15095271
Inviato: 18 Ago 2014 16:20
Oggetto: Ho portato la mia NC700X su e giù per 9 passi dolomitici.
Con un po' di ritardo (ma l'aria delle vacanze, altrui, aleggia ancora su questa città)
vi racconto il mio giro in solitaria per raggiungere la famiglia in ferie.
Come ho già detto altrove: di necessità, Virtù.
Sono partito da Padova sabato 9/8 alle 8:45 (sono un mattiniero) per dirigermi "allegramente" verso le Dolomiti lungo la Statale del Santo, Castelfranco, Montebelluna, Cornuda e ho fatto la mia prima pausa al Latte Busche: fin qui tutto bene, traffico scorrevole e pochi automobilisti rompic******i, anzi: la maggior parte mi lasciava strada (che fossero tutti motociclisti in auto con moglie e figli?).
5 minuti in giro per il mercato prima di cominciare con le curve per rimettere in sesto il posteriore (si sa che la sella della NC lascia a desiderare).
Mi avvio quindi verso il lago del Mis, primo check point del mio viaggio: questa strada l'ho fatta in macchina e a piedi, ma in moto ci si gode meglio il panorama magnifico:
c'è il limite dei 60km/h su questa strada, ma viaggiando oltre i 40 non sarebbe possibile godersi l'ambiente naturale a visiera alzata.
La strada è quasi pianeggiante ed il fondo stradale non è perfetto (ricco di brecciolino), ma ciò che impressiona di più sono
le gallerie: scavate nella roccia e senza alcuna illuminazione ti fanno sprofondare in un buio che il faro non riesce a
tagliare: effettivamente un paio di faretti aggiuntivi...
Quando la strada si stacca dal torrente Mis, comincia la salita verso Gosaldo con le sue curve ed i suoi tornanti, ma si continua ad essere fuori dal mondo: poche auto, nessuna moto, pochi escursionisti e molte bici (da strada).
Da Gosaldo in poi la strada è più battuta, ma anche meno interessante.
A Passo Cereda (1369m) sosta solo per una foto veloce veloce, senza neanche smontare dalla moto: l'ultima volta che sono passato di qui c'era ancora la neve (ed in tasca il solo Foglio rosa).
Via veloci (è tutto relativo, io sono un fermone di 1^ categoria; e poi mi piace guardare il panorama) fino a Fiera di Primiero e S. Martino di Castrozza, passato il quale il ritmo rallenta: non tanto per la salita o le curve ma perché il panorama merita qualche altra "pausa foto":
Arrivati a Passo Rolle (1984m) si va a passo d'uomo per godere il panorama, ma qui (come alle malghe poco sotto) la quantità di macchine parcheggiate è tale che sembra di essere al centro commerciale sooto le feste di Natale: niente foto.
Il cielo comincia ad ingrigirsi, ma per il momento tiene: scendo direttamente a Predazzo o continuo per il percorso stabilito? Arrivato al bivio per Passo Valles (2032m) ho l'ultimo (piccolo) dubbio: alzo gli occhi al cielo e metto la freccia: si ricomincia a salire... e ho fatto bene: il traffico sparisce ed i panorami migliorano.
Dopo qualche altra pausa (ho addirittura spento il motore!) foto scendo scendo verso Falcade e risalgo a Passo S. Pellegrino (1918m). Il cielo è azzurro dietro di me ma grigio davanti: ormai la strada è una sola, meglio affrettarsi (inoltre comincio ad avere appetito).
A Moena comincia a piovere, ma ormai il mio viaggio è giunto alla meta e quindi decido di prendere quella che viene fino a Pera di Fassa dove ritrovo la famiglia (appena in tempo, come disse Luigi XV: dopo di me il diluvio.)
Questo il precorso:
[url]Link a pagina di Google.it
Da Padova 4 ore e mezza comprese le pause.
Dopo un fine settimana di pioggia, arriva il lunedì e la necessità di rientrare al lavoro: ho avvisato che farò "un po' tardi" perché arrivo dritto dalla montagna.
Da qui il giro è classico e ricco di moto (e biciclette): Canazei, Passo Sella (2240m), Passo Gardena (2121m). Incrocio 2 carabinieri in moto: quello davanti stacca una mano da manubrio e mi mostra 2 dita a V: tanti saluti anche all'Arma.
Lungo la discesa noto la pendenza della strada e mi dico: "e io lo scorso anno questa strada me la sono fata in salita pedalando? apperò! Per una volta ci sta bene anche la moto."
Quando arrivo a Corvara butto l'occhio all'indicatore del carburante: la benzina è quella di Padova, ma ho ancora 2 tacche e procedo (anche perché il prezzo esposto dice che la benzina qui la vendono a 1.885€/l).
Su al Passo Campolongo (1875m) e giu ad Arabba: durante una pausa foto riesco anche a rispondere ad una chiamata dal lavoro: "sono in strada, sto arrivando".
La discesa dal Passo Pordoi (2239m) la faccio tutta con la spia della riserva accesa: ma è solo la posizione della moto.
Infatti salendo a Passo Fedaia (2057m) la spia si spegne (e se fosse solo la posizione della moto?), ma in discesa si riaccende e quando arrivo a Caprile mi fermo al primo distributore per il rifornimento: 11,4l; nel serbatoio ce ne sono ancora 2,6.
Ormai è il caso di accelerare un po' il ritmo, visto che i tornanti sono finiti (e sono stati 140 o qualcosa di simile, oggi) e l'ufficio mi attende.
Viaggiando sulla statale ripenso al viaggio e mi dico che sono contento della mia moto: la cavalleria è quella che è (38kW) ma la coppia bassa non fa rimpiangere potenze maggiori: e poi a me piace Viaggiare, non correre.
La guidabilità è quella di una bicicletta e in curva scende e risale senza alcuna fatica.
Confermo anche la buona impressione del cambio DCT: in "S" fa praticamente sempre quello che vuoi tu ed in caso...basta un dito. Molti dicono: "la moto è cambio al pedale", ma vedetela così: in due mezze giornate mi sono fatto 9 ore di sella effettiva ed oltre 200 tornanti (le curve un'infinità); quante volte mi sono risparmiato di tirare e mollare la frizione?
I neuroni liberati dall'automatico li ho usati per godermi il panorama.
Quando mi capiterà di fare ancora un giro del genere?
Un solo rimpianto: ero solo, in compagnia sarebbe stato meglio.
Percorso del secondo giorno:
[/url]Link a pagina di Google.it
Nota finale: 490km (di cui 250 di montagna) con 16.6 litri di benzina:
è confermato l'NC non consuma un c****