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Una passeggiata verso la Vetta Amiata
Scritto da Maurizio60 - Pubblicato 15/04/2024 17:05
Era una mattina di primavera quando Maurizio, un appassionato motociclista, si svegliò con un brivido di eccitazione. La sua fedele compagna, la Yamaha FZ1 nera, era parcheggiata fuori casa, poteva vederla dalla finestra, pronta per l’avventura...

Aveva sempre sognato di percorrere strade tortuose e raggiungere luoghi inesplorati con la sua amata moto.



Quel giorno, Maurizio si era svegliato determinato a portare a termine un progetto audace che gli frullava nella testa già da un po' di tempo: avrebbe lasciato Roma alle spalle e si sarebbe diretto verso la vetta del monte Amiata. Non per una scalata, ma per un semplice caffè. Aveva sentito parlare di un piccolo rifugio sulla cima, un luogo magico dove il profumo di caffè si mescolava con l’aria fresca dei boschi.



Indossò il suo casco, si mise gli occhiali da sole e montò sulla Yamaha. Il motore ruggì, e Maurizio si sentì libero come un uccello. Attraversò le strade di Roma, lasciando alle spalle il traffico e il caos della città. La sua mente era concentrata solo sulla strada che si snodava davanti a lui.



La FZ1 nera si dimostrò una compagna affidabile. Le curve delle colline toscane sembravano danzare sotto le sue ruote. Il vento gli carezzava il viso mentre saliva verso l’alto. Il monte Amiata si stagliava all’orizzonte, la sua vetta avvolta in una leggera nebbia.



Arrivato al rifugio, Maurizio parcheggiò la moto e si sedette al tavolino all’aperto. Il proprietario, un anziano signore con gli occhi rugosi, gli servì un caffè fumante. Maurizio inspirò profondamente, godendosi la vista panoramica. Roma sembrava così lontana, eppure così vicina nel suo cuore.



Il sole si alzò sopra le cime degli alberi, tingendo il cielo di rosa e arancione. Maurizio sorseggiò il suo caffè, sentendo la calda bevanda scorrere dentro di lui. La Yamaha FZ1 nera sembrava sorridere accanto a lui, come se approvasse la sua scelta di venire fin lassù.



Chissà quanti altri motociclisti avevano fatto quella stessa strada. Forse avevano condiviso storie di avventure e di viaggi, proprio come lui stava facendo ora. Si sentiva parte di una grande famiglia, una condivisione di passione e libertà.



Dopo aver terminato il caffè, Maurizio si alzò e si avvicinò alla sua moto. La carezzò, come si fa con un vecchio amico. Poi, con un sorriso, montò sulla sella e si preparò a scendere. La discesa sarebbe stata altrettanto emozionante, con curve strette e panorami mozzafiato.

Ma per ora, si godette l’attimo. Guardò ancora una volta la vetta del monte Amiata, promettendo a se stesso di tornare. La Yamaha FZ1 nera ruggì di nuovo, e Maurizio si lanciò lungo la strada, verso nuove avventure e nuovi caffè sulla cima delle montagne.




Nota: Questo racconto è in stile Real-Fantasy, in quanto ispirato da eventi realmente accaduti. Tutte le immagini le ho auto-generate per poter illustrare il racconto.


Buona strada sempre Up
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Commento di: Elr0ndK il 16-04-2024 17:04
Ciao Maurizio, ho letto tutto, le parole trasmettono emozione, e credo che chiunque vorrebbe essere al posto del tuo alter ego nel racconto ed essere protagonista della storia.
Se posso darti un feedback da motero, nel caso volessi continuare a fare racconti simili, io accentuerei un pelino le sensazioni puramente legate alla moto, perché in questo modo forse trasmetti piu' passione per la moto, mentre nel racconto in questione mi sembra che piu' della moto in se, si parli di liberta' ad essa connessa.
Commento di: ziomunch il 24-04-2024 19:49
Ci siamo passati la settimana scorsa. Bella strada e bei paesaggi.
Peccato che su era tutto chiuso e si doveva salire a piedi in vetta, ma eravamo di fretta Rolling Eyes
Commento di: Maurizio60 il 26-04-2024 13:48
Davvero un peccato che non ti sia stato possibilità salire in vetta. Si gode di una bella vista panoramica Up