Molto spesso le ragioni sono molteplici, e adesso ne
analizzeremo
alcune.
Alla base di tutte le nuove realizzazioni sul mercato
ci sono delle nuove ricerche da finanziare, e quindi servono
necessariamente i fondi.
Prima di tutto si deve analizzare la
fascia di mercato in cui ci si vuole inserire. Si devono analizzare
quelle che sono le tendenze attuale e nell’immediato futuro di
quel segmento.
In contemporanea si deve creare un progetto
base su cui lavorare, e avere sin da subito chiare le idee di quello
che deve succedere.
Bisogna necessariamente presentare al
pubblico, se si vuole avere successo, un prodotto nuovo, innovativo e
al tempo stesso competitivo con quelle possibili alternative che il
mercato offre.
Sarà quindi necessario che tutti i
reparti in gioco si scambino informazioni.
Citiamo un po’
di addetti ai lavori che sono necessari per concretizzare un nuovo
modello di moto.
I primi che vengono in mente sono gli
ingegneri, coloro che devono studiare motore e componentistica; i
disegnatori il cui obiettivo è creare un prodotto che abbia
al
suo interno il motore e all’esterno linee intriganti; gli
operai che devono assemblare le singole parti.
Però
come potremo ben notare, qualcuno deve aver creato le basi per
passare alla fase “operativa”, perché prima della
fase operativa c’è la fase di studio vero e proprio. In
tutte le sue parti.
Ma non è finita qui, perché
dopo aver creato la nuova concept bike, bisogna anche venderla, farla
conoscere al pubblico, farla apprezzare nel limite del
possibile.
Quando penso a tutti questi passaggi e quando penso
soprattutto a un nuovo prodotto su cui non avrei scommesso mi viene
in mente subito la casa dei tre diapason. Immettendo nel mercato il
Tmax , se ci si pensa bene, con questa idea la Yamaha ha sbaragliato
la concorrenza. Ha puntato su un maxyscooter con una grande
cilindrata. Il suddetto maxyscooter ha perso l’agilità
tipica degli scooter, però non ha nemmeno guadagnato una
velocità e una stabilità tale da permettere di
raggiungere elevate velocità.
Eppure se leggiamo le
vendite gennaio-novembre 2006 in Europa notiamo come il Tmax sia il
primo classificato della sua categoria con 16.897 vendite.
Ecco
la lista delle prima 10 europe.
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Honda SH 150 30.050
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Yamaha FZ6S/N 25.254
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Honda SH 125 23.981
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BMW R 1200 GS/1150 20.938
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Piaggio Beverly 250 20.163
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Kawasaki ER-6n 19.970
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Suzuki GSR 600 19.963
-
Kawasaki Z 750 18.745
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Yamaha XMax 250 16.907
-
Yamaha TMax 16.897
Il resto della classifica lo si può trovare su
Motorbox.
Posti
un paio di paletti sul perché non vengano sfornati modelli
nuovi ogni 3x2 tentiamo di capire perché i restyling
radicali
si fanno spesso attendere.
Mettere mano radicalmente a una
moto anno per anno ha dei costi elevatissimi, questi costi inoltre
non verrebbero uguagliati dagli introiti possibili determinati dalle
vendite.
Ecco perché ogni anno, si preferisce agire su
quei piccoli dettagli che sembrano creare grandi cambiamenti, ma che
in realtà lasciano invariato più o meno il
prodotto.
Molta importanza invece viene data alle grafiche,
queste sono quelle che spesso determinano il valore aggiunto in fatto
di estetica.
Esclusi i motivi di budget, rimane il dato puro
della vendita, ovvero il prodotto così come è
stato
creato, realizzato e confezionato è ottimo e fa si che le
vendite perdurino in un arco si limitato, ma abbastanza lungo di
tempo.