Spett.le Redazione
Sono un motociclista ormai da 30 anni e, dopo gli infiniti accanimenti contro la categoria a cui mi sento di appartenere, mi è scoppiata l'esigenza di porvi alcune domande...
ANTEFATTO come in tutti i best sellers, anche qui c'è un antefatto: in data 24.03.2004 ho acquistato uno scooter Yamaha Majesty 400; subito si sono presentati dei malfunzionamenti come ad es. lo stacco violento del variatore, rumoroso e pericoloso; le sospensioni posteriori, soprattutto in presenza del passeggero, rumorose e che arrivano a fondo corsa; la scatola porta batteria non isolata che genera alla stessa violenti scuotimenti.
Dopo aver fatto presente al mio Concessionario tali difetti e, dopo aver messo a disposizione del Concessionario stesso il mio scooter, visionato per tre volte dai tecnici Yamaha, non ho avuto nessuna risposta.
In data 20.09.04 ho fatto partecipe Yamaha Italia dei sopracitati problemi, tramite raccomandata e anche qui.....il silenzio.
Apprendo poi che, nel mese di maggio2004, cioè dopo soli tre mesi dal lancio, viene presentato il nuovo Majesty 400, dotato di doppio disco anteriore e tutte le modifiche che sanano i difetti da me e, sicuramente, da altri riscontrati.
Terminato l'antefatto, arrivo alle domande: non sarebbe il caso che Riviste della Vs. importanza si occupassero di più di come le case sperimentano i loro nuovi modelli, informando veramente l'utente sui rischi ed i costi che va ad affrontare, invece di infarcire le riviste di continue prove tecniche, con dati calcolati al millesimo, che poco interessano l'utente finale?
Chi si farà carico della svalutazione del mezzo, ormai obsoleto, dopo solo sei mesi dall'acquisto ed 11.000 Km percorsi?
E' possibile che colossi del campo motociclistico, come Yamaha, facciano collaudare una preserie ai clienti, facendoli sborsare 6.150,00 €.?
Vi chiedo un aiuto per sapere a chi rivolgermi per poter far valere i miei diritti, visto che nessuno si prende a cuore i problemi di tutti i giorni di noi motociclisti, che non paghiamo miliardi di pubblicità, ma corriamo nelle Concessionarie, rompendo il nostro salvadanaio, per poter cavalcare tranquilli la nostra passione.
Se almeno voi vi ergeste a paladini dei motociclisti e non della schiavitù delle case produttrici, sarei più che disposto a impegnare del tempo per divulgare la vostra serietà, equità e vero impegno dalla parte del motociclista.
Ringraziandovi per aver dato voce al mio disappunto, cordialmente vi saluto