Vogliamo oggi occuparci di una categoria particolare, che spesso viene snobbata e sottovalutata. Sono mezzi non molto diffusi, ma ricchi di fascino ed emozioni, di chi parliamo? Ma dei sidecar naturalmente. Analizzeremo i vari modelli, la loro storia e la loro evoluzione, il tutto in un articolo.
Partiamo anzitutto dando una definizione di sidecar, che può essere definito come una normale moto dotata lateralmente di un carrozzino, e quindi formata da tre ruote.
La loro storia è antica. I più giovani tra noi centauri potranno ricordare che sui libri di storia, ai tempi soprattutto della seconda guerra Mondiale, si trovavano spesso foto di sidecar usati come mezzo per le varie battaglie, e ciò la dice lunga sulla loro evoluzione.
I primi sidecar sono datati inizio 1900. Erano mezzi che nascevano come alternativa meno costosa alle prime automobili ed ebbero da subito buon successo tanto da essere un modello proposto da tutte le case motociclistiche più importanti del tempo.
Fino al 1950 circa furono celebri alcuni modelli come il Bmw R71, l’Ural M72 o il Zundapp KS 750, quest’ultimo presente nella foto qua in basso.
La produzione di questo sidecar iniziò nel 1930 circa, sotto l’epoca di un certo Hitler, e andò avanti per un dieci anni circa. Questa moto, come le altre della casa motociclistica tedesca Zundapp di quel tempo, presentava una novità per l’epoca, poi adottata anche da altri. Erano infatti dotate di motore completamente chiuso e di una trasmissione a cardano.
Erano comunque tempi in cui questi mezzi “andavano veramente forte”, sia nell’uso civile che militare, grazie soprattutto alla loro affidabilità.
La svolta avvenne nel 1950 circa quando le automobili cominciarono a diffondersi, e anche rapidamente. Henry Ford, colui che aveva fondato l’omonima casa automobilistica, sosteneva che ogni americano doveva possedere un’automobile, e col passare degli anni così fu. Proprio con il maggiore utilizzo e sviluppo delle quattro ruote i sidecar piano piano iniziarono a scomparire nel nulla, ed oggi sono pochi tali mezzi in produzione.
Prima di analizzare queste affascinanti moto in chiave moderna vorremmo sottolineare come il signor Ford avesse stima verso il vero “made in Italy”. C’entra poco con le moto, ma questo americano affermava che “ogni volta che vedo passare un'Alfa Romeo, mi tolgo il cappello”. Alcuni si commuovono ancora a leggere queste frasi.
In listino oggi i sidecar prodotti sono:
- il Centoallora Sidecar, dotato di motori con differenti
potenze e prezzi che vanno dai 7.900 ai 13.800 euro;
- il Dnepr D70/S. Casa motociclistica ucraina che ricalca nell’aspetto i veri sidecar d’epoca, ma con tecnologie moderne. Dotata di trazione anche sul carrozzino, di retromarcia e di ammortizzatori regolabili, è proposto con un motore da 700cc da 31 cv ad un prezzo di 9.500 euro circa;
- l’Ural UH750. Un’originale copia dei Bmw storici degli anni ’30. E’ dotata di un motore 750cc da 40 cv con una velocità massima intorno ai 110 km/h. Prezzi dai 10.000 ai 15.000 euro circa.
I sidecar a differenza delle normali moto sono comunque mezzi con scarse prestazioni e difficili da guidare, rimangono tuttavia delle leggende del motociclismo in grado ancora di trasmettere emozioni.
Si può concludere con un appello: “salviamo i sidecar!”.