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Inviato: 26 Apr 2014 18:30
Oggetto: Val d'Adige e Monte Baldo - 25.04.2014
Il programma originale era di sfruttare tutta la giornata di festa per una solitaria un po’ “intensa” (Marika oggi pomeriggio lavora), ma la mattinata passata al lavoro, mi ha fatto rivedere i piani.
Dove andare avendo solo il pomeriggio libero??
Pensa e ripensa ed alla fine ecco che mi dico “ma sì, direi che Val d’Adige e Monte Baldo possono andare”.
Sono circa le 14.20 quando parto in direzione Pegognaga dove, per risparmiare tempo, prendo l’autostrada del Brennero per poi lasciarla ad Affi.
La giornata è veramente ottima e la temperatura è perfetta.
Invece che la SS12, ho intenzione di percorrere la strada “vecchia” ossia la SP11 e la SP90.
Il traffico è veramente irrisorio, se non fosse per qualche macchina e qualche moto, avrei girato quasi da solo. La strada è di quelle che piacciono a me, un tortuoso-veloce, che ti permette di tenere un ritmo turistico-adelante in scioltezza e così, in men che non si dica, sono arrivato a Mori.
Qui finisce la prima parte del giro e comincia il secondo tempo.
Il programma era quello di portarmi da Mori a Ferrara di Monte Baldo percorrendo la SP3, ma non sempre i programmi vengono rispettati…
Lasciatomi Mori alle spalle, mi incammino verso Brentonico. La strada comincia a salire, l’aria si fa un po’ più freschina ed in lontananza si comincia a vedere un po’ di neve.
Arrivato a San Valentino mantengo le indicazioni per la SP3, continuando così a salire, mentre la strada si fa sempre più stretta. Arrivo al cartello che indica “strada chiusa da novembre a maggio”, ma la sbarra è aperta e così continuo la passeggiata.
Molta è la gente a piedi, mentre i mezzi a motore sono decisamente pochi, infatti incontro solo un paio di auto che scendono.
Il risicato spiazzo ricavato tra due piccole, strette e buie gallerie, mi offre lo spunto per la prima sosta foto.
Riprendo la marcia per fermarmi poco dopo quando, incredibile ma vero, appuro il fatto che la neve non è che sia poi così lontana…
Non bastava la strada stretta e sporca di ghiaia e detriti di roccia?? Adesso anche la neve??
Il bello viene quando, a causa della neve, la strada si fa ancora più stretta di quel che è…
Continuando a salire incontro qualche motociclista che, mentre scende, mi fa segno con la mano che la strada è interrotta e non si può proseguire.
Azz…
L’ultimo pezzo di strada è veramente stretto, tanto che ringrazio di non aver incontrato nessuno in senso contrario, altrimenti “sti ciuffoli”…
Arrivato al Rifugio Graziani, scopro dov’è che la strada è interrotta, ossia proprio qui.
Fine dei giochi, mi dico. Parcheggio la moto e mi gusto il paesaggio, veramente ottimo anzi, direi da 10 e lode.
Mi permetto pure un piccolo atto di vandalismo…
Ma quanto è bello ritrovarsi quassù al freschino??
Che poi… Strada chiusa… Non si passa… Ad essere proprio sinceri, a fianco del mucchio di neve un po’ di spazio c’è… Una moto ci potrebbe anche passare…
Penso e ripenso se passare o lasciar perdere…
Certo però, che almeno provarci…
Arrivano altre due moto e scambiamo due parole. Anche loro vorrebbero passare “al massimo poi torniamo indietro” mi dicono. Già, è la stessa cosa che sto pensando io…
A rompere gli indugi è, guarda caso, una coppia di teteschi che, con vera nonchalance, attua il piano che tutti noi meditavamo se attuare o no, ossia passa.
Poco dopo saranno gli altri due a passare ed infine, scattate le ultime foto, pure io parto in missione.
Tempo due curve e sulla strada mi trovo una bella distesa di detriti:
Non male, non male.
Ma non saranno certo due pietruzze ed un po’ di terriccio a fermarmi.
Passo felpato e via che si va oltre.
Altre due curve e trovo gli altri due e pure i teteschi fermi. Un mucchio di neve invade tutta la strada, quasi impossibile proseguire. Ok è ufficiale, più in là di qui non si va.
Veramente i tetedeschi hanno provato ad andar oltre (‘rtacci loro), ma più avanti c’è la frana e proprio non si passa.
Pazienza, almeno però ci abbiamo provato.
Due fotuzze e via che torna indietro.
Tornato al Rifugio Graziani, ripercorro a ritroso la strada fatta poco prima. Stavolta però, manco a farlo apposta, ecco che proprio in uno dei punti più stretti, incrocio una macchina che sale. Ma la Eva…
L’auto sfrega leggermente lo specchietto destro sul muro di neve, io appoggio le ruote giù dalla strada, sulla terra. Piano… Piano… Mi dico “non guardare a destra che c’è il dirupo…” ed anche “occhio a non metter male le gomme e scivolare, perché a destra, c’è sempre il dirupo…”…
La ammetto, per qualche secondo ho trattenuto il fiato e stretto il…
Non l’avevo fatto nel salire, ma ora mi è impossibile non fermarmi per immortalare il muro di neve…
Ripercorro la stessa strada fino a San Valentino, qui mi sposto sulla SP208 che, passando per il lago di Pra da Stua, porta ad Avio. La strada è un po’ stretta e l’asfalto è un pochino sporco ma niente di preoccupante, basta spostare la mappatura da turistico-adelante a turistico.
I panorami sono veramente ottimi ed usando una marcia in meno del necessario, è possibile gustarsi il dolce borbottio degli scarichi in rilascio…
Una piccola cascata a bordo strada è l’occasione buona per fermarsi, due foto è l’espletamento di un’impellenza fisiologica è d’obbligo... Due piccioni con una fava…!!
Una volta arrivato ad Avio, un breve pezzo di SP90 per poi oltrepassare l’Adige a Borghetto e quindi prendere la SS12 dove, con passo allegro ma non troppo (vorrei mai incappare in qualche controllo… ), faccio rotta verso Verona.
Come volevasi dimostrare, nei pressi di Dolcé, ecco che un “collega” proveniente in senso opposto mi fa segno di andar piano. E ti pareva se non c’era un controllo.
Proseguo con passo cauto ed all’uscita di una curva eccoli, sulla destra. Vedo l’agente spostarsi e sto quasi per metter fuori la freccia, ma non mi ferma. Lui ed il collega sono intenti ad osservare due moto, spero che per i due motociclari non ci siano stati problemi di sorta.
Ultima tappa foto a Volargne, giusto per immortalare l’Adige che per un po’, sia all’andata che al ritorno, mi ha accompagnato nel mio viaggio.
Prenderò l’autostrada a Verona Nord per poi uscire dov’ero entrato all’andata, a Pegognaga.
Arrivato al paese natio, doverosa una sosta urgente al lavaggio:
Già, perché la Bimba in queste condizioni è inguardabile…
Ora direi che va mooolto meglio:
Un girellino per l’asciugatura ed ecco che, con all’attivo un po’ più di 310 Km, siamo pronti a rientrare alla base.
Direi che quello che all’inizio poteva sembrare un semplice pomeriggio, si è alla fine rivelato un ottimo giro in moto pomeridiano.
Ottimo direi.
Ultima modifica di JO74 il 27 Apr 2014 1:28, modificato 1 volta in totale