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Inviato: 15 Giu 2013 22:26
Oggetto: Prima uscita della mia vita! Valsesia,Lago d'Orta e Maggiore
Buonasera a tutti !
Ho atteso 32 anni questo giorno... e posso dire che :
1) l' attesa è stata ripagata
2) non so come ho fatto senza certe emozioni per 32 anni
L' appuntamento è con mio cugino, centauro di lunga data, che inaugura la sua "nuova" BMW r1200s ... io mi presento con la mia GSR 600 K7.
Dobbiamo trovarci alle 10:00 per decidere la destinazione... io alle 8:00 sono pronto e vestito e vado " a prelevare " per un paio d'ore, giusto per farmi trovare con il motore caldo
Finalmente ci troviamo a casa sua e decidiamo la meta: Giro del lago d' Orta, Lago Maggiore e rientro.
Si parte, sono un po' teso, o emozionato, non lo so... in testa mi turbinano 1000 emozioni che seguono l'andamento dei pistoni della mia piccola, ma sono lì, sulla strada, sulla mia moto, e sto iniziando a vivere il sogno che cullo da sempre.
Da Roasio, paese del basso biellese, ci dirigiamo a Borgosesia e poi a Varallo, addentrandoci in Valsesia... qui troviamo le prime curve... no, non le prime curve del viaggio... le prime curve VERE della mia vita... iniziando la danza destra, sinistra, ancora sinistra e subito a destra, ecc ecc, ripenso a quanto letto negli ultimi mesi sul forum: Effetto giroscopio, spingi sulla pedana interna, la moto va dove guardano gli occhi, punta sempre la corda della curva con lo sguardo... ma, un momento... penso a tutte queste cose mentre percorro queste curve e (sicuramente con uno stile migliorabile) mi accorgo che effettivamente tutte queste righe altro non sono che la descrizione di quanto mi viene completamente istintivo e naturale fare ! Inizio a sentire un po' di feeling con la moto... inizia a sparire il timore reverenziale di quelle accelerazioni mai provate sulla mia pelle... vedere l'asfalto ad occhi nudi, senza filtro se non quello offerto dalla visiera del casco, fa un certo effetto in prima battuta... sembra di volare, invece tra un gomito e l'altro non passi gli 80 km/h ! Arriviamo a Varallo, ultimo baluardo di civiltà di una certa dimensione della Valsesia... ora c'è da scollinare, passare la vallata e piombare sul lago d' Orta, ad Omegna... qui iniziano le curve un po' più impegnative (ovviamente impegnative rapportate alla mia esperienza pressochè nulla...) la strada si avvita sulla montagna, sarebbe uno spettacolo se fossimo in trentino con quell' asfalto ruvido a grana grossa che ti dà fiducia, ma siamo in Piemonte, e la strada presenta insidie potenzialmente dietro ad ogni angolo... Trattori che seminano terriccio a terra, buche dovute agli acquazzoni degli ultimi tempi... un PASCOLO DI CAPRE LIBERE IN MEZZO ALLA STRADA DIETRO UNA CURVA CIECA... serie di tombini nel bel mezzo di un tornante... insomma, non è una passeggiata... anzi si... è la passeggiata più bella del mondo... sì, perchè dietro alla visiera, concentrato, c'è un 32enne con un sorriso da ebete da orecchio ad orecchio, un 32enne che sta godendo come un bimbo che riceve il dono preferito il giorno di Natale... sensazioni davvero da pelle d'oca... giriamo l'ennesima curva e...
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... eccola laggiù, la nostra prima meta, il Lago d' Orta !
Ci fermiamo un secondo a valutare la situazione, ci scambiamo le reciproche opinioni sulle rispettive moto, facciamo una foto e ripartiamo alla volta di Omegna !
15 minuti di guida immersi nel verde ci portano in riva al lago a gustarci il meritato pranzo...
Vediamo 5-6 moto parcheggiate nei pressi di un bar, in una piazzetta sul lungolago, altrettanti colleghi, alcuni con zavorrine al seguito, gustarsi una bella pausa corroborante...
