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In ricordo di Cetara.
14738014
14738014 Inviato: 13 Nov 2013 12:12
Oggetto: In ricordo di Cetara.
 

Ia bellezza delle nostre esperienze son fatte da ricordi antichi e di fatti recenti. Tanti ricordi bellissimi ma dal tempo offuscati, mi legano, o legavano a Cetara, non li enumero, ma sono veramente tanti.

La scorsa estate mi concedo di farci una gita in solitaria: per salutare, ritrovare, abbracciare, pranzare, sorseggiare un caffè guardando il mare e quant'altro.

Ma si sa, le aspettative idealizzano le situazioni, la realtà poi delude.

Arrivato a Cetara, (non era alta stagione) mi vien fatto veto di girare a sinistra, verso il porto, ma anche in direzione di ristoranti e caffè. Dopo una piccola discussione, nella quale faccio notare che non c'è particolare traffico veicolare ma molte automobili passano, il vigile mi esorta ad aspettare che se ne vada prima di accedere. (Io non potevo e non volevo, lasciare la moto ai piedi di una collina, in un parcheggio a pagamento e semiabbandonato per farmi poi un chilometro fino al caffè ed un altro chilometro per tornare alla moto).

Quindi aspetto un quarto d'ora, il mio ristorante preferito è chiuso, scendo a motore spento fino al caffè più prospiciente al mare, e lascio la moto in vista d'innanzi uno dei suoi ingressi (in modo da non ostacolare l'eventuale afflusso di clienti. "Dico eventuale perchè il bar, lugubre e come da memoria mal tenuto era completamente vuoto").

Entro e sto per chiedere un aperitivo quando vengo incivilmente apostrofato al fine di spostare la moto. Esco e la sposto, facendola un poco più in la anche se non ce n'era bisogno, per accontentare la richiesta. Rientro e nuovamente: "ma non avete ancora capito? La dovete proprio togliere non potete parcheggiarla la".

"Ma devo solo prendere un aperitivo, mica la lascio li" - "No, la devi togliere hai capito si o no?" (Passando al tu).

A quel punto gli ho urlato di moderare il tono e me ne sono uscito dalla porta sbattendola e specificandogli (visto che da secoli stanno vuoti) il motivo del loro fallimento ed augurandogli di fallire realmente e definitivamente.

Il mio amico Dante "il barcaiolo" era morto, ed il figlio non l'ho trovato. L'altro ristorante non mi ha accettato perchè era tardi, ed il mio era chiuso. Ho mangiato una pizzetta ingollandola perchè nel frattempo mi stavano facendo anche una multa.

Vado via con un desiderio irrisolto, ritrovare una Cetara amata che resterà nella bellezza dei ricordi miei.

Ps. Non ci tornerò mai più!
 
14769481
14769481 Inviato: 8 Dic 2013 18:47
 

Ciao, brutta avventura, mi dispiace.
Sono stato da quelle parti, è comunque vicino casa mia, a metà ottobre, era la prima volta che andavo a Cetara in moto.
La sorpresa, non poter scendere giù in moto, verso il porto; c'era un divieto di accesso a moto e motocicli, appena prima del ponte, con moto e motorini parcheggiati sotto.
Ho superato il ponte, sono sceso per una decina di metri, ho chiesto in giro, ho girato la moto e me ne sono andato via.
Non avevo mai notato il divieto, è una cosa che non mi è piaciuta, anche perchè le auto hanno libero accesso. Al prossimo giro in costiera tirerò dritto verso Amalfi.
 
14769489
14769489 Inviato: 8 Dic 2013 18:55
 

Città turistica...
 
14781605
14781605 Inviato: 19 Dic 2013 6:53
 

Leggo solo ora. . . . che brutta cosa, come cambian le cose e i posti. Qualche volta accade che anch'io torno nei posti dove sono cresciuto. . . . i boschi. Per fortuna lì non ci sono nè ristoranti nè bar nè. . . . bipedi, ma solo Natura e alberi, che non mi hanno mai trattato male. Questo mi sento di dire.

Peccato Emanuele. . . . mi dispiace. 0510_abbraccio.gif 0510_abbraccio.gif
 
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