Partiamo dalle basi: che significa power-split? In parole povere, la moto avrà due motori, uno elettrico ed uno endotermico; questi due motori possono essere entrambi utilizzati per la trazione, sia singolarmente, sia combinati. È una tecnologia già molto diffusa nel settore automobilistico, ma del tutto nuova per una moto.
Il dettaglio più succulento però è un altro: il motore endotermico non
sarà un normale motore a pistoni, bensì un motore Wankel!!!
Breve spiegazione per chi non conoscesse la meravigliosa creatura di Herr
Felix. Trattasi di un motore nel quale al posto dei pistoni ci sono dei
rotori (da qui il nome "motore rotativo") eccentrici a forma di triangolo
di Reuleaux. Questi rotori sono strutturati in modo che all'interno dello
statore epitrocoidale (il "cilindro") si formino tre camere di
combustione, nelle quali si svolgono tre cicli Otto in contemporanea,
sfasati di 120° ciascuno.
Mi rendo conto che è una spiegazione indigesta, quindi dato che
un'immagine vale più di mille parole... ecco
Riassumo brevemente i pro ed i contro. Per prima cosa, avendo una fase attiva per ogni giro dell'albero anziché una ogni due giri, a parità di cilindrata garantisce una potenza di molto superiore. Poi, anche grazie alla totale assenza degli organi di distribuzione, sono motori estremamente compatti, leggeri e dal baricentro basso. Raggiungono giri altissimi, hanno una botta di coppia molto corposa e hanno la potenza disponibile anche ad alti regimi, tuttavia peccano un po' ai bassi.
Tra gli svantaggi principali c'è la lubrificazione parzialmente a perdita,
il che comporta maggiori emissioni inquinanti. A parità di cilindrata
inoltre ha consumi sensibilmente più alti. Infine, gli apex (le "fasce"
dei rotori) risentono tantissimo della cattiva lubrificazione, quindi se
non curato bisogna aprirlo e revisionarlo con relativa frequenza.
(indovinello: che cosa vi ricordano queste caratteristiche?)
Comunque, torniamo alla nostra Furion! La moto è una naked di netta
impostazione sportiva; volendo la si potrebbe considerare una
streetfighter. Come già detto sarà spinta da due motori: il primo, il
rotativo, è un birotore da 654cc capace di erogare 125 cavalli
e 105 Nm di coppia. Per confronto, una Daytona 675 ha suppergiù la
stessa cilindrata e potenza, ma eroga ben 30 Nm di coppia in meno.
Il secondo è un elettrico da 55 cavalli e 100 Nm di coppia. Valori
che non fanno certo gridare al miracolo, ma ricordo che i due motori
lavorano in tandem: a tutta forza, la moto raggiunge quindi la
rispettabile potenza di 180 cavalli, per una mostruosa coppia di 205
Nm Per confronto, una 1299 Panigale non arriva neanche a
150 Nm! Oppure: la Energica Ego ha una coppia paragonabile, 195 Nm, però
in compenso eroga "solo" 135 cavalli. Insomma, sulla carta questa M1 è una
bella bestiolina!
Ma nelle moto non contano solo cavalli e coppia, figuriamoci se si parla
di una moto (anche) elettrica. Il vero tallone d'Achille di queste moto è
infatti l'autonomia, intesa sia come tempi di rifornimento, sia come
percorrenza con un "pieno". Cosa comporta l'avere due motori? Tanti
vantaggi!
Innanzitutto il rifornimento non è un problema: usando solo il rotativo è
come avere una moto tradizionale, quindi si fa il pieno in un paio di
minuti scarsi. Certo, senza l'ausilio dell'elettrico le prestazioni sono
ridotte, ma vediamo di contestualizzare: immaginate una moto tipo l'R6 my
2017, con circa la stessa potenza ed erogazione, ma con una coppia più
vicina a quella di una R1. Direi che ci si può accontentare
Quanto all'autonomia, usando solo l'elettrico in configurazione "eco" si
parla di 480 kilometri di percorrenza. Per confronto: la succitata
Ego in modalità di massimo risparmio energetico eroga 120 Nm di coppia,
quindi un po' di più della Furion col solo propulsore elettrico, ma riesce
a percorrere a stento 200 kilometri. Una differenza abnorme. Ipotizzando
di usare solo il motore endotermico invece, i consumi dovrebbero essere di
4 litri per 100 kilometri, cioè una percorrenza di 25 km/l;
meglio di una sportiva 600 jap attuale. Il serbatoio è da 16 litri,
quindi in linea con quel segmento.
Parlando del motore: uno degli aspetti che più perplime delle moto
elettriche è l'assenza del cambio. A livello tecnico ha senso, ma una
grossa fetta dei motociclisti è decisamente poco propensa a guidare una
moto monca della leva sinistra La Furion... ha un cambio a
sei marce! Sul funzionamento vige ancora il
riserbo, ma intanto c'è. La trasmissione finale è invece a catena.
A proposito di motore e di motociclisti tradizionalisti: parliamo un
attimo del sound. I più proiettati verso il futuro apprezzano la
silenziosità del motore elettrico, quelli più retrogradi trovano
inconcepibile una moto che non ha rombo. I primi amano il delicato sibilo
degli ingranaggi, ai secondi quel rumore fa venire in mente uno scooter
basso di olio trasmissione Beh, la Furion dovrebbe accontentare
tutti, dato che ha entrambi i motori! E tra parentesi, il sound di un
rotativo è qualcosa di incredibile; certo, i gusti son gusti, ma se non vi
piace il rumore di un Wankel quando sale e quando scende di giri (chi lo
conosce capirà la distinzione) avete gusti orribili, punto.
Proseguiamo con qualche altro dato sulla moto: peso con tutti i fluidi al
massimo, 209 kili. Non una moto leggerissima per essere un
600-650, è un peso più vicino a quello di una millona giapponese; bisogna
però considerare che questa moto ha due motori, e che le batterie pesano
parecchio. L'elettrica italiana di cui sopra ad esempio sfiora i 260 kili.
Vista così, la Furion è un peso piuma!
La scelta del telaio è interessante: traliccio con motore portante
con un lungo forcellone monobraccio, una soluzione decisamente
"ducatosa". L'inclinazione del cannotto è di 23,5 gradi, l'avancorsa di
101 mm, mentre l'interasse è di 1435 mm. Nulla di alieno direi.
Procediamo con la ciclistica: forcelle usd da 43 mm completamente
regolabili, mono a gas backlink regolabile in precarico ed estensione,
freno anteriore a doppio disco da 310 mm con pinze radiali a quattro
pistoncini, freno posteriore a disco singolo da 250 con pinza flottante
monopistoncino; tutti i dischi sono a margherita. Gli pneumatici sono
120/70 e 190/50 da 17 pollici. Anche qua nulla da dire.
Ora arriva la parte brutta: il prezzo. Sfortunatamente siamo ancora allo
stadio prototipale, quindi non c'è un prezzo di listino. Al momento l'azienda
sta cercando fondi per portare avanti il suo sogno; l'obiettivo è
quello di arrivare a 50mila euro entro settembre 2017. Chi fosse
interessato, può fare una donazione: anche piccola va bene, tutto fa
brodo!
Infine, uno sguardo all'estetica. Non è mia intenzione pronunciarmi,
perché è una cosa troppo troppo soggettiva... e ammetto di avere dei gusti
fin troppo particolari Vi lascio qualche immagine, presa dal sito
ufficiale della Furion Motorcycles.
E voi, cosa ne pensate di questa moto? Lasciate un commento