La Community Ting'Avert
Amici in cinque minuti... forse meno.
Scritto da nimwid - Pubblicato 02/09/2010 17:47
Mi piace partire molto presto, quando ancora la maggior parte delle persone dorme ancora...

...provo un gusto particolare nell'attraversare le strade semideserte, normalmente sature di traffico, alle prime luci dell'alba, percorrendo la statale che mi porta lontano dalle case, arrampicandomi per strade improbabili che scarificano le montagne da cui si vede il mare, in un mattino freddo e luminoso che ha il sapore di un ottobre che il calendario mi dice ancora lontano.

La moto sembra quasi andare da sola, il ritmo dei cambi di traiettoria è insolitamente fluido, per uno come me che ha sempre avuto uno stile di guida tanto sgraziato quanto nervoso, fatto di tagli netti di acceleratore e di freno, la mente ha il tempo di rilassarsi, di tornare indietro di qualche giorno, dove insieme a me, su questa stessa strada, vi erano anche degli amici, amici che mi hanno seguito nel folle tentativo di non lasciarci sfuggire l'unico strappo di cielo sereno in mezzo ad una coltre di nuvole grigie, amici con i quali ci siamo rincorsi ed aspettati, cercati con gli occhi, indietro negli specchietti o avanti, alla fine di un rettilineo, parlandoci con lo sguardo e con pochi gesti, perché a volte le parole sono semplicemente superflue. Amici con i quali è valsa la pena raccontarci, seduti davanti ad una birra, ed ascoltare la loro storia, scoprendo che oltre "la moto" condividiamo anche altre passioni, gusti, problemi, paure, pensieri... pensieri che lascio andare avanti, seguendoli mentre si rincorrono per curve e tornanti, attraversando valli e colli, boschi e gallerie, meditando su come è possibile che individui che si conoscono in maniera prevalentemente virtuale possano scoprirsi così simili, come se si conoscessero da sempre, uomini distanti mille chilometri e mille anni, eppure così vicini, così "veri", in maniera istintiva, quasi fulminante.

Mi fermo sotto al solito cartello, che se potesse parlare mi direbbe che è stufo di vedermi e di ripetermi che dove ho i piedi passa un confine, che esiste un "di qua" ed un "di la" imposto dagli uomini, respiro l'aria ripulita dall'altitudine, guardando un cielo celeste e luminoso come non mai... senza di loro però oggi mi manca qualcosa, quel qualcosa che mi ha fatto tornare indietro, di quasi venti anni e di trecentomila chilometri, facendomi ritrovare un allegria ed una spensieratezza antica, che temevo di stare perdendo. Una mano passa lieve sul serbatoio, un gesto affettuoso e riconoscente fasciato di pelle e kevlar, quante emozioni mi ha generosamente regalato, lei, e le sue sorelle che mi hanno portato prima di lei, quanta strada, quanta vita... riparto puntando verso un crocevia da cui si disperdono altre strade, strade che non ho mai seguito, strade nuove su cui un giorno, forse, ci passerò con gli amici.

Dedicato a quei folli che hanno condiviso con me strada, vento, sole e pioggia.
 

Commenti degli Utenti (totali: 12)
Login/Crea Account



I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: RsLoverz il 02-09-2010 18:32
Complimenti davvero Nimwid, è sempre un piacere leggerti: riesci a ricreare nei tuoi racconti quell'atmosfera che aiuta noi lettori ad avvicinarci alle emozioni che prima vivi e poi descrivi rendendoci partecipi della tua passione..
Anche io sono solito uscire la mattina presto per stare un po' solo..lontano dal mondo..percorrendo quelle strade semi-deserte alle quali vorrei assomigliasse la mia testa, il mio cuore, una volta tanto..

Con la speranza di incontrarti per quelle strade semi-deserte, ti auguro buona strada..

Lamps
Commento di: thegiorgionapo il 02-09-2010 23:49
mamma mia! brividi a leggere! nel senso buono! fantastico e vero, reale, concreto!
complimenti
Commento di: Axe991 il 03-09-2010 19:14
Bellissimo racconto, in alcune cose rispecchia le mie sensazioni in sella allla mia Belva... Quel contatto che ch'è con Lei quando la porto e mi faccio portare, quando scendo dopo ore in sella e Le faccio una carezza sul serbatioio, quando mi scuso con Lei dopo aver fatto un errore, magari una sfollata tra quinta e sesta. Ci sono volte che Le parlo mentre la guido, e Lei mi dà sicurezza in questo modo, e La saluto la sera quando La lascio in cortile per rincasare. Un episodio, che mi è rimasto impresso e che ricorderò sempre, è stato quando dovevo raggiungere un posto ed ero in ritardo, andando nelle curve buie a un ritmo a cui non ero abituato, tutto il tempo dicendoLe che stavamo per arrivare, che non doveva lasciarmi, magari in quel tornantino sul mare... Sensazioni bellissime, che credo pochi possano capire, e per cui sono contento di essere iscritto su questo forum, dove ci sono altre (poche) persone che condividono con me questa "malattia".
Grazie Tinga e grazie nimwid per il tuo racconto pieno di passione.
Lamps
Commento di: derbi95 il 03-09-2010 22:55
cavolo bel racconto, corto ma intenso e pieno di emozioni ! lamps
Commento di: JO195 il 04-09-2010 15:29
Quoto al 100 x 100. Per uno che come me va a letto quasi sempre presto, uscire all'alba e' un'esperienza irrinunciabile ed estremamente gratificante. Buona strada
Commento di: Alibi il 06-09-2010 11:08
Non ho mai condiviso con te nemmeno un km, ma questo articolo me lo sento appiccicato addosso come non mai, compresa la dedica finale. Dopotutto sono i tanti i folli che hanno condiviso con te strada, vento, sole e pioggia, seppur in tempi diversi...
Commento di: PaoloG il 07-09-2010 22:11
Che dire Nim, parole schiette, vere e sincere, come altro non potevano essere scritte da te!
Commento di: AzzoCB il 08-09-2010 16:09
Complimenti, sei una persona autentica, le tue parole sono bellissime.....
Commento di: JO74 il 09-09-2010 00:07
Bellissimo racconto...!!
Veramente tanti complimenti...!!
Commento di: Narukage il 10-09-2010 01:26
Ecco questo vuoldire essere motociclisti! Grandissima espressività bravo!
Commento di: giandau il 10-09-2010 08:30
Complimenti. Mi è piaciuto tantissimo. io sono motociclista da poco ma sono riuscito a cogliere le emozioni che ci hai raccontato.
Molto bello
Commento di: talla il 03-11-2010 00:47
Molte persone hanno cose da dire sentimenti da manifestare,pensieri che pesano come macigni,consapevoli di subire situazioni senza senso,persi nella banalità.Per fortuna qualcuno trova il sistema per evadere,livellare gli scompensi,sfogare angosce che minano l'equilibrio,ripristinare i livelli.Ognuno ha la propria ricetta : Il borbottio e il tiro mostruoso del Custom di grossa cilindrata.La velocità e maneggevolezza della sportiva.Il contatto con la natura dell'enduro.I funambolismi del Motocross e del Trial.Il suonare uno strumento musicale,l'andare a cavallo o sott'acqua.Tutte attività che aiutano a sopportare il "male" di vivere.Ci troveremo on the road un lamps