Ahhaha
Grazie ragazzi, siete stati molto utili. Non è che avessi intenzione di fare tutto per martedì eh.
Intanto ne ho approfittato per leggere un po' questo topic e ho letto l'interessante discussione tra "originalisti da museo" e "storici pragmatici". Io credo di essere una via di mezzo.
Probabilmente la soluzione migliore sarebbe avere due gradi di valutazione (un po' come la targa oro, tanto per dire). Poi lasciare alle assicurazioni, enti privati, la facoltà di dare o meno agevolazioni a l'uno o l'altro gruppo. Certo esiste anche la terza categoria, i "ciofechisti" (ho visto l'asi accettare di tutto, negli anni passati, fino ad auto "storicissime" con motori diversi vecchi di ben tre mesi...). Quelli andrebbero defenestrati. Ma anche loro, senza volerli assolvere, sono figli dell'Italia, dove molte cose sono scorrettezza e clientelarismo. Sono forse uno dei pochi trentenni in Italia ad avere la patente da sempre, non aver fatto furbate, non avere mai fatto incidenti né aver perso un punticino della patente.
Ho una A112 conservatissima che uso quando non lavoro, per piacere. Non l'ho iscritta all'ASI perché non condivido il regime di sostanziale monopolio che ha portato proprio alle ciofecate di cui sopra, ma come dicevo ho una assicurazione "storica" grazie a un vecchio accordo con Antonveneta e il club di modello. L'ho tenuta totalmente originale, facendo alcune modifiche "temporanee" per ragioni di sicurezza e comodità. Sono però tutte reversibili in pochi minuti e in ogni caso non definitive (nessun allargamento, buco, limatura, ecc.), proprio per il gusto dell'originalità. Tanto per dire: ho sostituito lo specchietto retrovisore centrale con uno più grande e posizionato meglio. La visibilità è molto maggiore e ne guadagna la sicurezza. Ho installato la chiusura centralizzata (ok, forse è un po' tamarro
), ma tutto utilizzando spazi già presenti, e levabile in pochi minuti.
Non credo quindi che, per colpa dei ciofechisti, si debba finire per penalizzare chi stima lo storico pur non volendo pregiudicarne l'uso, in nome della "musealità". Basterebbero due gradi di giudizio e un po' di buon senso da parte dei registri storici E delle assicurazioni.
Ciò che forse è da deprecare davvero è ciò che ASI e, forse in maniera minore, FMI hanno fatto per anni. Non tanto i "museali", né i "buonsensisti", né i "ciofechisti" (figli di chi l'ha permesso).
Credo che con la moto proverò la FMI, con la calma dettata dalla lentezza delle pratiche (leggo un po' stemperata), anche se prima farò un'assicurazione Helvetia, dalla quale - l'ho ritrovata ora - avevo già avuto qualche settimana fa un preventivo di 130 euro ma non avevo capito che richidessero solo la tessera FMI e non l'iscrizione del mezzo. Se non chiedono l'asi ci porto pure l'auto...