Moto
Le case produttrici e la scelta fra restyling o prodotto nuovo
Scritto da LucaRs125 - Pubblicato 01/02/2007 09:04
Tutti quanti spesso ci domandiamo come mai una casa motociclistica per molto tempo non immette sul mercato nuovi modelli, o perché non ne fa il restyling...

Molto spesso le ragioni sono molteplici, e adesso ne analizzeremo alcune.

Alla base di tutte le nuove realizzazioni sul mercato ci sono delle nuove ricerche da finanziare, e quindi servono necessariamente i fondi.

Prima di tutto si deve analizzare la fascia di mercato in cui ci si vuole inserire. Si devono analizzare quelle che sono le tendenze attuale e nell’immediato futuro di quel segmento.

In contemporanea si deve creare un progetto base su cui lavorare, e avere sin da subito chiare le idee di quello che deve succedere.

Bisogna necessariamente presentare al pubblico, se si vuole avere successo, un prodotto nuovo, innovativo e al tempo stesso competitivo con quelle possibili alternative che il mercato offre.

Sarà quindi necessario che tutti i reparti in gioco si scambino informazioni.

Citiamo un po’ di addetti ai lavori che sono necessari per concretizzare un nuovo modello di moto.

I primi che vengono in mente sono gli ingegneri, coloro che devono studiare motore e componentistica; i disegnatori il cui obiettivo è creare un prodotto che abbia al suo interno il motore e all’esterno linee intriganti; gli operai che devono assemblare le singole parti.

Però come potremo ben notare, qualcuno deve aver creato le basi per passare alla fase “operativa”, perché prima della fase operativa c’è la fase di studio vero e proprio. In tutte le sue parti.

Ma non è finita qui, perché dopo aver creato la nuova concept bike, bisogna anche venderla, farla conoscere al pubblico, farla apprezzare nel limite del possibile.

Quando penso a tutti questi passaggi e quando penso soprattutto a un nuovo prodotto su cui non avrei scommesso mi viene in mente subito la casa dei tre diapason. Immettendo nel mercato il Tmax , se ci si pensa bene, con questa idea la Yamaha ha sbaragliato la concorrenza. Ha puntato su un maxyscooter con una grande cilindrata. Il suddetto maxyscooter ha perso l’agilità tipica degli scooter, però non ha nemmeno guadagnato una velocità e una stabilità tale da permettere di raggiungere elevate velocità.

Eppure se leggiamo le vendite gennaio-novembre 2006 in Europa notiamo come il Tmax sia il primo classificato della sua categoria con 16.897 vendite.

Ecco la lista delle prima 10 europe.

  1. Honda SH 150 30.050

  2. Yamaha FZ6S/N 25.254

  3. Honda SH 125 23.981

  4. BMW R 1200 GS/1150 20.938

  5. Piaggio Beverly 250 20.163

  6. Kawasaki ER-6n 19.970

  7. Suzuki GSR 600 19.963

  8. Kawasaki Z 750 18.745

  9. Yamaha XMax 250 16.907

  10. Yamaha TMax 16.897


Il resto della classifica lo si può trovare su Motorbox.

Posti un paio di paletti sul perché non vengano sfornati modelli nuovi ogni 3x2 tentiamo di capire perché i restyling radicali si fanno spesso attendere.

Mettere mano radicalmente a una moto anno per anno ha dei costi elevatissimi, questi costi inoltre non verrebbero uguagliati dagli introiti possibili determinati dalle vendite.

Ecco perché ogni anno, si preferisce agire su quei piccoli dettagli che sembrano creare grandi cambiamenti, ma che in realtà lasciano invariato più o meno il prodotto.

Molta importanza invece viene data alle grafiche, queste sono quelle che spesso determinano il valore aggiunto in fatto di estetica.

Esclusi i motivi di budget, rimane il dato puro della vendita, ovvero il prodotto così come è stato creato, realizzato e confezionato è ottimo e fa si che le vendite perdurino in un arco si limitato, ma abbastanza lungo di tempo.

 

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