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Report Roma-Talamone e ritorno in Ducati, 21 e 22 settembre
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14653232 Inviato: 24 Set 2013 10:59
Oggetto: Report Roma-Talamone e ritorno in Ducati, 21 e 22 settembre
 

Erano settanta o ottanta giorni che non poggiavo il mio nobile deretano su quella lastra di travertino che qualcuno chiama sellino. La cosa cominciava a pesarmi seriamente.
Nel weekend 21-22 settembre mi si è aperta la possibilità di saltare in moto e passarci due giorni.
Dove andare partendo da Roma? Ho un debole per la Toscana e quando ci penso ho solo l'imbarazzo della scelta della meta a cui puntare. Stavolta ho scelto una località sul mare, Talamone, che avevo sempre desiderato vedere. "Viamichelin", che la fa troppo facile, mi suggerisce che si tratta di 178 km, considerando il ritorno sono...vediamo... 356 km. No. Così è troppo facile! Così, cartine geografiche e pennarello alla mano traccio altri itinerari. Alla fine del mio lavoretto di pianificazione i chilometri sono 600, ovviamente diversificando la via da fare anche al ritorno. Basta ignorare autostrade e strade "facili" come l'Aurelia.

Prima però devo fare i conti con la mia pigrizia. Sabato mattina mi sveglio e passo un'ora a letto col cervello che mi suggerisce mille ragioni per starmene orizzontale e rimandare il viaggetto. Mi passano davanti tutti i possibili scenari allettanti, e quando mi alzo non sono più tanto sicuro che partirò. Effetti deleteri della pigrizia. Apro la finestra e la giornata si preannuncia bellissima...non dovrei perdermela una giornata così in moto... vado verso il casco e la voglia aumenta... ma l'albergo che mi avevano consigliato risulta al completo quindi dove vado...sì, però un bel giro in moto...
Per farla breve mi connetto rapidamente a Internet e chiamo il primo albergo, praticamente a caso, poi butto tutta una serie di cose nello zainetto che credo potranno tornarmi utili sulla scorta di esperienze precedenti! Ad esempio, se monto la visiera nera, portare dietro assolutamente anche la visiera trasparente!!! Portare sottoguanti! Pronto lo zaino e caricato in spalla tutto il resto, vado al garage.
La MV mi fa gola, dovrei passarci più tempo, ma 600 km sono tanti e per questo la Ducati è più adatta, si fa per dire: non pare proprio una moto da viaggio. Ma i freni sono sensazionali, il controllo di trazione utilissimo, il peso molto più leggero, gli specchietti... esistono. Monto lo zainetto sul codino e lo fisso con la rete ragno (testata in precedenza fino a 150 km/h).
Faccio il pieno e via. Merd@, sono già le 11,30. Ma si può partire così tardi?!
Il primo problema è uscire dalla città. Raccordo, Salaria e un pezzo di Cassia. Semafori su semafori portano la temperatura a 106 gradi. Il mio jeans comincia a diventare un po' troppo caldo... Mi spazientisco come al solito. Tanto più che la Ducati da 0 a 40 km/h arranca, raglia, sputa, tossisce. E' tutto un "tira frizione-dosa il gas-tira frizione".
Maledico gli scooteristi che si prendono dei rischi enormi zigzagando tra le auto a velocità esagerate prendendo rischi eccessivi. Idioti.
Esco finalmente dal breve tratto di Cassia e mi dirigo verso Bracciano, e la strada non è delle migliori. Solo dopo Bracciano diventa decente, direzione Tolfa. Mi diverto un po' a riprendere la mano con la Ducati. Smanaccio sul gas prima-seconda e la moto si solleva, minkia. Ricorda: sulla Ducati mai smanacciare invano! Oh che bello, gli specchietti a qualcosa servono; sulla MV sono due appendici estetiche che permettono di ammirarti le maniche del giubbotto.
Verso Tolfa, mentre cominciano a manifestarsi i primi doloretti (polsi, avambracci, deretano, schiena ecc.), come è normale dopo tanto tempo di stop, mi sfreccia accanto una moto a gran velocità. Sembra conoscere la strada a memoria, visto il modo in cui si butta anche nelle curve cieche. Mi passa un secondo motociclista. Mi metto in coda e cerco di stargli dietro, per un po' va bene. Poi penso: non sono neanche a un quarto del mio percorso, datti una calmata. Torno un ritmo più rilassato e incappo in due moto, questa volta da turismo. Li seguo per qualche minuto. Ottima passeggiata ma se continuo così la mia moto prende fuoco: la temperatura ha già ripreso a salire. Quindi, anche se mi dispiace passarli, li saluto e via.
Arrivo su a Tolfa, parcheggio e noto che c'è una terrazza panoramica:





