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Inviato: 3 Nov 2006 2:54
TAVULLIA - Ore due e quarantacinque di domenica pomeriggio. Cala un sipario di tristezza su Tavullia. Si ripiegano le bandiere con il mitico numero 46 e gli striscioni inneggianti alla leggenda. Le bottiglie di spumante vengono riposte e il maxischermo a cristalli liquidi allestito dal Comune per trasmettere la diretta del mondiale MotoGp in pazza Dante viene spento. Scende il silenzio sulla piccola cittadella tinta di giallo. Un silenzio fatto di cinquemila tifosi ammutoliti e raggelati davanti alla triste sorte del loro bignamino. E l'ottavo prodigio mondiale del dottore di Tavullia questa volta non è arrivato.
Da Firenze, Pisa, Pistoia, Milano, Roma., Siena, Napoli e Pesaro naturalmente. Un popolo di fans firmato 46 proveniente da tutta Italia e non solo per festeggiare assieme ai concittadini di Vale il titolo mondiale. Il sesto consecutivo se solo non ci fosse stata quella maledetta caduta che nessuno si aspettava. L'incredibile è successo. Durante il quinto giro il campione pesarese ha perso il controllo dell'anteriore ed è scivolato su ghiaia. A nulla è servito girare a mille a testa bassa, senza mai mollare fino al traguardo dove è arrivato 13° a meno cinque dall'americano Nicky Hayden. Dopo cinque anni il Dottore viene scalzato dal trono della MotoGp.
Nella piazza di Tavullia non una voce, non un rumore. Tutti in silenzio e con lo sguardo fisso sulle immagini del maxischermo che mostrano Valentino a terra sulla pista di Valencia. Il pilota che non sbaglia mai questa volta ha sbagliato. Dalla piazza un No! generale. Poi subito dopo un applauso. Come per dare forza e coraggio a quel Rossi considerato re della rimonta. Delusione nella delusione quella rimonta non c'e stata e a fine gara tutta la piazza si è svuotata in silenzio. Non un commento, non una dichiarazione sulla corsa. La festa programmata non si farà, niente fuochi d’artificio, niente musica. Tutto cancellato. Ma Vale rimane per tutti un campione che sa vincere e perdere sempre con la stessa forza e grinta commentano i giovani tifosi che ieri pomeriggio erano a Tavullia per assistere alla diretta su maxischermo.
Abbiamo festeggiato tanto in passato, ma questa volta è andata così». Le parole sono del Dottore, ferito da una sconfitta che brucia, che neppure la vittoria dell'Inter al derby e le gag con Schumacher riescono a lenire. In paese, nessuno, ma proprio nessuno, si aspettava un pomeriggio così. Con il Vale nella sabbia al quinto giro e i fuochi d'artificio pronti a sparare. Con montagne di piadine improvvisamente indigeste e le campane di don Cesare ostinatamente mute.
Già dalla notte di ieri il continuo pellegrinaggio verso il paese di auto, camper e moto sembrava il preludio ad una festa certa, come quella del patrono. Con tv, radio e quotidiani (a Tavullia erano presenti oltre 15 giornalisti tra stampa, Rai e Mediaset ndr) pronti a sparare la notizia nel mondo. «Non ci aspettavamo un afflusso del genere - spiegano alcuni agenti della Polizia municipale indecisi tra la preoccupazione e l'orgoglio - ci sono più persone dell'ultimo Tavullia Vale». Secondo le stime, nel paese natale di Valentino ieri c'erano oltre 5000 persone.
In effetti il paese scoppiava di tifosi, famiglie e curiosi, con una splendida giornata di sole ad aumentare l'euforia. I commercianti che hanno il loro bel da fare, qualcuno che perde la pazienza, ma più si avvicina l'ora del via e più l'euforia generale aumenta.
Per chi non fosse troppo esperto, potrebbe sembrare già il clou della giornata. Con i registratori di cassa roventi e una serie di rombi spaccatimpani ovunque.
Con la birra che scorre a fiumi e le bandiere gialle che sventolano. Muoversi è sempre più difficile e chi può conquista una posizione da cui vedere un pezzetto di maxi schermo. Ci sono persone che continuano ad arrivare trafelate dalla Toscana, da Roma e da Bologna, provano a comperare qualcosa da mangiare, ma il gran premio sta per partire e le botteghe tirano giù la saracinesca. C'è Valentino a Valencia.
Ogni volta che la telecamera inquadra il Dottore, ancora nei box a prepararsi, il boato è assordante, il delirio della piazza totale. Viene proprio da chiedersi che cosa succederà alla fine di questa corsa, quando tutti potranno finalmente sfogare la gioia e la voglia di gridare che controllano a malapena.
Dai bambini con la bandana ai motociclisti incalliti.
Poi la doccia fredda, la caduta che ammutolisce il paese.
Il tifo che riprende, la speranza per una rimonta impossibile. Fino all'ultimo, quando a più di qualcuno scende una lacrima. Nei bar, ovviamente, non si parla d'altro e al Valentino Café (quello che una volta si chiamava Bar Sport) ci si guarda increduli. La delusione dilaga e sembra quasi che ci sia tristezza anche per tutto il lavoro fatto. Per i preparativi del Fan club, per lo spettacolo che ci sarebbe stato. Certo, chi ha scommesso contro Vale ha vinto dei soldi, anche quelli di Graziano, ma in paese nessuno pensa a queste cose.
Le transenne si riaprono, e la massa di tifosi gialli, moto, camper e tende riprende la via di casa senza inutili isterismi. In passato Tavullia ha saputo vincere con Valentino, ieri ha saputo perdere. Come il Dottore, dopo una stagione che rimarrà per sempre negli annali del motociclismo.
Per me con o senza titolo mondiale rimane sempre un grande, da stamattina sono qui a Tavullia e non vedevo l'ora di vedere il mio campione gareggiare. E' caduto, poi è ripartito ma la moto non andava come avrebbe dovuto andare; non è arrivato primo e non è campione del mondo per l'ottava volta ma rimane comunque un grande. Come tutti gli anni anche quest'anno siamo venuti a Tavullia, nella patria del mitico Vale ; volevamo la sua vittoria perché Valentino è il migliore ma purtroppo non sempre va tutto bene. Per me rimane il campione indiscusso
Ultima modifica di roger il 3 Nov 2006 20:43, modificato 1 volta in totale