Parcheggiamo i nostri destrieri e ci sediamo per consumare un ottimo panino fatto con pasta della pizza (tipo "Pitta" tarantina) e una bionda chiara, per chiudere con un buon caffè... in effetti, per quanto dispiacesse scendere dalla moto, la pausa e il rancio ci volevano eccome !
Prima di ripartire faccio ancora 1 scatto:
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Durante il pasto decidiamo di spostarci sul lago Maggiore, meta comunque piacevole ma non troppo noiosa da raggiungere.
Da Omegna prendiamo quindi in direzione Gravellona Toce, strada piatta ma, inutile dirlo, ugualmente piacevole... dopo il pranzo un po' di guida rilassata non è nemmeno malvagia
Dopo pochi km però "incappiamo" in una pattuglia della stradale che ci scorterà gentilmente a 50 Km/h per una decina di KM... giunti sul lago Maggiore abbiamo modo di guardarci intorno... il cielo azzurro è velato dalla tipica umidità di queste parti... nel complesso il quadro del lago Maggiore e delle isole Borromee appare suggestivo.
Arrivati a Stresa decidiamo di accomiatarci dalla compagnia biancoceleste ( ) e parcheggiamo le moto sul lungolago... lasciamo che la carovana si allontani e intanto cerchiamo riparo sotto l'ombra degli alberi, accarezzati dalla brezza del lago.
Ripartiamo alla volta di Arona, e decidiamo di bere qualcosa di fresco... il lungolago è trafficato e la guida non è granchè fluida... decidiamo quindi di prendercela più comoda del previsto... facciamo quattro passi in Piazzetta e intanto decidiamo che il prossimo obbiettivo sarà la Rocca di Angera.
In tutta calma ci rivestiamo e ci rimettiamo in moto... Il traffico sembra essere più scorrevole, ci sono più moto che auto e i saluti si sprecano (a dire il vero, usando le dita di due mani per contare chi non ha ricambiato il saluto, rischio di avanzarne... altra cosa che, dopo 32 anni di attesa, stampa sorrisi ebeti e goderecci dietro la visiera ). L'andatura è piacevole, e arriviamo in non molto tempo ad Angera... visitiamo il posto, trotterelliamo a bordo delle nostre bimbe sul lungolago e alla fine ci decidiamo a puntare la ruota anteriore in direzione di casa.
Da Angera torniamo nei pressi di Arona, da lì a Borgomanero, Romagnano Sesia, Gattinara e infine ci si saluta nel basso Biellese, ognuno di noi dirigendoci alle rispettive abitazioni. Quest' ultimo tratto potrebbe sembrare banale, ed effettivamente per i più sarà così, ma passare per i posti che hanno visto scorrere il film della mia vita, attraversare località così conosciute con una compagna di strada tutta nuova, mi ha dato sensazioni davvero forti; probabilmente solo in questo frangente ho realizzato che il sogno era divenuto realtà. D'ora in poi vedrò quelle (e tutte le altre) strade sotto una luce diversa, meravigliosamente diversa. Non saranno più freddi collegamenti tra un luogo e l'altro, ma saranno lo sfondo della seconda relazione d'amore più importante della mia vita
Questa giornata resterà scolpita nella mia mente per sempre, e per questo voglio condividere con voi questo immenso benessere, questa sensazione di soddisfazione che mi fa stare con la testa un po' più leggera, in tempi, i nostri, in cui di soddisfazioni, nel nostro Paese, non ce ne possiamo togliere così tante.
Questa è stata la mia giornata, questo l'inizio del mio viaggio, il mio ingresso nella nostra famiglia.
Ecco l'itinerario percorso :
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Grazie a quanti hanno letto questo papello ed hanno voluto prendere parte alla mia felicità.
Sono sicuro che le sensazioni vissute oggi verranno replicate ed amplificate man mano che il viaggio continuerà.
Buona Domenica e lamps a tutti voi fratelli bikers !
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