Sabato 4 Agosto
Partenza da Reggio Emilia alle ore 16.00. Arrivo al porto di Ancona per imbarcasi sul traghetto. Essendoci una coda kilometrica al controllo documenti tanto per non smentirci andiamo al ristorante a farci un po' di pesce. Naturalmente faremo il check-in per il rotto della cuffia...
Ecco la nave abbastanza sgangherata che ci porterà in Croazia. Salpiamo verso le 22.30
Le cabine erano abbastanza piccole e soprattutto situate nella parte inferiore della nave. Una goduria di anguste ripide scalette da fare con caschi e borse al seguito...
Passiamo la serata sul ponte a bere birre e raccontare kazzate ( cosa che ci riesce molto bene ) poi a dormire, si fa per dire visto che per tutta la notte a parte l'ovvio rollio abbiamo sentito inquietanti rumori provenire dalla stiva...
Domenica 5 Agosto
L'indomani mattina freschi e riposati come delle rose risaliamo sul ponte attendendo l'arrivo al porto di attracco previsto per le 10.30
Una bella "sigaiola"
Il porto di Spalato
Scesi dalla nave, ed espletate le formalità doganali ci incamminiamo verso la costa. L'impressione, grazie al turismo, è di un paese in crescita e moderno.
Sosta lungo la costa prima di addentrarci verso l'interno
Percorriamo un altipiano per circa una 50 ina di km. Al momento del pranzo troviamo un tipico locale dove servono-solamente- pecora arrostita. Ne vedremo parecchi durante il tragitto. Io e Ferri andiamo a contrattare con la signora che ci pesa la carne tralasciando di comunicare agli altri le condizioni igieniche...Facciamo conoscenza con un ragazzo polacco che con GS e morosa vanno a Venezia
Arrivo a Mostar. Siamo in Bosnia Erzegovina
Io ed il Biondo ci preoccupiamo di cercare una sistemazione per la notte. Veniamo rincorsi per strada da un tizio che sembra fosse il custode di una moschea. Ci offre una sistemazione in un piccolo residence molto valido. Voleva addirittura fare un giro in moto dietro a Luca ma il biondo non era del parere...
A differenza della periferia con palazzoni Soviet-stile il centro è molto antico e bello. Ecco il famoso ponte andato distrutto nel corso della guerra e poi ricostruito
Pranziamo in uno dei ristoranti posti direttamente sull'argine del fiume. Lì faremo conoscenza con un piatto che ci accompagnerà per tutto il viaggio. I "cevapcici" Salsicce di vitello accompagnate da una mezza fetta di pane tipo calzone e cipolla dolce tritata
Altra immagine notturna di Mostar. Dopo cena andiamo in uno degli affollati Pub dove si suona una strana musica con reminiscenza orientali. Il livello della " fauna" locale è molto buono..
A distanza di 12 anni dalla fine della guerra rimangono ancora ben visibili i segni del conflitto
Lunedì 6 Agosto
Partenza da Mostar direzione Sarajevo che solamente sfioreremo. Le strade sono buone ma con asfalto molto viscido. Sosta pranzo lungo la strada
come da tradizione comincia a piovere. Sosta per le tute anti acqua. Notare i "covoni" di fieno. Qui a differenza della costa è zona molto più depressa, si vedono carretti trainati da cavalli, innumerevoli bancarelle che vendono verdura e frutta agli angoli della strada ed anche le automobili sono in prevalenza Yugo e Zastava. Nell'attraversare i paesi sembriamo dai marziani, i bambini accorrono su ciglio della strada applaudono e ci salutano, come anche le macchine che provengono dalla direzione opposta.
Passiamo un valico dove la pioggia comincia ad essere battente. La strada diventa sapone.Si formano due gruppi, ci fermiamo in fondo alla valle ad aspettare gli altri quando arriva il solo Biondo esordendo " Ferra è caduto, non si è fatto niente ma la moto è messa male ! " PORK (!) Risaliamo in moto ma per fortuna la moto non ha praticamente nulla anche grazie alla bassissima andatura di Andrea in qual momento ed alla ghiaia che attutisce il colpo contro il guard-rail.
