Visto come era nato il topic,
mi sembra giusto riportare un'altra testimonianza,
forse,
anzi decisamente,
più forte.
Terribilmente più forte.
Scritto di proprio pugno, dopo il risveglio dal coma e dopo qualche giorno di *metabolizzazione*.
Spero che non vi dispiaccia se lo riporto.
Ribadisco le mie intenzioni:
è stata una grande lezione di vita per me, indipendentemente da quello che mi ha suscitato, sicuramente diverso in quello che potrà smuovere in voi. Non importa il cosa smuova tuttavia, bensì il fatto di riuscirci.
Una persona grandissima.
***** ha scritto:
Ormai è trascorso un'anno... un'anno faticoso... un'anno scanzonato, sregolato...Jazz.
12 mesi dal momento in cui il senso del "mio" mondo si è stravolto, 12 mesi di ricerca ad occhi chiusi navigando volutamente alla cieca per "ritrovarmi"...ma...forse...nella inconsapevole speranza di naufragare sugli scogli delle sirene...
C'è passato dentro tutto in questi 12 mesi...perfino quella gioia effimera che a tratti rischiara l'esistenza; ne ho goduto, si, ma guardandola con diffidenza e un sorriso beffardo, senza darle fiducia...la gioia si sa...è solo di passaggio e non mi andava di affezionarmi a "qualcuno" che presto avrebbe ripreso il proprio percorso errante.
Fuga continua da me stesso...da tutti...da tutto...
...come stai? "...da dio..."
...dove vai? "...dove voglio..."
...e...dove voglio?
...dove?
...
Vorrei simpatizzare con quella pietra
perchè è quadrata anzichè tonda
è beige anzichè grigia.
Vorrei simpatizzare con quel fiore
nato in un rovo non in un giardino
ed è inodore e non ammalia, è senza allure.
Vorrei simpatizzare con quel cane
randagio e senza pedegree;
latra anzichè abbaiare.
Vorrei simpatizzare con quell'Essere
parla da solo anzichè ragionare
la sua casa è un ricovero non una villa...
Vorrei simpatizzare con me stesso, già!
A volte mi sento quella pietra, quel fiore,
quel cane, quell'uomo...
A volte rifiuto l'Amore...
Altre non mi sanno Amare...
...
...ora non soffro più...sono come un'antico cavaliere errante, un "cavaliere nero"...che non conosce più la paura...l'ha scordata perchè nulla più sente di poter perdere...
...che errore grossolano...che convinzione fragile.
DICIOTTO MAGGIO 2009...prime ore del nuovo giorno.
Oltre cento cavalli rombano nella notte...
...curva a destra, stretta...la conosco a memoria ormai...strada deserta...
...asfalto brutto, una buca e del brecciolino tradiscono per un'istante l'aderenza della gomma posteriore...tutto è compromesso...di fronte il gard-rail semidistrutto dai molti incidenti che si son verificati in questo luogo in passato...un luogo maledetto...una curva maledetta...
...tento l'unica cosa possibile che mi concede il poco tempo che ho, correggere la traiettoria verso l'unica via di fuga...una stretta sterrata buia che si insinua nella campagna...
...ormai so che morderò la polvere...
...ma...
...non voglio finire tra le fauci del "drago" di metallo.
Ce la faccio...per un'istante...lo credo.
...lo credo.
Invece no...urto col lato destro l'inizio del gard-rail...bastavano 30-40 centimetri c***o...sono arrabbiato con me stesso per la mia imperizia mentre i 100 e piu cavalli si imbizzarriscono nell'urto...ho distrutto la moto...
...penso...la moto...
Il tonfo sordo nell'erba alta...per un'attimo mi manca il fiato...il respiro corto, spasmodico...
...poi mi costringo a calmarmi, mi calmo, rirtovo lucidità...
...mi giro sulla schiena e un dolore lancinante mi pervade...la gamba...la gamba destra, prendo la coscia tra le mani per alzarla dall'erba alta e vederla...stranamente non mi riesce di muoverla, dev'essere rotta...
...rotta...o ferita...
...
...ciò che vedo è talmente chiaro da non lasciare dubbi...un lucido incubo...
...la mia gamba destra non c'è più...
...tranciata appena sopra il ginocchio...
...divorata dal gard-rail.
Un getto di sangue proveniente dall'arteria femorale come fosse un'idrante sparge a intermittenza il rosso liquido nell'erba a molti metri di distanza...sparge nel campo la mia vita.
...
Mi stendo e mi sfilo la cintura dei pantaloni, il polso destro mi duole, privo di forza...
...riesco a passare la cintura intorno al moncone che era la mia gamba ma la mano rifiuta di stringere e tirare...mi arrabbio con quella mano per la sua inefficenza, ancora non so del suo polso e della tripla frattura scomposta che lo penalizza.
Avvolgo un giro di cintura intorno al palmo e tiro piu che posso...
...mi esce un urlo roco...disumano...di bestia ferita...
...la gamba è un tizzone ardente...il polso si torce e scricchiola come contenesse schegge di vetro...
...tiro piu che posso guadagnando i millimetri fino al prossimo foro della cintura...
...non ce la faccio...il foro è troppo lontano, non ci arrivo...
Grido ...e... piango per il dolore e il disappunto.
Ritento... il pollice della mano sinistra spingendo sulla mano destra guadagna i pochi millimetri, l'emorragia è fermata.
Mi lascio cadere all'indierto, apro il taschino del giubbotto di pelle, estraggo il cellulare, intatto...
...118...
...con una voce che proviene dalle viscere piu profonde dico chi sono, dove mi trovo, quel che mi è successo...e...li prego di far presto perchè...
...non ho piu una gamba e...stò morendo.
"Vi prego...so quel che dico...stò per morire..."
Mi viene risposto di stare calmo, che i soccorsi sarebbero arrivati subito, di tenere il cellulare libero.
Poso il telefono accanto a me.
Dopo pochi minuti squilla ... non capisco ... poi ricordo...
...è l'ambulanza che mi chiede di ripetere le informazioni e maggiori dettagli sul luogo in cui mi trovo... gliele fornisco...riattaccano...
Ora...mi lascio sprofondare nellerba alta...profumata...
...guardando verso il cielo una "luna artificiale", un lampione quasi sopra di me mi illumina...
...spighe di erba matta e alcune falene danzano tra loro nella notte, le osservo...
...ora...finalmente...
...C'è pace.
Mi sento sereno.
Dura poco però, dopo un tempo che non saprei dire sento le sirene ... poi le voci ... persone.
Mi torturano spostandomi, mi chiedono delle cose banali e io rispondo ... continuo a ripetere loro di cercare la mia gamba...
...di prendere la mia gamba...
...di prenderla perchè...io...la rivoglio...
Vengo caricato sull'ambulanza, ogni minimo spostamento mi procura dolori lancinanti ma tra grida e "ruggiti" che provengono dal profondo dell'anima continuo a ripetere di ricordare la mia gamba...
...che...
...la rivoglio...
...
...insisto così fino al pronto soccorso dove mi viene fatta una puntura, non la prima...no...ma la piu potente...
...la vista mi si annebbia, le parole non hanno piu senso, entro in un mondo di tenebre piu nere della notte, piu silenziose della morte...
Avvolto nei tentacoli bifidi della morfina...
...in coma farmacolgico.
...verrò svegliato quasi tre giorni dopo.
A volte la vita impartisce lezioni fin troppo dure ma è in noi la forza per affrontarle e superarle...ribalterò con e grazie a Voi la situazione... Parola mia.
****.
Un sincero saluto a voi.
Michele.