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Inviato: 6 Mag 2013 14:22
Oggetto: Primo weekend in moto della mia vita: Roma-Monteriggioni
Il turismo per me ha sempre significato quattro ruote, binari o, mio malgrado, oggetti volanti ( ). Erano anni che sognavo di fare un viaggio, anche piccolo, in moto. Era letteralmente un sogno visto che la moto neanche ce l’avevo, né pensavo che prima o poi ne avrei avuta una, anzi due. La mia passione per i motori, la velocità o più precisamente l’accelerazione, era stata sempre riversata su mezzi a quattro ruote, e conseguentemente è andata così anche col turismo.
Non erano anni, invece, ma più o meno un mese che attendevo la primavera per passare del tempo con la mia Ducati: tale era la voglia che l'idea di trascorrerci un giorno intero s'è raddoppiata: a questo punto meglio tutto il weekend, no?! Avevo una meta in testa, Monteriggioni (a nord di Siena), e il mezzo pure, una fantastica Ducati 1198S Corse, tutta da scoprire, comprata da pochissimo e provata solo dentro Roma per portarla dal garage al meccanico per controllarla.
Con la mentalità da automobilista doc per me il massimo dell’avventura sarebbe stato non prendere l’autostrada e optare per la Cassia, una strada piuttosto panoramica immersa nel verde. Ma leggendo un report di un viaggio compiuto recentemente con meta Monteriggioni viaggiando sulla Cassia, e chiedendo informazioni al riguardo, uno dei motociclisti che vi hanno partecipato (Mav1975, che ringrazio per la dritta!) mi consiglia una magnifica alternativa: Roma-Monteriggioni passando per Tuscania-Pitigliano-Cinigiano-San Galgano. Il tutto per allungare il percorso il più possibile ed avere uno scenario fatto di curve su curve. Compro carte stradali del Lazio e della Toscana, traccio i percorsi con un pennarello, cerco di memorizzare un po’ di località per evitare di fermarmi ogni mezz’ora.
Il mio è un viaggio un po' anomalo. Volevo che il protagonista non fossi io, la meta o il tragitto. Ero disposto a mettermi un po' da parte per dare spazio a lei: la Ducati che per così tanto tempo avevo guardato e riguardato sugli annunci in rete. E in effetti ho affrontato l'intero viaggio osservandola continuamente, chiedendomi come andasse, come si stesse comportando, quanto fossi capace di farla esprimere.
Causa lavoro e meteo bizzarro il viaggetto viene rimandato più volte, ma non demordo. Così al primo weekend in cui il sabato mi sveglio col sole (a tal proposito ringrazio anche CateAA che da Siena mi ha fornito indicazioni meteo per sabato! ), mi fiondo in garage e prendo la moto:
bagaglio leggerissimo e improvvisato, il tutto insaccato in uno zainetto qualunque, legato alla moto dal “ragno”. Terrà? Lo perderò? Prenderà fuoco sotto gli scarichi caldi? Speriamo di no.
E così siamo pronti a partire: siamo io, la Ducati e i signori Termignoni. Questi ultimi senza dbkiller e in carbonio.
Fa caldo. L’attrezzatura (che scatenerà le critiche, giustificate, dei viaggiatori a due ruote veri) è delle più leggere: giubbotto primaverile-estivo (l’imbottitura rimane a casa), guanti estivi, sottocasco di seta, paraschiena, casco, visiera nera, jeans, scarpe Adidas. L’ideale per un viaggetto ai primi di maggio. (Ma tutto ciò che sabato si dimostrerà comodissimo, domenica si rivelerà in tutta la sua inadeguatezza).
Eccola qui con il sottoscritto + zainetto sul sellino posteriore:
Nonostante la visiera oscurata sembra lo stesso che traspaia tutto l’entusiasmo… incosciente di chi non sa cosa l’aspetta il giorno dopo.
Partenza alle 10,30. Mi fermo a fare il pieno, becco tre semafori rossi di fila e la moto si scalda subito. In modo allarmante tanto che devo tenere larga la gamba destra. Inizio a temere che sarà così, se non peggio, per tutto il viaggio e mi faccio prendere dal nervosismo. Quasi inizio a chiedermi perché non ho scelto la MV (ma so bene perché!), e penso: mi sa tanto che i bicilindrici Ducati non fanno per me. Pessimismo allo stato puro, del tutto fuori luogo, e del resto viene subito smentito.
Sul raccordo l’impatto vero con un motore bicilindrico è decisamente entusiasmante. La mia MV a 4 cilindri va caricata prima di essere lanciata; sembra che dica: “scatenami!”. La Ducati è diversa: anche con un innocuo colpetto di gas tira in modo a me sconosciuto; sembra che dica: “frenami!”.
Ma se la prima non fai in tempo a “caricarla” che già trovi qualcosa che ti ostacola, la seconda la puoi lanciare subito e mollando il gas un ottimo freno motore ti riporta tutto sotto controllo senza scalare chissà quanto. E così mi diverto un po’ a smanettare fuori Roma, nei tratti più veloci e sicuri. La moto schizza via e sai sempre di poter contare su un ottimo sistema frenante.
Si entra subito nella campagna. Il verde che mi circonda è fantastico, il sole pure. Non potevo sperare di meglio.
Incontro diversi motociclisti: con tutti scambiamo un saluto ed incrocio anche una fantastica F4: che bello guardarla in movimento dall’esterno! Al suo pilota va il mio saluto più appassionato! Ma è bellissimo incrociarsi e salutarsi con tutti, moto grandi e piccole. Provo anche con degli scooteristi, ma niente da fare. O non se l’aspettano oppure penso che sia gente abituata a spostarsi con questo mezzo così come farebbero con qualunque altro mezzo utile ad arrivare a destinazione.
Il mio divertimento cresce e mi diverto tantissimo nella guida. Ma per sicurezza ho impostato il controllo di trazione al livello 8, il massimo, giusto per divertirmi a scoprire la moto con un pizzico di sicurezza in più. Inizio a giocare con le curve e proprio dopo una curva mi spunta davanti un magnifico scorcio di Pitigliano:
(Continuo domani!)
Ultima modifica di trickster il 7 Mag 2013 12:12, modificato 1 volta in totale