare bambini su ciclomotori e motocicli.

Fino a poco tempo fa, il trasporto dei piccoli passeggeri non era sottoposto ad alcuna regolamentazione: l’unica prescrizione era che il bimbo fosse seduto in maniera corretta e riuscisse ad appoggiare i piedi alle pedane. Forse l’eccessiva disinvoltura di alcuni nel trasportare i piccoli ha convinto i legislatori a codificare, almeno in parte, il trasporto stesso.

Dopo le ultime modifiche al Codice della Strada, è stato introdotto il divieto di trasportare bambini di età inferiore ai 5 anni, resta da verificare come verrà recepita la nuova normativa.
I tanti genitori responsabili, comunque, si pongono anche il problema della sicurezza: un bimbo, ancorché cinquenne, è in grado di tenersi saldamente al mezzo? Alcune aziende hanno ideato sistemi per agevolare la sistemazione dei piccoli: cinghie che assicurano il bimbo al guidatore o seggiolini da fissare alla sella. Alcuni senatori hanno addirittura azzardato una proposta di legge circa l’obbligatorietà di un seggiolino per i ragazzi fino ai 12 anni e fino a 1,50 m di altezza.

Leggendo le opinioni di diverse persone nel forum, ciò che emerge è un certo scetticismo di fronte a presidi per assicurare i bambini alle moto, probabilmente perché finora non si è mai affrontato il problema seriamente, con proposte concrete che appaiano efficaci. La paura più diffusa è che un eventuale sistema di sicurezza possa ancorare il bambino al pilota o alla moto stessa, finendo per esporlo ancora di più a rischi in caso d’incidente. A ben documentarsi, però, nessuno dei sistemi proposti sembra comportare questo pericolo: le imbragature hanno meccanismi sganciabili in caso di caduta, i seggiolini costituiscono solo un appoggio per i bimbi, senza che gli stessi vi siano ancorati.

Per chi fosse interessato ad approfondire questione, segnalo i link di due aziende che hanno progettato due differenti sistemi di sicurezza: la Stamatakis, che produce un seggiolino da fissare al mezzo, e l’azienda che produce l’imbragatura Babyrider. Nei siti vengono presentate molte immagini che aiutano a capire il funzionamento di questi prodotti, così da farsi un'idea in proposito.

Per ora, comunque, l’unica certezza è costituita dal limite riconosciuto dal CdS: età non inferiore ai 5 anni. Per i trasgressori è prevista una sanzione da 148 a 594 euro.
In ogni caso, ciò che è opportuno fare è accertarsi sempre che il bambino sia in grado di mantenersi in posizione corretta, non si addormenti, sia in grado di “ammortizzare” gli inevitabili movimenti (anche repentini e inattesi) del mezzo, indossi le opportune protezioni. Se non necessario, sarebbe bene evitare di percorrere tratti particolarmente trafficati o pericolosi e procedere sempre a una velocità costante e moderata.

Di certo queste sono raccomandazioni superflue per i più, perché è difficile immaginare un genitore che non si preoccupi del proprio figlio e lo esponga a situazioni rischiose. E’ invece necessario un perentorio invito a chi si occupa della manutenzione delle strade, affinché le stesse siano percorribili, visto che la prima causa per l’instabilità delle due ruote è proprio il manto stradale dissestato. Allora sì che tutti, piloti e passeggeri, viaggerebbero più sicuri.

Concludo augurando a quanti lo desiderano di poter condividere serenamente la propria passione con i figli!