Troviamo un attrezzatissima officina che ci sistema il mezzo oltretutto lavandolo anche. il proprietario è anch'esso motociclista e con fierezza ci fa vedere il suo mezzo un strano custom Kawasaki. Lasciamo un paio di adesivi ( e paghiamo ben 10 € ) e proseguiamo.
Ci accorgiamo di essere entrati nella parte serba della Bosnia quando le scritte sui cartelli cominciano ad avere caratteri cirillici. Svalichiamo il confine ed entriamo in Serbia. E' l'unica frontiera dove ci hanno rotto un po' le balle
Arrivo a Belgrado
Troviamo un hotel abbastanza cesso per la notte ma con parcheggio sorvegliato
Belgrado è una città abbastanza brutta in stile sovietico con un centro discreto. Ceniamo e poi ci facciamo accompagnare da un tassista nella zona delle discoteche lungo il fiume che però sono tutte chiuse e nell'unica aperta non ci fanno entrare. In generale la gente è piuttosto scorbutica.
Martedì 7 Agosto
Passata la notte ci avviamo verso Sarajevo. Nell'attraversare la città vediamo gli effetti dei bombardamenti NATO su palazzi governativi. Cartelli ben in evidenza impongono il divieto di fotografare. La polizia è ben presente sulle strade ma non ci hanno mai fermato
Sosta benza
Ci fermiamo lungo un lago a pranzare su di un ristorante galleggiante. Pesce buono.
Arrivo a Sarajevo e alloggio in in bel Hotel del centro. Doccetta poi giro per il centro e sosta in pizzeria ( nemmeno male la pizza )
Nuova marca di moda a Sarajevo...
Sarajevo è una città strana dove convivono il pratica tutte le religioni. Mussulmana, cristiana, ortodossa ed ebraica. Molto bello il centro con una caratteristica zona islamica. Evidenti i segni della guerra con palazzi crivellati dai colpi dei cecchini e innumerevoli cimiteri con lapidi bianche. La vita notturna è eccezionale sino alle 22.30 poi cala repentinamente ma girano di quelle fatte sgnacchere...
Mercoledì 8 Agosto
Prendiamo un giorno di riposo . Cena serale nella zona islamica
Giovedì 9 Agosto
Lasciamo Sarajevo. Davanti ad uno dei nuovi centri business che stanno nascendo come funghi troviamo i cartelli con la dislocazione delle forze internazionali del contingente EUFOR . Queste indicazioni sono presenti in quantità su tutto il territorio Bosniaco.
Ci dividiamo in due gruppi. Gherro, Ilo, Minni e Ferra rientrano a Spalato per riprendere il traghetto. Io, Oscar, Mauro, Biondo e Vigno decidiamo di rientrare via terra passando da Zagabria
Rifornimento di titto per le Mukke...
Campi minati nei dintorni di Zagabria. Davide decide di rientrare direttamente, quindi si spara un bel Sarajevo-Casina in giornata. Arriverà alle 1.00 di notte...Un bel mat !
Foto di gruppo in centro a Zagabria. La città non è male, molto " austriaca" solo che piove e quindi non c'è in giro un cane...
Venerdì 10 Agosto
Partiamo alla volta della Slovenia, sfiorandone la capitale Lubiana. Poi direzione Italia . Nulla di particolare tranne l'improvvisa apertura a 160 km del mio bauletto con il rischio di perdere tutti i calzini puzzolenti e le magliette sudice ed il giro alternativo sloveno di Oscar e Biondo che hanno pensato bene di non svoltare in direzione Trist ( Trieste in Sloveno ) in quanto forse pensavano troppo noiosa...
Arrivo a Reggio alle 16.00 ( quelli del traghetto ci anticipano alle 11.00 ) con quasi 2.500 km all'attivo.
Bye
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Aggiunte di foto e video:
Il capretto mangiato in Bosnia, durante la pesatura
Ed ecco il video della "rosolatura": VIDEO (850 kB)
La facciata di una casa con residui delle mitragliate