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Inviato: 3 Mag 2015 13:11
Oggetto: Report: Un pranzo a Portofino tra valli e passi
Io: "Allora domani andiamo a Portofino?"
Zavorrina: "Ok va bene, ma dobbiamo per forza fare pallostrada?"
Io: "Fino a Piacenza, poi scendiamo e puntiamo al Tomarlo..."
Zavorrina: "Ok!"
Sveglia così alle 7.00 di un sabato (per fortuna) bello e con una temperatura consona ad un giro lungo raggio in moto.
Giro in testa (e grazie ad un consiglio di qualche giorno fa di un utente qui del Tinga faccio la scelta giusta...) e dopo le solite "prassi" tra "vestizione" e preparativi, ore 8.00 siamo in sella.
Destinazione la pallostrada fino a Piacenza (comunque è un breve tratto da Milano sud...) dove usciamo per dirigerci verso Ponte Dell'olio.
Da qui proseguiamo attraverso la Val Nure dove un'ottima strada (non abbiamo trovato un'auto, davvero viaggiare così è spettacolare) immersa nel verde ci accompagna fino ad un bivio: SP8 che porta a Pione.
Perché questa "deviazione"?
Semplice. Per arrivare "nella direzione giusta" per fare il Passo del Tomarlo.
La strada però non è per nulla bella (a parte il paesaggio) è tutta piena di buche ed avvallamenti, oltre che piena di brecciolino fastidioso. Occorre fare estrema attenzione nel percorrerla.
Si arriva quindi a Ponteceno dove inizia la salita (spettacolare) al Tomarlo.
Nessuna auto nei paraggi e nessuna moto, praticamente tutta per me e gli scoppi della mia zeta.
Una salita a dir poco stupenda, ottime (anzi, super) pieghe e una soddisfazione assoluta. Ottima questa salita con un asfalto a dir poco perfetto e curve davvero dolci. Mi è estremamente piaciuto questo Passo.
Peccato che dura davvero troppo poco.
Arrivati al Tomarlo, peccato per la nuvolosità, ma meglio di niente
Curve più che ottime
Pronti per ripartire, scendiamo verso Santo Stefano d'Aveto di fatto transitando in una parte della Val d'Aveto, fino ad arrivare a Chiavari (dove assaggiamo l'aria di mare ed un cielo più aperto).
Costeggiamo una parte delle "5 Terre" fino a Rapallo passando ovviamente da Zoagli gustandoci alla nostra sinistra il mare.
Si arriva quindi alla SS227, che ci porta a Portofino.
Una piccola nota: le moto passano ed è possibile arrivare praticamente al porto, in auto/pullman/camper...no.
Metto adesso la mappa ed il link a Google Maps del percorso d'andata:
Link a pagina di Google.it
Siamo giunti a Portofino per l'ora di pranzo come da programma, scendiamo al porto e possiamo gustarci il meritato riposo e visita del piccolo paese (circa 460 abitanti).
Questa è Portofino - I
Questa è Portofino - II
Questa è Portofino - III
E' possibile salire fino al Catello Brown, dove è possibile osservare dall'alto la piccola Portofino e gustarsi un po' il panorama che da sul mare.
Catello Brown
Portofino - Ormeggi - I
Portofino - Ormeggi - II
E adesso un paio di foto fatte salendo al castello e che consiglio appunto di salire per poter "guardare giù" in quanto Portofino è molto bella se vista dall'alto.
Portofino vista dall'alto - I
Portofino vista dall'alto - II
Portofino vista dall'alto - III
Per chi volesse, da una scala si può salire ed arrivare al punto del paesino dove risiede la chiesa e guardare da un'altra prospettiva il porto sottostante. Questa la foto della chiesa vista direttamente dal castello:
Terminati gli scatti fotografici, riprendiamo il percorso per tornare giù al porto, dove eseguiamo l'ultimo scatto prima di prepararci nuovamente per iniziare il ritorno verso casa.
Portofino
La strada del ritorno prevede di salire dalla bellissima Val Trebbia.
Ripartiamo in direzione Recco per poi proseguire verso Uscio (dove ci fermiamo per tappa rifornimento) e subito dopo grande avventura passando per Neirone ed il Passo del Portello.
Finito il Portello, si prosegue in direzione Ottone e poi Bobbio, facendo 60 km di sole curve su asfalto più che perfetto e nota non da poco, senza un'auto in mezzo alle scatole.
Ieri ho avuto tutta la valle per me e per la mia zeta, che roba fantastica.
Questa la strada del ritorno:
Link a pagina di Google.it
Da qui di nuovo Piacenza e pallostrada fino a rientrare a casa.
Una giornata bella, ottima strada e visita a Portofino, oltre che ad aver visto il mare. Oltre 500 km con ciò che mi piace, un bel sabato di moto.
E la zavorrina che fine ha fatto?!
Non l'ho dimenticata a Portofino od al benzinaio, ma devo dire che si è comportata egregiamente in sella, roba non facile facendo tutti quei chilometri e permettendomi di godere di curve magnifiche (come Tomarlo e Trebbia) fatte con la dovuta...
...piega!