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Inviato: 27 Apr 2015 21:46
Oggetto: Là dove il Piemonte incontra l'Emilia
Sabato 25 Aprile. Le previsioni non sono delle migliori e per questo il previsto giro "accanto al Lario" è saltato. La voglia di andare in moto però c'è ed è molta e già nei giorni precedenti guardo attentamente le previsioni per cercare una meta dove bagnarmi il meno possibile.
Sembra che sull'appennino piacentino Giove Pluvio sarà clemente perciò rispolvero dall'archivio un giretto che avevo buttato giù quando in inverno avevo poco da fare e tanta voglia di viaggiare.
Sarò strano ma i confini e i limiti geografici mi attirano, anche quelli minori. Da quando ho appreso la nozione alle scuole elementari tanto tempo fa, ho sempre avuto la curiosità di andare a vedere dove il Piemonte confina con l'Emilia Romagna.
Senza troppa fretta parto, l'idea iniziale è di fare autostrada fino ad Arquata Scrivia, strada facendo invece decido per la statale e prendo l'autostrada solo a Borgovercelli. Da Arquata proseguo verso la val Borbera della quale ho un ricordo sfocato risalente ad una ventina di anni fa quando la percorsi in auto durante un trasferimento di lavoro. Il ricordo da sfocato si fa più nitido quando mi trovo in mezzo alle bellissime Strette di Pertuso, spettacolare gola fluviale. La strada si fa divertente e invita alle pieghe, con cautela per le condizioni dell'asfalto. Al bivio per le Capanne di Carrega incrocio un nutrito gruppo di motociclisti che stanno scendendo (poche anime per il resto sulla strada). Continuo la mia salita solitaria sulla carreggiata stretta e piuttosto rovinata dagli smottamenti tipici dell'Appennino e quasi senza rendermene conto sono a Capanne di Cosola. Quattro case, un albergo ma è il silenzio che regna sovrano. Parcheggio la moto, quasi che il rumore del motore sia di disturbo alla quiete, e faccio quattro passi a piedi. Il cielo è nuvoloso ma la vista è comunque abbastanza ampia: tutta la valle Borbera, aspra e boscosa, il monte Lesina con il suo radar aeronautico, le vicine piste da sci.
Scatto un paio di foto, mi accorgo solo ora che l'albergo è aperto ma decido di proseguire oltre. Scendo di pochi chilometri e mi fermo al Passo del Giovà. Anche qui calma piatta e silenzio che queste località sanno donare nei periodi di "bassa stagione". Una foto veloce, la constatazione che la strada verso il passo del Brallo è chiusa anche se osando probabilmente avrei potuto percorrerla, e scendo verso la val Trebbia nuovamente su una strada stretta e inizialmente, usando un eufemismo, non in perfette condizioni.
La discesa termina sulla strada della Val Trebbia, nota "strada da pieghe" meta degli smanettoni del nord Italia. Il tempo continua a non essere dei migliori, qualche gocciolina ogni tanto, e anche i motociclisti in Val Trebbia sono pochini. Mi fermo a mangiare un panino al bar Italia di Ottone, mi fa compagnia una Norton 16H del 1937 in perfette condizioni.
Al caffé scambio due parole con un motociclista che sta facendo un giro in compagnia della figlia, che bel quadretto famigliare! Riparto, risalgo la Val Trebbia fino al bivio per Fascia, quindi risalgo verso le Capanne di Carrega. Arrivo al Passo tra le provincie di Genova e Alessandria e scendo nuovamente verso la Val Borbera.
Il "programma" iniziale prevedeva la risalita alle Capanne di Cosola e la traversata verso il passo del Brallo ma la spia della riserva e il tempo che ad est stava visibilmente peggiorando mi fanno scendere ulteriormente alla ricerca di un distributore. Lo trovo e rifornisco ma il meteo peggiora e quindi ridiscendo la valle e devio verso la Val Curone. Ormai piove, sosta per indossare l'antipioggia che non smetterò fino a casa. Le ultime curve della giornata mi portano a Varzi e da lì per statali prima in collina e quindi in pianura in mezzo alle risaie che si stanno riempiendo d'acqua arrivo a casa. In risaia ho l'occasione di vedere oltre agli ormai frequenti aironi cinerini e alle garzette, gli ibis del paradiso e le pavoncelle che non avevo mai osservato prima. Durante la giornata, in mezzo ai boschi qualche gazza e qualche ghiandaia si levava in volo al mio passaggio. Il motociclismo è anche birdwatching...
Un bel giretto in solitaria mi ci voleva, solo io e la moto, strade, panorami, nuovi luoghi. La sera vado a letto felice e lo spirito con il quale affronto la successiva settimana lavorativa è assolutamente rinfrancato.