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Aria di circo
Scritto da fazerprugna - Pubblicato 15/10/2008 20:37
La prima strada sulla prima moto

Prima strada e prima moto, primo assaggio di mondo addosso, come lo chiamo io.
Abituato all'abitacolo mi stordisce il confronto con la natura, con l'aria, con gli insetti, con il fresco che si insinua tra gli abiti. Mi spaventa quasi questa vicinanza al mondo esterno, questo completo asservimento agli agenti atmosferici, questa nudità di fronte al mondo che scorre.

Il centro di Novara sembra così diverso da come lo conosco, sembra così rapido, ma anche così lento. Passando vicino allo stadio sento un tanfo, un'olezzo insopportabile, e mi rendo conto del circo in città prima di vederlo, e capisco che andando in moto il mondo esterno è vivo, pulsante: odora, è caldo, freddo, le mani toccano l'essenza vera del pianeta. Uscendo dalla città sento tra le risaie l'odore di riso tagliato, e i covoni nei campi sembrano quasi pungermi le mani; sento quasi gli insettini tra i campi, e sento il gusto dell'erba in bocca. L'aria copre il rumore del motore, quasi sui blocchi di partenza per una brusca accelerazione.

Incrociando qualche altra moto vengo salutato, per primo, con un gesto. Ricambio prontamente, ma l'altra moto è già passata.

Mi sembra così incredibile non avere mai sentito il mondo, non avere mai sentito i suoi odori, i suoi calori e i suoi freddi.

I motociclisti abbracciano il mondo, gli automobilisti lo sfiorano solamente.

Filippo
 

Commenti degli Utenti (totali: 18)
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Commento di: Clau86 il 15-10-2008 21:58
Complimenti che poesia, potrebbe averla scritta Ungaretti !!! non potevi descrivere meglio le sensazioni che si provano andando in moto, .... della serie "provare per credere" ....
Commento di: Viola89 il 15-10-2008 22:13
:-) senza parole...

...davvero bella la tua interpretazione, gli automobilisti nn s preoccupano di vivere la strada,
nn vedono l'ora di scendere, i motociclisti fanno della strada la loro vita e il problema è proprio quello di
fermarsi e scendere....

ciao
ciao

ps: a quando la prox poesia?
Commento di: fazerprugna il 15-10-2008 23:29
Caro amico/amica,

Due ruote penso voglia dire questo, ci si rende davvero conto di cosa vuol dire viaggiare, di cosa vuol dire fermarsi.
Due ruote non vuol dire schizzare a 280 km orari, il mondo passerebbe troppo in fretta, per me, quando sono sulla mia prugna, il mondo deve scorrere a velocità moderata, per coglierne pienamente lo scorrimento, l'odore, il rumore.
Filippo
Commento di: Viola89 il 16-10-2008 11:16
amica...
..sn pienamente d'accordo con te...
Commento di: Vos il 04-11-2008 18:07
Concordo pienamente, la strada vissuta col mio "Calabrone" è speciale; il brutto è quando devi scendere....Un lamps a tutti.
VosXXX
Commento di: Paramotore il 15-10-2008 23:19
Potrei copiare ed incollare ciò che hai scritto sostituendo solo il nome dei luoghi e magari le tipologie di odori. In ciò che hai scritto ho riconosciuto le stesse sensazioni che ho provato, agli inizi, e provo tutt'ora, andando in moto.
Dalla moto guardi, osservi, respiri, vivi ciò che hai attorno e spesso con la moto ti fermi, spegni il motore, metti il cavalletto e scendi, per rimanere un pò dove lei ti ha portato. Ogni tanto ti giri a guardarla come se ti sentissi in dovere di ringraziarla per l'opportunità e subito dopo è pronta a portarti altrove.
Altre strade, altri paesaggi, altra voglia di tornare e di fermarti di nuovo...
Così sono le due ruote.