Risalgo subito in moto, è già tardi e ne ho di strada da fare. Scendendo da Tolfa mi ritrovo dopo una curva con uno scenario che proprio non mi aspettavo: giù di fronte a me c'è il mare e..delle navi! Ma è un miraggio?! E' Civitavecchia, invece, proprio non me l'aspettavo (dovrei guardarle meglio, le cartine). Scendo giù tra una curva e l'altra e poi prendo direzione Tarquinia. Da Tarquinia punto verso l'interno a Tuscania. Mi fermo per strada per fare un paio di foto al paesaggio misto pianura-colline:





Attraverso località a me del tutto sconosciute fermandomi ogni tanto a consultare la cartina: Arlena di Castro, Tessennano, Canino. A Canino mi fermo. Continuerei ancora, perché una volta salito in moto difficilmente mi va di scendere, ma ho una voragine nello stomaco. Ristoranti niente. C'è un baretto con dei tavolini all'aperto, va più che bene. Lasciare la moto parcheggiata al sole accanto alle altre auto non mi va proprio, così chiedo al proprietario se posso portarla nel recinto. E' perplesso ma alla fine si lascia convincere. La parcheggio accanto alle giostrine e mentre un gruppetto di ciclisti in sosta la studiano per capire il modello, due metri più in là, il sottoscritto un po' accaldato e stanchetto divora una piadina:





(continuo più tardi)
 
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14653650 Inviato: 24 Set 2013 14:27
 

Rieccomi!
Il pranzo, anche se morigeratissimo, e lo spezzare il ritmo del viaggio è sempre deleterio: la tentazione di buttarmi sul prato e farmi una dormitina è forte. Mi tiene desto un ragazzo che mi pone domande sulla Corse; ha un Monster ed è curioso. Ci parlo un po', si aggiunge il proprietario del bar e mi fa domande su domande. Gli rispondo ma gli spiego che ciò che dico è tutta teoria, perché in pratica quella moto va molto oltre le mie capacità, quindi ciò che gli sto dicendo non è nulla di sperimentato!
E' tempo di ripartire. Faccio benzina al primo distributore (stavolta non mi frega: 20 euro non c'entrano quasi mai - e meno male che ha il serbatoio maggiorato! - quindi mi porto dietro bancomat e tutta una serie di banconote da 10e). La prossima meta è Manciano. In mezzo, il nulla! Mi ritrovo completamente da solo, niente auto, niente moto, niente di niente. Così quando la coca cola comincia a farmi sentire l'esigenza di andare in bagno, mi fermo e non mi faccio problemi: intorno non c'è nessuno!


