Questa mattina mi sono svegliato e, non avendo voglia di fare un bel nulla, ho guardato le previsioni del tempo e sono salito in moto per un giro in solitaria in località meno conosciute della Valle d’Aosta.
Da Nus sono salito, transitando per Verrayes al colle San Pantaleone; dalla cima lo spettacolo è assicurato con il Cervino che sembra aspettarti in tutta la sua maestosità, con di fianco il Furggen, Plateau Rosa, la pista Ventina e la gobba di Rollin.
Dopo aver ammirato e fotografato ben bene il panorama, scendo verso Torgnon, ma anziché dirigermi a Chatillon, come era mia intenzione, giro a sinistra con direzione Chantornè, nel bel mezzo del comprensorio sciistico di Torgnon, ottima scelta perché da lì la vista è stupenda, visiono il comprensorio per una eventuale sciata lungo la prossima stagione, parlo con il titolare della baita,
presso la quale consumo un rapido pasto, anzi rapidissimo, il quale mi informa che anche in pieno inverno le piste sono assolate a lungo, buono a sapersi e ne prendo nota.
Per il primo pomeriggio la successiva meta è la valle di Champorcher; direi che sino a quest’ultima località ed a Chardonney la strada è bella e penso possa ampiamente soddisfare le brame della banda missilistica,
invece il tratto tra Champorcher e Dondenaz non è proprio il Mugello, inizia asfaltato, poi diventa un mezzo e mezzo tra asfalto e sterrato sino a diventare tutto sterrato. A quel punto faccio dietro front per i conosciuti motivi, non prima di aver immortalato la valle con qualche bella foto con i colori d’autunno.
Avendo ancora tempo a disposizione, anzichè prendere la via di casa, per fare buon peso, percorro tutta la val Chalamy nel parco naturale del Mont Avic; la valle è bella, ma, per godersi appieno il luogo, si dovrebbe proseguire a piedi verso i monti circostanti, cosa che non posso fare per ovvi motivi; interessante è però la strada che sale tra continui e ripidi tornanti che sembra di viaggiare lungo la parte italiana del passo dello Spluga, comunque ero con il Dominator quindi tutto facilissimo.
Ringrazio me stesso per l’illuminazione avuta, la Valle d’Aosta che riesce sempre e comunque ad emozionarmi, ed il Dominator che mi ha accompagnato in questa giornata da ricordare.
Edo.
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