(19.1.2015)- Non possiamo farci niente
- Le ore di luce solare nei due-tre mesi a cavallo fra l’autunno e l’inverno son sempre poche, nonostante un cielo di splendido sereno con temperature intorno ai 10° .- Così, ieri, ho dovuto accelerare un po’ per arrivare a casa prima del buio pesto, dopo 250-300 km (in giornata) di moto, per percorrere, e rivedere dopo tantissimi anni, quelle stradine …..un tempo più carrarecce di adesso, dritte come un tiro di fucile, e ben più lunghe di un tiro di fucile.-
Le avevo percorse quando i fossi erano tutto un canneto; quando c’erano qua e là degli alberi; quando ci si poteva affacciare sulla laguna ovest di Grado, da ogni fine stradina. Ora è tutto un’azienda agricola o viticola, tutte le strade inter-poderali sono sbarrate, e tutto si vede, anche più di un tempo, ma solo dai rettilinei di strade provinciali.-
Gli attracchi degli scomparsi pescatori lagunari son diventati turistici, esclusivamente turistici……..
Un altro ambiente rispetto ai miei ricordi di oltre quarant’anni fa; d’altra parte son cambiato (…e come son cambiato
) anch’io :- non sono più quell’infaticabile lavoratore che andava nei posti più impensabili per rilevare, triangolare, munito di teodoliti , livelli, stadie, cordelle metriche, bussole, stereoscopio ecc. ecc. ……tutto al fine della costruzione di carte tecniche, mappe, …senza sapere cos’è un satellite.-
Dopo il rispolvero dei ricordi, ad Aquileia ho trovato lo
spelato Renato per una carellata di ricordi molto più recenti; ricordi motociclistici di una decina d’anni fa che son ben poca cosa rispetto alla mia gioventù.-
Un passaggio per i paesi che mi han visto crescere e ritorno in quel di Sacile dove all’arrivo a casa mi son “beccato” il rimprovero di non aver mai telefonato ; credevo si fossero abituate al mio silenzio quando vado a spasso in moto :-
evidentemente no, almeno quando si fa buio.-
Con
aquilasolitaria