Questo è più o meno l'aspetto di Manciano:



Mi fermo a consultare la mappa per capire in che direzione è Capalbio, ma faccio confusione in qualche incrocio e... sinceramente non so nemmeno io come ci sono arrivato. La cartina è chiara ma ho la sensazione di esserci arrivato in altro modo. Boh. Comunque eccomi sotto Capalbio:



Potrei evitare di salire su, ma ho notato che c'è un castello e questo per me è un fattore di fascino quasi irresistibile, così anziché proseguire, punto in cima. Arrivo, parcheggio e faccio il giro delle mura inferiori. C'è un magnifico ristorante... a saperlo prima... e dalle mura faccio due foto, dal lato verso l'interno e in direzione del mare:



Riscendo giù e mi dirigo verso il mare, a Capalbio Scalo. Si accende la spia riserva... dove diamine lo trovo un distributore? E quanto mi dura la riserva? Il "trip fuel" o come diavolo si chiama, inizia a conteggiare i chilometri che percorro in riserva. A questo punto mi immetto sull'Aurelia e vedo due aree di servizio nella direzione di marcia opposto, con due vistosi cartelli di divieto di ingresso per chi si trova sull'altra corsia, come me. Maledizione. Sono 15 km che sto in riserva. Quanto dura? Finalmente trovo un'area di servizio sulla corsia giusta. Faccio il pieno e a questo punto tanto vale consumarne un bel po'. Lancio la moto a velocità più elevate, anche perché il viaggio è quasi finito: sto a 130 km/h, do un colpo all'acceleratore e quando, un attimo dopo, guardo di nuovo il tachimetro, dice 195 km/h. Controllo se lo zaino c'è ancora. Sì, ok ora la rete è testata fino a 195!
Arrivo a Fonteblanda, vedo una marea di vele sul mare, faccio un giro nel centro abitato e poi vado a Talamone. Prima di andare in albergo, mi trastullo giracchiando nel minuscolo centro abitato, sicuro di non essere molesto come in un precedente viaggio quando non avevo montato i dbkiller e avevo rotto i timpani a tutti!
Risalgo una via strettina fino ai piedi del piccolo castello (cosa che non farei mai con la MV, perché poi come la rigiro, per quanto pesa) e la parcheggio dove la strada finisce:


 
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14654111 Inviato: 24 Set 2013 18:23
 

La Toscana è sempre bellissima...

Ma neanche a te che hai il serbatoio maggiorato stanno 20€? ecchec.... 0509_si_picchiano.gif Comunque sto cominciando a capire, con la mia, che 30km minimo ma anche 35 in riserva li fai tranquillo, anzi se li fai, poi sei sicuro che ci stanno 20€ ahahahahhahaha 0509_doppio_ok.gif
 
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14655237 Inviato: 25 Set 2013 9:51
 

R6zorro ha scritto:
La Toscana è sempre bellissima...

Ma neanche a te che hai il serbatoio maggiorato stanno 20€? ecchec.... 0509_si_picchiano.gif Comunque sto cominciando a capire, con la mia, che 30km minimo ma anche 35 in riserva li fai tranquillo, anzi se li fai, poi sei sicuro che ci stanno 20€ ahahahahhahaha 0509_doppio_ok.gif


Venti euro infatti ci sono entrati solo quando ho percorso 20 km in riserva. Solo allora ce l'ho fatta e l'ho riempito fino al tappo!
Boh si vede che la benzina costa troppo poco! rotfl.gif
 
14655744
14655744 Inviato: 25 Set 2013 13:29
 

Ero arrivato al castello di Talamone.
Da lì si ammira una vista fantastica. Peccato non avere la macchina fotografica professionale di mio padre, che avrebbe sfornato foto con una qualità di immagine e colori ben superiore alla mia supercompatta (della quale tra l'altro fino a ieri ignoravo persino avesse lo zoom ). Questo è il panorama:






