Tutti noi ci siamo chiesti il perché, a volte, i
freni di auto e moto producono il fastidiosissimo “fischio”.
La maggior parte delle volte senza soluzione...
Va innanzitutto precisato che questo effetto si presenta sempre
più spesso da quando l’amianto è stato bandito
nella produzione industriale. Infatti, nei tempi passati, il materiale
d’attrito presente sulle pastiglie e che ci consente di frenare, era
composto principalmente da fili di Ottone e fibre di Amianto. La
speciale composizione di questo materiale evitava l’insorgere di questo
fastidioso effetto.
Da quando si è scoperta la sua alta nocività,
è stato deciso di sostituirlo con materiali provenienti
dall’esperienza aeronautica. Nascono così le pastiglie in
materiale sinterizzato composte da: bronzo, grafite, ferro e materiale
ceramico che assicurano un alto coefficiente di attrito per una frenata
più incisiva (click
qui per approfondimenti sulle pastiglie sinterizzate).
Il problema insorgente è però la più
frequente presenza del fischio dovuto al basso coefficiente di
deformazione elastica del materiale, che risulta quindi maggiormente
rigido e più soggetto a fenomeni di “risonanza”.
Quest’ultima non è altro che l’effetto causato dal continuo
tentativo, del materiale d’attrito, di “ingranare” nelle
porosità micrometriche della superficie del disco, ed avendo
la pastiglia sempre uno spazio libero di movimento, questo le permette
di vibrare ad alta frequenza. Da qui l’insorgere del fenomeno
“fischio”...
Per non incorrere in questo fastidioso problema, alcuni modelli di
pastiglie presentano dal lato metallico, una molletta, con il compito
di smorzare le vibrazioni.
Nel caso in cui questo rimedio non fosse sufficiente, o non vi fosse la possibilità di attuarlo per i limitati spazi all’interno delle pinze freno, si può ovviare tramite l’applicazione di un cosiddetto “spray antifischio” (che può essere contenuto in una bomboletta od in un semplice tubetto, da stendere tramite pennello). Consiste nell’applicare sul lato metallico della pastiglia:
uno strato di vernice gommosa che impedisce la vibrazione. Questo risulta essere un ottimo rimedio, ma presenta la controindicazione di una continua applicazione circa ogni 2000 km.
Un ulteriore metodo risolutivo, utilizzato dai produttori di pastiglie frenanti, riguarda l’inserimento tra la parte metallica ed il materiale d’attrito di uno strato sottilissimo (circa 1 mm) di una una varietà di catrame resistente alle alte temperature d’esercizio ed alle elevate pressioni di frenata, senza conferire “gommosità” al comando del freno.
Ma questo risulta essere un metodo applicabile solo alle pastiglie auto, siccome sulle moto lo spazio disponibile all’interno della pinza è fin troppo ridotto. Dovrebbero essere le stesse case motociclistiche a riprogettare il sistema frenante per consentirne l’utilizzo.
Nella maggior parte dei casi in cui si riscontra l’insorgere del fischio, le cause sono imputabili ai fenomeni precedentemente descritti, ma non sempre sono gli unici...
A volte può verificarsi la cosiddetta Vetrificazione della superfice della pastiglia, causata dall’uso troppo severo dei freni (soprattutto in pista) che ne ha innalzato la temperatura ed alterato le caratteristiche superficiali. Per ovviare al problema si deve smontare la pinza dal proprio alloggiamento e ripulire il materiale d’attrito con della carta vetro, in modo da far sparire totalmente la vetrizzazione superficiale. Nel mentre si potrebbero anche smussare un po’ gli angoli, così che la pastiglia non incorra troppo nei fenomeni di vibrazione sopra descritti. A questo punto bisogna lavare la pastiglia con del petrolio bianco, per eliminare ogni residuo polveroso e risistemare la pastiglia al suo posto.
E’ importante ricordarsi di frenare “coscienziosamente” nei primi 100 km in modo da far si che la pastiglia riprenda la forma della superficie del disco e torni a frenare ottimamente.
Infine la causa potrebbe essere la presenza di sporco tra il disco e la pastiglia (risolvibile con una semplice lavata e soffiata) oppure l’effetto “scalino” causato da un errato consumo del disco freno.
In questo caso le soluzioni sono due:
- Sostituire integralmente i dischi freni
- Tentare di rettificare quelli originali, ma decisamente sconsigliabile, a causa del già limitato spessore degli stessi
Un ultimo consiglio riguarda la sostituzione delle pastiglie
originali, con prodotti aftermarket: mai risparmiare sui materiali
facenti parte integrante del sistema di sicurezza attiva del vostro
mezzo!
Pastiglie a prezzi di “saldo” e di marche sconosciute sono vivamente
sconsigliate. L’eventuale cattiva produzione può inficiare
severamente sul rendimento, con conseguente rischio per la propria
incolumità.
Controllate sempre il livello del liquido (approfondimenti:
precauzioni per il rabbocco
-
come effettuare la sostituzione)
ed il consumo dei vostri freni (per evitare il ferro-contro-ferro tra
disco e pastiglia consumata) e se non siete in grado di provvedere
autonomamente alla manutenzione, rivolgetevi sempre e comunque a
meccanici specializzati.
Lamps!