Moto
Piccola storia della moto...
Scritto da fip144 - Pubblicato 11/07/2013 15:49
La motocicletta è un veicolo a due ruote dotato di motore, in cui la ruota anteriore è direzionale e quella posteriore è a trazione...

Troppo facile definirla così, anche quando l'ingegnere tedesco Gottlieb Daimler nel 1885 inventò questo veicolo a due ruote senza sapere che avrebbe cambiato il modo di spostarsi e di vivere per moltissime persone.

Dopo tanti esperimenti nel 1896 anche l'inglese Holden inventò una bicicletta a motore; ma stavolta il motore non era più a due tempi ma a quattro tempi e con il freno sulla ruota anteriore… fu la prima quattro cilindri nella storia.


Le prime aziende italiane non rimasero ad aspettare… la Gilera e la Guzzi, nei primi anni del ‘900, cominciarono la loro produzione.

Dalla produzione delle prime moto alle gare motociclistiche, il passo è breve… negli anni prima e dopo la Grande Guerra le gare erano per temerari… correvano con sistemi di sicurezza pari ad un triciclo in discesa dal Passo Gavia… da veri pazzi!!!

In Italia nel 1911 nasce l'FMI, la Federazione Motociclistica Italiana che ancora oggi cura il motociclismo sportivo, l'educazione e sicurezza stradale.

Negli anni '20 la motocicletta era divisa da due scuole di pensiero: esaltazione o maledizione.
Esaltazione come simbolo di velocità e di coraggio, e maledizione per un cambiamento repentino della società.

Con gli anni '30 una vera e propria industria motociclistica fa si che questo mezzo sia alla portata di tutti, o quasi.
Ma la guerra incombe e le industrie spostano le loro produzioni verso lo sforzo bellico.
Anche la guerra finisce e i vari motoclubs formatisi all'inizio secolo ebbero un vero e proprio momento d'oro e l'aggregazione tra i suoi componenti diede l'inizio ad un vero e proprio stile di vita.

Negli Stati Uniti, fin dagli anni '40 i primi M.C. erano basati sulla fratellanza e il rispetto tra gli appartenenti al Club, ma un fatto in una piccola cittadina di provincia americana, durante un raduno con vari MotoClubs, fu teatro a scontri che ancora oggi ha diviso i biker in due stili di vita, da una parte le persone che vanno in moto rispettose della legge e una piccolissima parte di persone che vanno in moto per altro… questa piccola percentuale di persone vennero chiamate “Onepercent” ovvero l'1% dei motociclisti.


Nel secondo dopoguerra la moto diventò il mezzo di locomozione di massa, negli anni '60 in concomitanza del boom economico venne abbandonata la bicicletta anche nelle campagne e la motorizzazione divenne l'unico modo economico per spostarsi in libertà.

Alla fine degli anni '50 e inizio degli anni '60, in Inghilterra, una vera rivoluzione culturale causò la rottura degli adolescenti con i genitori dando luogo ad un "Modernism" coniato con l'abbreviazione di "Mod".


I ragazzi curavano all'esasperazione il loro look e prediligevano scooter italiani perché così non si sgualcivano i pantaloni.

Ma in tutti i MotoClubs c'è rivalità e per i Mod i rivali erano i "Rockers", i veri duri della motocicletta che con i loro pantaloni in cuoio e occhiali da aviatore creavano scompiglio tra i bikers.


Alla fine degli anni '70 con la prorompente invasione delle macchine, l'industria motociclistica ebbe un vero crollo e la moto perde il fascino sulle generazioni giovanili.
Sul modello americano, invece, la moto diventa sinonimo di viaggio e vagabondaggio e con la proiezione di alcuni film culto, la moto torna anche in Italia sinonimo di libertà.

L'avvento delle moto giapponesi da una svolta al mercato e la moto diventa un culto per moltissimi giovani dando vita a quella aggregazione che per molti versi è parte integrante di tantissimi MotoClubs.

Con il passare degli anni e con l'evoluzione delle moto i MotoClubs italiani organizzano con continuità momenti di aggregazione e le gite fuori porta diventano all'ordine del giorno.

Ma il passaggio dalla telefonata per mettersi d'accordo a internet è breve… ora tantissimi MotoClubs si sono spostati sul virtuale e organizzare una gita in compagnia o un fine settimana motociclistico è solo questione di pochi click.