Un po' inizio ad avvertire la stanchezza. Sono le 17,30 e giro in moto dalle 11,30 con mezz'ora di pausa pranzo. Il problema è l'adrenalina, che non mi consente di stare fermo anche se sono stanco. Risalgo in moto e raggiungo l'albergo. La signora della reception è gentile, ne approfitto per porle subito una richiesta piuttosto perentoria: "vorrei una camera con vista sulla moto!" Risolto il problema parcheggio moto, scarico lo zaino, entro in stanza ma per via dell'adrenalina di cui sopra non riesco ancora a fermarmi, così mi viene un'idea. Torno alla reception, sono in due e chiedo al tizio: la piscina che ho intravisto parcheggiando la moto si può utilizzare? Mi guarda perplesso e mi spiega che l'acqua è troppo fredda... La signora, dietro di lui, ha uno sguardo del tipo: "non lo fare-non lo fare-non lo fare!". Ok, grazie, ci provo lo stesso se per voi va bene! Così indosso il costume e via in piscina! Ci impiego dieci minuti per immergermi completamente perché in effetti non è caldissima, ma nemmeno è congelata, e poi una volta entrato mi sembra ottima, ne avevo sicuramente bisogno, ero ancora piuttosto accaldato. In effetti avere tutta la piscina per me è una pacchia, ci sguazzo che è un piacere e approfitto pure del trampolino per cercare di rompermi il collo. Al tramonto ne esco fuori e cazzeggio su una sdraio per un'altra ora buona.
Al tramonto inoltrato mi viene in mente una cosa un po' folle: fare una foto alla moto portandola in un posto che avevo visto in precedenza con il sole ormai quasi scomparso! C'è un cartello di divieto di transito persino per le biciclette, lo ignoro e inizio a portare la moto a spinta giù per un paio di scalini. Il risultato è qualitativamente discutibile ma di meglio non si poteva fare, forse:



Riportarla indietro è una fatica immane! Farle risalire i gradini è faticosissimo, ma ridacchio pensando all'ernia che mi sarei causato se ci avessi provato con l'F4!
E' il momento di cenare. Sto viaggio dal punto di vista gastronomico farà pena. L'anticipo subito. I ristoranti buoni sono tutti pieni, quella che si spaccia per trattoria è poco più di un bar per cui mi accontento di una pizza (fatta dai toscani...).
Inizio a sbadigliare a ripetizione e sono solo le 21,30. Ma invece di riposarmi salgo sulla moto e mi faccio un giro nella zona per vedere com'è la sera. Tra l'altro sbaglio strada e così mi sparo 40 km/h su strada veloce mentre indosso una maglietta...
Per oggi ho fatto abbastanza, ora posso pure riposare!
Domenica mattina la prima cosa da fare è controllare la moto. Eccola qui:

 
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14658324 Inviato: 26 Set 2013 17:04
 

La mattina l'ho passata a cazzeggiare rimanendo a letto a lungo, facendomi una passeggiata a zonzo. Poi pranzo e GP di Formula 1 a Singapore in tv.
Poi non ci sono più scuse. Bando alla pigrizia: torno a Roma. Preparo lo zaino, lo fisso, controllo gomme, freni ecc. Si parte.
Prima meta: argentario. C'è una scemenza che continuo sempre a fare, in moto: uso il freno posteriore scalando marcia... mai farlo quando la gomma è fredda! Infatti dopo un paio di sgommate, mi impongo di togliere il piede da quella posizione.
Me la prendo comoda sulla statale ed arrivo a Porto S. Stefano:



Il panorama non si può negare che sia veramente attrattivo: avendo il mare proprio accanto quasi non guardo la strada. Ma sono costretto a farlo perché è piuttosto pessima. Non c'è neanche un marciapiede per le persone che vogliono farsi una passeggiata ed ammirare quella meraviglia della natura. Mah. E la strada peggiora sempre di più tra una buca qua e una là. Ma è Toscana questa?! Arrivo a Porto Santo Stefano e decido di "inerpicarmi" in alto, visto che da lassù ci sarà una vista meravigliosa. Salgo su ma - non me ne abbiano coloro che provengono dal Sud (io, ad esempio, da lì vengo!) - quel tipo di strade strette, non curate, disastrate anzi, con la vegetazione incolta che deborda in strada mi ricordano gli irritanti scenari dell'Italia meridionale: tanta natura sì, ma zero gestione umana! Mi meraviglio sempre di più: com'è possibile gestire così male un dono (anche commerciale!) così ricco?! Arrivo su e incredibilmente la situazione peggiora: da una parte c'è un cartello che mi dice "fine della strada comunale, strada senza uscita" e dall'altra una roba veramente pericolosa: una stradina larga al massimo due metri con a destra uno strapiombo inquietante. So solo che è veramente pericoloso percorrere quella stradina: basta un tizio distratto o imprudente che mi viene di fronte ed io finisco con tutta la moto a un centinaio di metri più giù. Quindi parcheggio, faccio due foto:





