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Inviato: 24 Mag 2018 20:22
Oggetto: Bentrovati [Lazio]
Salve ragazzi, vorrei presentarmi a voi e fare subito conoscenza:
Mi chiamo Rocco e vivo a Roma, e, dopo una trentina di anni circa (ne ho 55), mi sto riavvicinando alle due ruote, anzi tre, poi vi spiego.
Dunque, fin da ragazzino ho subito il fascino dei motocicli, molto probabilmente perché trovavo in loro un modo di vivere più libero e più confacente alle mie pulsioni interiori; purtroppo ho sempre dovuto scontrarmi con i divieti e l'ostracismo di mio padre che, certamente per il mio bene secondo il suo pensiero, non ha mai visto di buon occhio la mia passione. E dire che cominciò tutto alla grande: all'età di dodici anni mi regalò il mio primo mezzo un Garelli Katia Chic di colore arancione che se vedo le foto ora mi vien da ridere ma che, all'epoca, ai miei occhi appariva ciò che più bello c'era nell'universo. Ebbene, lo stato di euforia durò appena una settimana, sfiga volle infatti che feci un capitombolo proprio davanti al mio papà, niente di che giusto qualche escoriazione, ma tanto bastò e da quel giorno dovetti dire addio al mio gioellino che lui molto severamente sequestrò chiudendolo in garage nonostante i miei pianti a dirotto. Ogni tanto, approfittando delle sue assenze per motivi di lavoro, riuscivo tra mille peripezie a farmi qualche giretto accompagnato perennemente dall'ansia di essere scoperto. Arriviamo alla maggiore età, fresco di diploma papà mi chiese cosa avrei voluto per regalo e, inutile dirlo, chiesi una moto: la Cagiva 125 che era di gran moda. Egli annuì ed io tutto felice rimasi in attesa del mio bolide, non potete capire la mia delusione quando sorridente mi porse le chiavi di una Fiat Ritmo grigio metallizzato nuova fiammante, un colpo al cuore. Per esaudire i miei desideri non trovai altro da fare che scambiare al mattino la mia Fiat ritmo con la Moto Morini 350 di un mio carissimo amico e poi alla sera rifare lo scambio, niente, non avevo altre soluzioni.
Ovviamente negli anni a seguire riuscii a soddisfare le mie passioni non facendomi mancare nulla, erano anni spensierati, si guidava senza casco con i capelli al vento roba che se ci penso ora mi vengono i brividi però mi divertii tantissimo. Arrivato intorno ai trenta rimasi vittima di una patologia invalidante che mi impedì fisicamente di poter proseguire la mia carriera da centauro e questo fino allo scorso mese quando ho scoperto che ci sono delle patenti speciali per i disabili le quali, dietro opportuni accorgimenti ed adattamenti, offrono la possibilità di guidare una moto anche ad un disabile. Ragazzi, non potete immaginare la felicità, il giorno dopo ho fatto richiesta per accedere a questa opportunità e martedì ventinove avrò il primo responso, sono in fibrillazione. Intanto, eccomi a voi, scusate la prolissità e... bentrovati. Rocco