Eh si, è proprio così. E non ci sarebbe nemmeno molto altro da aggiungere dopo aver letto il titolo, ma ho deciso di farlo ugualmente scrivendo questo articolo…

I motivi che mi hanno portato a raccontarvi in qualche modo questa mia esperienza sono da ricercarsi sicuramente nel mio attaccamento al mondo delle due ruote, al Tinga e alla fantastica gente che lo popola, e alle avventure che ho vissuto a bordo dei miei tre mezzi a due ruote, dal mio piccolo scooter alle due moto che sono giunte dopo.

Si, perché oltre alle due moto vere che ho avuto, sono stato un motociclista anche quando l’unico mezzo che avevo a disposizione era un modesto scooter 50cc. Lo dico, e ne sono convinto, perché con quel semplice motorino a 16 anni non ho solo varcato i confini della mia regione, ma sono arrivato a fare dei veri e propri motogiri, non da ultimo il Tingarda 2008 al quale ho partecipato assieme al mio “compagno di moto” che ho conosciuto grazie al Tinga, ed eravamo gli unici due cinquantini in mezzo ad un mondo di moto, che allora sognavamo solamente e poi abbiamo potuto toccare con mano.

Sul Tinga succede anche questo, capita di conoscere delle persone quasi per caso che hanno in comune con te solamente la stessa passione, o almeno così pensi che sia così, e poi piano piano con alcune di esse nascono delle vere e proprie amicizie che vanno ben oltre alle semplici uscite in moto, e ti rendi conto che hai conosciuto degli amici, due nel mio caso, su cui puoi davvero contare.

Tornando alla mia carriera motociclistica, compiuti i fatidici 18 anni ho deciso di acquistare l’allora nuovissima Kawasaki Ninja 250R, l’ho scelta perché non avevo intenzione di fare il passo più lungo della gamba, e perché ero certo che mi avrebbe tolto delle soddisfazioni ugualmente, e così è stato. Dopo due anni e mezzo passati insieme, è venuto il momento della mia ultima moto, una ER-6f, acquistata in marzo di quest’anno e venduta sabato, poco tempo direte. Si è vero, ma in questo breve periodo l’ho sfruttata, anzi l’abbiamo sfruttata, dato che ad accompagnarmi nelle gite che potevano essere in solitaria, in gruppo, o anche solo in due moto, c’era sempre la mia zavorrina.

Ho detto quasi tutto, ora devo proprio raccontare i motivi che mi hanno portato a prendere questa decisione, non avrei mai pensato di doverlo fare, e invece eccomi qui a parlarne. Quest’estate il box di famiglia dove tenevo la moto è stato venduto, e l’unico altro garage che ho trovato mi è costato parecchi soldi ogni mese, ai quali andavano aggiunte tutte le spese per mantenere una moto che noi tutti conosciamo. Non ce la facevo, le ho provate tutte, ma la realtà era questa.

Non è sicuramente il mio ultimo capitolo su due ruote, ne tantomeno l’ultima volta che mi leggerete sul Tinga. Certo è che il vuoto che si viene a creare per la mancanza di un semplice bene materiale come può essere una moto va oltre a quello che una persona che non coltiva la nostra stessa passione può minimamente immaginare.

Spero presto di potervi incrociare in qualche bella strada, lamps a tutti!

Daniele, maurogerman89