e scendo immediatamente giù, un po' alterato. Manco un guardrail degli anni cinquanta, niente. Vedo un tizio, mi accosto e gli chiedo: ma poi quella strada lassù, con lo strapiombo, come continua? E lui: ah, poi diventa sterrata!
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Ma vaff... E' troppo. Mi innervosisco per l'incuria e la stupidità umane e finisce che anziché proseguire nel mio giro dell'argentario me ne vado subito. Andate a cag... ! Punto dritto su Orbetello, che già mi sembra degna di visita.
Da lì, percorro un po' di statale fino a Montalto di Castro, un po' riuscendo a contenere l'esuberanza che mi porta ad accelerare, un po' lasciando andare il gas per svegliare un po' la moto. A Montalto, la tentazione è di tirare fino a Roma, visto che la strada è tutta dritta e comoda (ma noiosa). Ma no, non è quello il mio itinerario! Quindi punto verso Tuscania per procedere un po' in orizzontale-trasversale verso l'interno anziché scendere a sud lungo il mare. Dopo un po' di strade rovinate (ma và?!) lo scenario diventa dei più divertenti e mi entusiasmo per la scelta di non aver accorciato il tragitto: la strada diventa ottima (almeno secondo gli standard ai quali siamo abituati) e mi concentro tutto sulla guida. Curve dopo curve, accelerate, sedere che si sposta da un lato all'altro della sella, scalare, accelerare, salire di marcia, dare gas, piegare. Che divertimento!!! Questa cosa finirà per condizionarmi per tutto il viaggio, al punto che non scenderò più a fare foto e nemmeno farò pause. Preso dall'entusiasmo della guida, salto da Tuscania a Vitberbo a Caprarola, prendendo tutte le stradine a disposizione, passando attraverso boschi, strade tutte curve anche strettissime, salite, colline. Da Caprarola a Civitacastellana, ma senza sosta, senza respirare, ormai penso solo a guidare! Alla fne spunto sulla Cassia nei pressi di Roma: scorgo un paio di moto da viaggio, le raggiungo e mi accodo per riposarmi un po' a un ritmo tranquillissimo. Tre, quattro chilometri e poi li saluto con un cenno per proseguire su un'andatura più allegrotta. Mi lascio prendere la mano: mi accodo a una BMW e ci ritroviamo entrambi a 200 km/h. Lo zaino c'è ancora! Ecco, s'è accesa la spia della riserva! ti pareva. Raccordo, salaria e faccio benzina con l'indicatore che mi dice che ho percorso 20 km in riserva e il contachilometri che segna gli agognati 600 chilometri di viaggio. Obiettivo raggiunto! Entro in garage, do una pacca alla moto, che guardo con rispetto e ammirazione, e vado a scaricare le foto!
Fine
 
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14667316 Inviato: 1 Ott 2013 19:18
 

Fantastico!

Non ci sono altre parole! 0510_inchino.gif
 
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14670176 Inviato: 3 Ott 2013 9:58
 

Lore749 ha scritto:
Fantastico!

Non ci sono altre parole! 0510_inchino.gif


Grazie! Ne faccio pochi di giri così, ma quando accade cerco di spassarmela totalmente!
Stavolta poi, avendo montato i dbkiller (nell'altro viaggetto me l'ero rischiata) è vero che ho dovuto fare a meno delle scariche di euforia che queli scoppiettii sanno darti, ma almeno non sono arrivato alla meta avendo perso l'udito!
 
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