E il desiderio di realizzarla è diventato così forte che è diventato un pensiero fisso e nel giro di un mese ho preso la patente A3. Complimenti! Sì sì... Mi sento proprio una pivellina con il nuovo giocattolino! L’ultima dei motociclisti! Mi vergogno quasi a dire che ho preso l’A3. Ma in barba a tutti... ce l’ho fatta! E il pensiero del vento, della strada, dei giri senza meta, della libertà, del domare una moto, sentire gli odori, è troppo forte... mi da troppa carica.
Scuola guida... freddo... pioggia... si parte bene! Giacchetto da moto, casco e guanti (“così ti abitui subito a guidare con i guanti” dice l’istruttore... sì sì intanto è meno semplice dicono... vabè).
Il primo approccio si proponeva come emotivamente molto difficile... mille pensieri...
mille paure...
Non ce la farò mai a tenerla, a mettere le marce. Poi la prima lezione di scuola guida. L’istruttore calmo e sorridente mi rassicura: “Tranquilla, sei alta, tocchi in terra con i piedi, hai fatto la zavorrina per tanti anni, avrai sicuramente il feeling della moto, ce la fai”.
Salgo sulla moto. Che emozione, che paura. La prima volta che ho la visuale libera su una moto!
In un istante vengo assalita dalla voglia di imparare e da una tale emozione che la paura passa improvvisamente e mi sento così a mio agio! Tolgo il cavalletto come se l’avessi sempre fatto e già mi stupisco di non cadere per fare quella mossa lì. L’istruttore per rassicurarmi sul peso della moto mi fa sbilanciare a destra e a sinistra alzando ora un piede da terra ora l’altro. Ok ce la faccio. Se la moto sta diritta e ferma è semplice. Soprattutto se è una cb500! Rimetto giù il cavalletto e tiro un bel respiro. “Dai dai... metti in moto” l’istruttore ordina perentorio! Seguo attentissima le istruzioni, accendo la moto, vedo la famigerata luce verde con la lettera N che indica la folle, tiro la frizione e spingo in basso la pedalina per mettere la prima.
“Prova ad accelerare”. Mi faccio coraggio e provo. Muovo con una lentezza da bradipo la manopola dell’acceleratore. La moto non si muove. Panico... lo guardo stupita!
Prima cosa che imparo: se il cavalletto è giù la moto non si accende! Cavolo anni e anni da zavorrina ma questa proprio non la sapevo! Che figura! Vabè bene a sapersi... è una bella sicurezza comunque!
Percorro i primi metri e inizio a sentire l’adrenalina crescere dentro di me! Roba da non credere... solo pochi metri in un piazzale in prima e una sensazione così bella! Cavolo! Questa sì che è una droga! Mi sono sentita come se la sapessi guidare da sempre. Inizio prima seconda prima, curve a destra e a sinistra... prima seconda terza seconda prima... vai vai tranquilla... si vede che hai feeling con la moto. Alla seconda guida mi sentivo già Valentino Rossi! E ovviamente accade l’inevitabile... cado! Eh sì perché bisogna sempre ricordarsi di tirare la frizione quando si tira a fondo il freno altrimenti è come la macchina. Cavolo come ho fatto a non pensarci! Arrivando lunga a una curva a gomito d’istinto freno a fondo e cado a terra... la gamba sotto... riesco a toglierla... ero praticamente ferma e non mi sono fatta niente, ma che smacco! Mi ero sentita così brava e ora... scoraggiamento totale! Mi sprono e segno un’altra cosa importante che bisogna imparare oltre alle marce... accendere sempre il cervello prima di salire in moto e restare concentrati sulle mosse da fare senza strafare mai, soprattutto quando ti senti sicura: è lì che puoi sbagliare. All’inizio poi!
Vado avanti con le guide... si va in giro per la città ora di punta rotonde semafori
... adrenalina!
Vado... metto fino alla 4° e tiricchio un po’ fino a 70/80... anche se è piccola la cilindrata soffre a certe marce e lo senti che o cambi marcia o acceleri se la strada lo permette.
Torno a casa felice e realizzo che fino a pochi mesi prima non avevo neanche
preso in considerazione l’idea di guidare una moto! Cavolo ci potevo pensare
prima! E’ troppo bello e con pratica e motivazione si può fare tutto! Ecco la
mia cura...
Torno a casa. Accendo il PC e inizio a cercare come una pazza qualsiasi informazione, istruzione, incoraggiamento, suggerimento su come iniziare... trovo poco o nulla... sembra che Internet sia pieno di esperti o smanettoni... disdetta... mi sento una novellina... beh lo sono... ma dove posso trovare le risposte a tutte le domande che mi corrono nella testa... condividere i miei timori, le mie incertezze! Uffa! Cerco ancora e trovo un articolo sul sito Tingavert. Apriti cielo! Inizio a chiedere consigli, istruzioni, informazioni e spuntano i primi istruttori, primo fra tutti chico... con le sue raccomandazioni ha seguito passo passo la mia scuola guida... le mie paure i miei piccoli traguardi.
Questo forum mi ha dato tanto e sono felice che sia proprio così com’è! Ho trovato persone competenti che mi hanno dato informazioni utilissime, ho condiviso le mie paure con altri motociclisti alle prime armi, ho trovato stimoli, coraggio, aiuto, comprensione, lealtà. Nessuno che si vanta, tutti che ti aiutano e che ammettono di avere avuto i tuoi stessi problemi all’inizio. Un posto così umano e civile... ed è così importante agli inizi e nelle difficoltà sapere che ci sono passati anche altri e che tutto si può risolvere e imparare!
Resta comunque il fatto che non c’è istruzione o raccomandazione che tenga quando sai poco o nulla...
bisogna iniziare sempre con umiltà e non scordarselo mai... guidare e macinare chilometri... prendere confidenza... mettere in conto tante difficoltà iniziali... capire la propria testa...
i propri limiti... cominciare a imparare a capire, salirci, tirare la frizione, sentire il motore, l’acceleratore e cercare degli automatismi come quelli che ormai avevo per la macchina dopo svariati anni di patente... dal gioco frizione/acceleratore alla sensibilità delle marce... fino all’uso di specchietti e frecce... All’inizio non riuscivo a guidare tranquilla se dovevo guardare gli specchietti e pensare e premere quel pulsantino malefico per la freccia, con i guanti poi era una lotta fare lampeggiare la freccia giusta e ricordarsi di toglierla!
Poi la partenza in salita, l’otto e le varie prove di abilità fondamentali in città. All’inizio a sentire o vedere gli altri mi sembravano cose impossibili... E invece no! Basta provare, concentrarsi e usare un filo di gas, non lasciare mai completamente la frizione e spostare il peso del proprio corpo. Ci sono riuscita agilmente. Che soddisfazione!
Mi sento una piccola centaura. Ora con un po’ di esperienza potrò finalmente
guidare, guardare la strada dritta libera davanti a me, sentire il vento e il
suo sibilo nel casco, decidere di non avere meta ma di andare e basta solo per
il piacere di guidare, di avercela fatta e di poter scegliere sempre la mia
strada da sola indipendente da tutto e da tutti...
Sono orgogliosa di me stessa... mi sento un mito... uno di quelli minuscoli certo, ma nel mio piccolo avevo avuto le mie vittorie e le mie soddisfazioni ed ero al settimo cielo!
Voglio salire e non scendere mai...