In tutti i MotoClubs la cosa fondamentale è l'aggregazione e nell'aggregazione subentra anche la responsabilità verso gli altri, diversa di quando si va in macchina… sapere che il nostro/nostri amici possano trovarsi in difficoltà anche per il motivo più banale, fa si che la responsabilità faccia parte del nostro condividere quelle emozioni che solo in moto si possono provare.

L'aggregazione fa parte di un rituale importantissimo per la crescita di un moto club e per la crescita interiore di ogni biker che si rispetti.
 

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Commento di: Cesco90 il 11-07-2013 21:03
Veramente un bell'articolo! MI sono piaciuti soprattutto i due paragrafi finali, che, secondo me, sono una parte essenziale dell'essere motociclista! In particolare la responsabilità verso gli altri!
Commento di: gabro74 il 12-07-2013 10:12
Bell'articolo Fip!
Commento di: AMD il 13-07-2013 09:27
Io voglio essere un Rockers !!
lunga vita ai rockers
Commento di: tanguero il 15-07-2013 16:07
Articolo breve, ma interessante.

Effettivamente se si parla di storia della moto, intesa come fenomeno culturale e non soltanto come opera di ingegneria, non si può non parlare di rockers e se si parla di rockers mi sento leggermente chiamato in causa Whistle e non è giusto dire che i rockers creavano scompiglio, diciamo che lo scompiglio, normalmente, era ed è causato, da due diverse fazioni che si scontrano.
Secondo me la rivalità che negli anni 50/60 esisteva tra rockers e mods è la stessa che c'è oggi, tra motociclisti e scooteristi, ovviamente solo a livello concettuale, perchè tra rockers e mods in più di una occasione è finita piuttosto male...
Sostanzialmente, se ci pensate, la differenza è una: i mods sceglievano ed eventualmente modificavano il proprio mezzo per salvaguardare l'abbigliamento, mentre i rockers sceglievano ed eventualmente modificavano il proprio abbigliamento per renderlo funzionale (e sicuro) per l'utilizzo della moto, da qui è subito chiaro quali sono le priorità di ciascuno, tutte legittime intendiamoci, ma senza dubbio molto diverse.
Credo che oggi la storia non sia molto diversa da cosi...
Oggi però, ripensandoci, la vera differenza, probabilmente è tra chi considera la moto un fine e chi la considera un mezzo, indipendentemente che sia una moto o uno scooter.
Sono molto daccordo sull'importanza dell'aggregazione per la crescita di ciascuno, ma sono convinto anche che, se parliamo di crescita, non possano mancare anche esperienze vissute in totale solitudine e ciò non vale solo per la moto...

Doppio Lamp Naked
Commento di: Gommeinfiamme il 15-07-2013 18:32
Una nuova ed inedita chiave di lettura di un fenomeno che ci accomuna.
Un po' di storia, un po' di tecnica ed un po' di quello che alimenta i motoclubs che si rispettino, come questo!

Bravo Fiorenzo!
Commento di: Jollyna il 16-07-2013 14:27
Davvero un bellissimo articolo,
Sono morta dalle risate immaginando un folle intutato su un triciclo in discesa dal passo Gavia Rotfl

le differenze culturali sono naturali in tutte le epoche, specie se parliamo di consumi e da quando si è sentito il bisogno di distinguersi. La "moda" e i consumi, culturalmente parlando si fondano da sempre su ciò che è tendenza e ciò che va controtendenza. L'imitazione di un modello appaga il bisogno di appoggio sociale, nondimeno appaga il bisogno di diversità e la voglia di distinguersi pur sempre appartenendo a un gruppo e l'aggregazione sociale.

L'aggregazione è sempre un ottimo motore che spinge al confronto, per la crescita interiore però sono importanti anche i viaggi in solitaria Smile
Commento di: fip144 il 16-07-2013 16:12
Ringrazio tutti e sono contento che l'articolo sia piaciuto...la cosa a cui tengo di più è l'ultima parte riguardo l'aggregazione tra motociclisti.
Il "viaggiare" da soli o in compagnia è solo un modo per esprimere la propria libertà, cosa che solo un motociclista può capire, ma la responsabilità che si ha quando si è in gruppo divide il motociclista dall'aggregazione e vivere un piacere in sicurezza, all'"egoismo" e vivere una passione in solitudine.
Possono essere parole dure, ma solo un biker in cui la consapevolezza e l'aggregazione sono priorità, può trovare normali.
Grazie ancora!!!
Commento di: Jollyna il 17-07-2013 13:35
Condivido. Bella testa che hai Smile
Commento di: pr33dators il 20-07-2013 18:33
Smile