A 20 anni ci si crede immortali.... forse dovremmo fermarci di più a riflettere.

Come molti di voi, anch'io ieri ho visto l incidente di Tomizawa in diretta; ero incollato davanti al televisore per seguire la gara, e quando ho visto la moto volare... vi giuro, son saltato sul divano e mi son scappati un urlo e un gemito. Ho passato i momenti successivi sino all'annuncio della sua morte sperando che il pilota, anzi, il RAGAZZO, riuscisse a salvarsi, che non si spegnesse un altra vita così presto... ero ottimista, fiducioso contro ogni logica.

E la logica anche stavolta l'ha avuta vinta.

Io vi giuro che ho passato la notte male, riflettendo su quanto veramente basti un attimo per stroncare una vita. Lo so, sembra banale, però è stato così.

Ho riflettuto sul fatto che la morte ormai sembra che non faccia nemmeno più paura.

Basta guardarsi intorno, ad esempio sui social network come facebook, dove imperversano video di incidenti mortali, ragazzi e ragazze che muoiono in maniera assurda o vite rovinate commettendo qualche stupida bravata. E la cosa più triste è che molti commentano con risate e frecciatine. Non si rendono conto di quello che hanno appena visto?? Non capiscono che non è una dose supplementare di effetti speciali o di tv, ma una vita VERA stroncata o rovinata?? Non riescono a immaginare il dolore delle famiglie?? Non colgono la triste verità che la stessa cosa potrebbe succedere a loro o ai loro cari?? E come reagirebbero se malauguratamente succedesse?? Temo che certa gente lo capirà quando sarà troppo tardi e non farà più alcuna differenza…

E questa noncuranza e mancanza di rispetto per la vita e per la salute, propria e degli altri, la vedo anche se non soprattutto per strada. Ragazzini di 19 anni che si improvvisano Schumacher e vanno a 180 all'ora in strade di città; motociclisti che cercano il limite di moto con più di 130 cv su strade trafficate dove basta un niente per scivolare e ammazzarsi; ragazzi che si credono dei semi-dei e impennano a 120 all'ora o più passando tra due macchine che vanno l'una in senso opposto rispetto all'altra, sfiorandole per pochissimi cm.

Ho fatto solo un paio di esempi, ma bastano per far riflettere. E non sono storielle che dico "per sentito dire"; magari... le ho viste con i miei occhi.

Ma dov'è finito lo spirito di autoconservazione?? Ricordo che una sera, avevo 17 anni, ero veramente sbronzo fradicio dopo una serata in discoteca; ero da solo con un amico, e non sapevamo come tornare. A un certo punto si avvicina un ragazzo sbronzissimo anche lui che conoscevamo appena, e ci chiede se vogliamo tornare con lui; io ho cercato di far desistere il mio amico, che alla fine è andato in macchina col tizio, e io invece... beh, io piuttosto che salire in macchina con quello lì ho dormito in spiaggia, e la mattina ho preso un pullman. Grazie a Dio poi non è successo niente, ma la sorte non l'ho voluta ugualmente sfidare.

Io non so, forse sarò sbagliato, ma se vado in moto ci vado per godermi la strada. Ci vado con coscienza e col cervello acceso, con le protezioni e con l'occhio vigile; e non ho bisogno di tirare per sentirmi un figo, anzi, nemmeno mi interessa. Ho bisogno solo di sentire la piccola sotto di me che mi parla, e mi porta in giro per le bellissime curve verso Villasimius, piano, in modo che mi possa godere il panorama e mi possa fermare quando voglia.

Ho bisogno anche però di sapere che il giro che mi appresto a fare non sarà l'ultimo, e che domani mi aspettano altri km, sempre col cervello acceso.

E se vado in macchina vado piano, sto attento ad ogni dettaglio, e per due validi motivi:
Primo, non voglio morire tra le lamiere di una macchina.
Secondo, e non certo per importanza, nessuno deve pagare con la vita un mio errore.

Ora, eccoci alla conclusione. Io vi giuro che avrei preferito chiudere l'articolo con le righe scritte poco sopra, ma penso che per capire fino in fondo il perché di queste riflessioni, dobbiate leggere con i vostri occhi quello che ho letto io ieri. Lo so che a livello letterario ciò che sto per scrivere l'avrei dovuto incorporare prima, ma lo sto volutamente separando e tenendolo per ultimo in modo che l’attenzione vi sia rivolta completamente, e soprattutto che non ce ne dimentichiamo dopo 2 minuti di lettura.

Ho visto un post, il giorno stesso dell'incidente.


link al quale si trovano le battute inqualificabili


RAGGELANTE.
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