Affrontare con più o meno cognizione di causa l’argomento “posizione del passeggero su una supersportiva” impone l’accettazione della figura della “zavorrina” sia essa occasionale o abituale, figura questa che alcuni rifiutano perché fedeli alla filosofia secondo cui una moto sportiva, in quanto tale, è monoposto…ma questa è un’altra storia.
Le zavorrine su supersportiva ci sono, sono numerose e non si può certo dire che manchino di abnegazione, spirito di adattamento e passione perché è un dato di fatto che il passeggero di una supersportiva sia scomodo: indipendentemente dalle dimensioni ed inclinazione della sella, dimensioni e forma del serbatoio, posizione delle pedane. Chi afferma il contrario, spesso e volentieri lo fa più per convincere se stesso che il proprio interlocutore.
Posto ciò è chiaro che adottare accorgimenti per migliorare la propria condizione, diventa una necessità.
Una delle regole fondamentali, se non addirittura il requisito indispensabile è la fiducia, la fiducia sia nel pilota che nel mezzo. Senza fiducia tutto può essere scritto ed ancor più può essere detto ma non servirà a nulla, e non solo i viaggi che farete saranno poco divertenti e saranno una sofferenza per le vostre articolazioni, ma limiterete in tutto anche il vostro pilota, rendendogli la guida pesante e faticosa.
Prepariamoci a salire in sella.
Ai piedi è preferibile avere uno stivaletto touring che protegga tallone e caviglia, se ciò non fosse possibile si può ripiegare su una scarpa chiusa con suola spessa e rigida, così che, quando “lavorerete sulle gambe”, il vostro peso venga meglio distribuito.
Giacca e pantaloni (preferibilmente tecnici) devono coprirvi bene per proteggervi in caso di caduta ed anche per evitarvi fastidiosi “scontri” con insetti bellicosi.
I guanti devono calzarvi a pennello, essere robusti ed avere una leggera imbottitura in corrispondenza del palmo della mano.
Il casco…sempre e comunque (c’è bisogno di ricordarvelo?), preferibilmente integrale.
Le zavorrine occasionali raramente hanno abbigliamento tecnico completo ma ricordatevi che le regole di sicurezza e prudenza sono per voi le stesse del piloti; se siete zavorrine abituali, non dubito che abbiate un guardaroba ad hoc, magari completato da un paraschiena omologato adatto alla vostra statura.
Ora possiamo salire in sella, alle spalle del nostro pilota.
Se volete consentirgli una guida quanto più possibile “libera”, ricordatevi sempre che il vostro unico sostegno sarà il serbatoio.
Essere sempre pronte ed attente è indispensabile altrimenti qualsiasi frenata o accelerata vi prenderà in contropiede con il risultato di farvi continuamente urtare il casco del malcapitato di turno.
La posizione del corpo deve essere quanto più possibile in linea con quella del vostro pilota ed i piedi ben piantati sulle pedane.
In caso di accelerate brusche contrastate la spinta all’indietro stringendovi con gli avambracci sui fianchi del pilota, non scomponetevi! E’ questo, a mio avviso, l’unico momento in cui il pilota sarà il vostro “appoggio”.
In caso di frenata per contrastare la spinta in avanti ponete le mani ai lati del serbatoio avendo cura di tenere i pollici bene aperti (quasi a volere che si sfiorino) ed i palmi ben aderenti alla superficie, spalle e braccia non devono essere tese.
In piega cercate di seguire con il busto gli spostamenti del corpo del pilota; non tutte saranno in grado di scendere fino ad una piega estrema; in questo frangente non tentate mai di “raddrizzarvi” opponendovi alla piega, perché così facendo costringerete il vostro pilota a continui aggiustamenti di traiettoria per bilanciare lo spostamento dei pesi.
Le più "brave" sono in grado di togliere il braccio interno alla piega, liberando completamente il pilota, mantenendosi comunque in perfetto equilibrio ed allineamento con lui, grazie alla posizione di busto e testa.
Rimanere quanto più possibile allineate non vi impedirà di vedere la strada di fronte a voi, è vero che non siete voi a guidare ma è anche vero che potendo verificare la situazione avrete la possibilità di potervi preparare ad una frenata o di alzarvi sulle pedane in un tratto particolarmente sconnesso o in presenza di dossi artificiali. Attente però a non sbilanciarvi troppo!
Può capitare che, anche se sprovviste di interfono, abbiate necessità di comunicare con immediatezza con il vostro pilota, potete utilizzare dei “segnali” molto semplici:
- battere 3 o 4 colpetti con la mano aperta sul fianco
sinistro del pilota: “ Ho bisogno di sgranchirmi un po’!” (NOTA: da non
utilizzarsi mai in un bel tratto di misto stretto se non volete essere
scaricate all’istante)
- tenere appoggiata la mano sulla spalla sinistra del
pilota:”Non ho alcun appiglio in questo momento, solo l’appoggio sulle
pedane!”(implica il mantenere una velocità moderata ed
evitare frenate brusche)
- stringere i fianchi del pilota con gli
avambracci:”Attenzione!” (es: avete visto animali vaganti sul ciglio
della strada)
- colpo netto con il taglio della mano sul fianco destro del pilota:”RALLENTA!!” (NOTA: da usarsi raramente e solo in casi disperati)
In conclusione non ritengo esista una posizione standard, esistono però situazioni standard cui si può ovviare con piccoli e semplici accorgimenti
Buon viaggio a tutte!"
Circe