Grazie fazerprugna per ciò che hai scritto.
Commento di: fazerprugna il 15-10-2008 23:26
Caro amico,
proprio oggi, staccato dal lavoro sono salito sulla mia prugna e mi sono diretto verso Casalvolone, al confine tra le province di Vercelli e Novara. Le balle arrotolate lungo le risaie, il profumo di taglio autunnale e quel cielo mezzo violetto e mezzo arancio.
E poi, come dici tu, ho osservato intorno e ho respirato quel profumo, che non ho mai sentito andando in macchina, e ho VISTO la campagna intorno, come non l'avevo mai vista prima. Ero da solo sulla strada, e ho spento il motore, tolto il casco e mi sono guardato attorno.
Mi sono sentito parte di quel paesaggio immobile, non filtrato dai vetri dell'abitacolo di una macchina. La mia prugna era di fianco a me, e citando il tuo bellissimo intervento, mi sentivo "in dovere di ringraziarla". Si è riaccessa subito poi, e il rumore cupo del motore era come se mi dicesse "possiamo ripartire, ora"..
Grazie a te caro amico motociclista.
Filippo
Commento di: lvcvsIII il 16-10-2008 11:53
Complimenti veramente hai espresso benissimo le senzasioni di noi motociclisti....
Commento di: lvcvsIII il 16-10-2008 12:03
sono riuscito a scrivere senZaSioni?!?!?!? scusatemi ma nn riuscivo a modifcare il commento di prima...

*sensazioni

Ho inviato questo articolo alla mia ragazza...chissà se riuscirà a capire quello che provo ogni volta che salgo in sella...
Commento di: Tevildo il 16-10-2008 15:02
Benvenuto!
Commento di: fazerprugna il 16-10-2008 21:12
Grazie caro amico
Appena il motore si accende e sento il rumore della mia prugna mi sento parte di una comunità di persone, che condivide una passione, un "ideale", che non tutti comprendono.
Da quando ho la moto vedo i motociclisti con occhio diverso, mi sento più vicino ad altri sconosciuti, e questo credo sia il potere delle due ruote
Filippo
Commento di: Ale61 il 16-10-2008 20:27
grandissimo filippo,capisco in pieno quello che hai provato(sono anch'io di Novara!!)
per qualche giretto viene nella nostra sezione!!ciao
Commento di: augusto_fz1 il 17-10-2008 10:38
WELCOME TO THE PARADISE!!!
Commento di: ZioKla il 17-10-2008 19:25
Malgrado parecchi anni in moto, ogni volta che ci salgo provo le stesse sensazioni della prima volta, e quando arrivo a destinazione mi dispiace quasi... è già arrivato il momento di scendere???
E' uns sensazione particolare "essere nel paesaggio", molto diversa da "guardare il paesaggio"...
Spero che queste sensazioni ti accompagnino per molti anni, come penso sia per tanti...
Commento di: randa il 17-10-2008 23:29
E' stufefacente riscoprire ogni volta che leggo post come il tuo,delle sensazioni che ci uniscono e ci accompagnano.Eppure nonostante siamo un mondo di sconosciuti,abbiamo la consapevolezza di far parte di un'unica famiglia che seguendo la strada della vita in direzioni diverse,le nostre bimbe ci regalano ad ognuno di noi le stesse identiche emozioni.
Complimenti al poeta ;-)
Commento di: cemb il 18-10-2008 15:10
Ciao concittadino! ;-)
E' un piacere leggere il tuo articolo. La mia moto purtroppo è sempre più in garage, ma stai tranquillo che se ci incrociamo sulle "nostre" strade sarò il primo a salutarti con le dita a V!
Buona moto
Commento di: icn il 18-10-2008 17:31
Ciao a tutti!
Complimenti per il tuo racconto, veramente emozionante! Io sono di Trieste, sono da poco in un club con cui ho fatto diversi giri un pò veloci, ma delle volte mi piace andare a farmi 2-300 Km da solo proprio per risentire quelle sensazioni che hai descritto così bene, quasi un ritorno alle origini ( i primi giri con la moto nuova). Ciao.
Commento di: leov60 il 20-10-2008 09:47
Benvenuto in famiglia :)
e da buon fratello motociclista, ti dico, se non l'hai già fatto, di procuarti una bella armatura. L'aria e la natura si sentono molto, in moto, ed è la solita cosa anche per il dolore, se non ci proteggiamo la pelle da noi stessi e dagli altri! Non ti fare prendere la mano, e cerca di vivere la moto in modo sano, e sarai sempre di buon umore :)

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Leonardo.