I Moto Club hanno forma giuridica di associazioni sportive dilettantistiche (ASD) senza finalità di lucro. Più precisamente possono essere costituiti in tre forme diverse:
- ASD senza personalità giuridica
- ASD con personalità giuridica iscritta nel registro delle Persone Giuridiche Private
- ASD costituita nella forma di Società di capitali o di cooperativa
È necessario innanzitutto vedere cosa vuol dire “personalità giuridica”.
Una persona giuridica è un organismo unitario considerato dall’ordinamento come soggetto di diritto, come ente fornito di propria capacità giuridica, e distinto dalle persone fisiche (i soci, diciamo) che lo compongono. Le associazioni (così come anche le società commerciali o le cooperative) sono persone giuridiche. Più precisamente, le associazioni sono persone giuridiche che perseguono scopi “non di lucro”, ma perseguono scopi idealistici (sempre se leciti!!! quindi mi raccomando, non includete tra i fini del vostro MotoClub anche l’alimentare il terrorismo, il razzismo verso le persone coi capelli rossi, e l’incitazione a stirare le vecchiette in mezzo alla strada).
Le associazioni si distinguono poi in due tipi: riconosciute e non riconosciute. Le associazioni riconosciute sono quelle iscritte nei registri delle persone giuridiche. Le associazioni non riconosciute sono invece quelle i cui soci hanno optato per la non registrazione, e hanno preferito far vivere l’associazione nelle vie di fatto. Precisiamo che entrambi i tipi di associazioni hanno piena capacità giuridica, quindi possono essere ad esse imputati diritti ed obblighi, sono titolari di un proprio patrimonio, possono ricevere eredità, possono fare donazioni… insomma tutto quello che l’ordinamento permette! L’unica differenza sta nell’autonomia patrimoniale:
- l’associazioni non riconosciuta ha
un’autonomia patrimoniale non piena, nel senso che delle
obbligazioni assunte in nome di essa, ne risponde prima
l’associazione stessa col patrimonio, e poi “coloro
che hanno agito in nome e per conto
dell’associazione” con i loro patrimoni personali
- al contrario, l’associazioni riconosciuta ha autonomia patrimoniale perfetta: delle obbligazioni assunte in nome di essa, ne risponde solo l’associazione stessa, col suo patrimonio (se il patrimonio non basta per soddisfare i creditori… questi lo prendono in quel posto!)
Vediamo ora come si costituisce un’associazione.
Costituire un’associazione non riconosciuta è alquanto semplice. Esempio:
Tizio, Caio, Sempronio e Mevio si riuniscono a casa di Tizio per giocare alla playstation. Tizio, campione indiscusso di Winning Eleven, ad un certo punto dice agli altri: ”ehi ragazzi, vogliamo fondare un club di simpatizzanti di WE? Il WE’s friends?” tutti gli altri accettano. Et voilà: l’associazione è fondata!
Questo nel più semplice dei casi. Se vogliamo fare le cose un po’ più da professionisti abbiamo bisogno di:
- un atto costitutivo della fondazione, in cui sono contenute le volontà di fondare l’associazione
- uno statuto, in cui è regolato il funzionamento dell’associazione, diritti e obblighi degli associati, e chi più ne ha più ne metta
- nome dell’ente
- scopo
- condizione di ammissibilità dei soci
- regole sull’amministrazione dell’ente e sua organizzazione
Per le associazioni riconosciute, la procedura è un po’ più lunga (e costosa!). Innanzitutto, esse vanno costituite con atto pubblico (davanti al notaio, e già se ne vanno i primi 300 euri). Tale atto deve contenere:
- denominazione dell’ente
- scopo (che deve essere possibile e lecito)
- patrimonio
- sede
- norme su ordinamento e amministrazione
- diritti e obblighi degli associati
- condizioni di ammissione, e norme sull’esclusione degli associati
- eventualmente, norme sull’estinzione dell’ente e sulla devoluzione del patrimonio (ricordate che il patrimonio, sia che si tratti di associazioni riconosciute sia non riconosciute, non può tornare ai soci, ma deve essere devoluto ad enti che abbiano fini analoghi)
Tutte le associazioni, riconosciute e non, devono essere dotate di due organi: assemblea (con relativo presidente) e amministratori. Gli amministratori hanno il compito di gestire e rappresentare l’ente nei confronti dei terzi, e di eseguire le attività imposte dalla legge, ad esempio la convocazione annuale dell’assemblea. Le modalità di nomina e durata di carica degli amministratori sono stabilite dallo statuto. l’assemblea è invece un organo collegiale con funzione deliberante, cui partecipano tutti gli associati. Sono di sua competenza tutte le decisioni che riguardano la vita, la disciplina e l’attività dell’associazione, e decide a maggioranza: per le decisioni più importanti non basta però la maggioranza dei presenti, ma è necessaria la maggioranza degli aventi diritto al voto.
Tutte le associazioni, registrate e non, purché costituite in forma scritta, possono ottenere un Codice Fiscale. Il CF permette di:
- acquistare beni con fattura;
- intestare all'associazione beni immobili (tramite il suo rappresentante legale);
- stipulare contratti di locazione;
- richiedere contributi e/o rimborsi spese a istituzioni;
- erogare compensi;
- versare ritenute d'acconto;
- compilare dichiarazioni fiscali sia proprie (modd. 760, 770) che per dipendenti (modd. 101, 102);
- percepire dividendi;
- esercitare attività commerciali abituali e occasionali;
- sfruttare la clausola del TUIR secondo cui puoi chiedere un corrispettivo per un servizio che non diventa attività commerciale
E' possibile ottenere il CF anche senza essere registrati all'Ufficio del Registro: allo Stato non importa niente chi sei, purché paghi le tasse!!!
Una volta ottenuto il CF, è possibile anche registrare il logo dell’ente, a nome dell’ente stesso. Adesso però mi scoccio di spiegare le procedure per la registrazione del marchio. Casomai in futuro, se mi farete i complimenti per questo articolo, direte che sono la persona più bella e simpatica del mondo, ed effettuerete un modico versamento di 50€ a testa sul mio conto corrente… ve lo scriverò! Ma torniamo a noi…
Le associazioni perseguono scopo non di lucro. Tuttavia esse possono esercitare attività commerciale, purché gli introiti siano destinati allo scopo dell’ente, e non sia divisi tra i soci. Per esercitare attività commerciale occasionale basta il CF (ricordate di rilasciare le ricevute!). Per esercitare attività commerciale abituale è necessaria la Partita IVA. Come si ottiene? Non lo so!
Abbiamo visto come si fonda un MotoClub (se ho scritto quache caxxata, vi prego di dirmelo, così provvederò a tapparvi la bocca per semp... ehm… a rimediare all’errore!).
Riusciranno i nostri eroi ad affiliare il loro MotoClub alla FMI??? Lo scoprirete nel prossimo articolo…