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con la Guzzi Stelvio NTX da Grado a Lignano
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12987020 Inviato: 9 Feb 2012 17:39
Oggetto: con la Guzzi Stelvio NTX da Grado a Lignano
 

Un bel giro che si puo' apprezzare anche d'inverno, in una bella e fredda giornata di
fine gennaio con la mia Stelvio alla scoperta di luoghi poco conosciuti.
Questo itinerario è dedicato alle zone costiere della regione, una parte del Friuli Venezia Giulia di
altissimo spessore naturalistico, paesaggistico e storico. Da Monfalcone, città dei canteri navali,
prendiamo la strada SP 19 che porta a Grado lasciandoci alle nostre spalle il carso. Immediatamente
cambia il panorama del territorio. Dal comune di Staranzano parte la Riserva Naturale della Foce
dell'Isonzo che confina con la Laguna di Grado. Immediatamente prima del ponte sul fiume Isonzo,
svoltiamo a sinistra per andare a visitare l'Oasi dell'Isola della Cona (Latitudine 45°46'15.17"N-
Longitudine 13°28'24.41"E). L'Isola della Cona è il cuore della Riserva Naturale Regionale "Foce
dell’Isonzo", un’area di circa 2400 ettari ed è situata lungo gli ultimi 15 km del corso dell'Isonzo
che nasce sulle Alpi Giulie, in Slovenia e, dopo un percorso di circa 140 km, sfocia nel golfo di
Trieste, fra Monfalcone e Grado. L’elevato valore biologico dell’area dipende dalla sua collocazione
geografica: si tratta dell’area umida più settentrionale del Mediterraneo, situata in un territorio che
segna il confine fisico di separazione fra la costa alta e rocciosa del Carso goriziano e triestino e le
coste basse e sabbiose padano-venete, con le ampie spiagge di Grado e Marano; è un tassello della
complessa struttura lagunare che, comprendendo anche la laguna di Venezia, termina con il delta del
fiume Po. La Riserva della Foce dell’Isonzo offre la possibilità di osservare una gamma di oltre
300 specie di volatili di particolare interesse sia stanziali che migratori, questo grazie alla
tranquillità del luogo.Numerosissime le specie di anatre e oche, ma si osservano anche folaghe,
aironi, chiurli, gabbiani, rondini di mare e numerosi rapaci. Non mancano di fare capolino in
questa zona anche volpi, cinghiali, caprioli e lepri. Gli anfibi sono ovviamente abbondanti, data la
natura dei luoghi: fra questi spiccano diverse specie di rane, raganelle, rospi e tritoni. Sono inoltre
numerosi i rettili fra cui si segnala la presenza della testuggine acquatica, delle bisce d’acqua e del
ramarro. Inoltre è presente sul territorio il cavallo Camargue, un animale rustico e frugale che, per
le sue caratteristiche, è riuscito a sopravvivere ad un ambiente spesso ostile, arrivando ai giorni
nostri con una robustezza notevole. È abituato a vivere in zone acquitrinose e si nutre
prevalentemente di canne ed erbe di palude. Il centro visite dell'Isola della Cona è aperto tutto
l'anno, basta armarsi di un binocolo e di macchina fotografica. Dopo la visita riprendiamo la SP19
dal ponte dell'Isonzo in direzione Grado.







La laguna, occupa una superficie di circa 90 chilometri quadri, è divisa in un settore orientale (palù
de sora) ed in uno occidentale (palù de soto) dalla diga sulla quale si snoda la strada che collega
Grado alla terraferma. Un intrico di canali e valli fra le "mote", come i gradesi chiamano le piccole
isole lagunari, ricoperte di canne e di cespugli. Un luogo senza tempo, regno dell’acqua, del vento e
del silenzio. Un ecosistema unico al mondo, dall’equilibrio delicato, tuttora perfettamente
conservato, habitat ideale per decine di specie di uccelli acquatici che vi nidificano o che vi fanno
tappa nel periodo delle migrazioni. Le origini della laguna sono relativamente recenti. Fino al
quinto secolo nell'area prevaleva infatti la terraferma, come testimoniato da numerosi ritrovamenti
archeologici tra i quali la via romana, ora interamente coperta dall'acqua, che collegava Aquileia al
suo scalo marittimo di Grado. Caratteristica della laguna è la presenza dei “casoni gradesi” semplici
abitazioni con tetto in paglia utilizzate dai pescatori. Dal punto di vista naturalistico, la laguna si
presenta ricca di essenze arboree, e in particolare olmi, pioppi e ginepri. La fauna presenta una
notevole varietà di volatili, tra i quali varie specie di gabbiani e aironi. La laguna occidentale (palù
de soto) è la più estesa e ricca di isole. Fin dal passato era solcata da vie d'acqua che collegavano
l'antica Gradus, spranomminata anche Ambriabella, per via del fiorente commercio di ambra, al
sistema portuale di Aquileia, così come è stato recentemente evidenziato dal ritrovamento di una
nave oneraria romana, la Iulia Felix, del primo secolo dopo Cristo. La laguna orientale (palù de
sora) è la più recente e la meno profonda. Dopo la bonifica dell'area del Fossalon, realizzata nella
prima metà del secolo scorso, la sua superficie è sostanzialmente dimezzata. Rispetto alla laguna
occidentale è meno ricca di isole: tra di esse spicca Barbana che ospita da circa 1500 anni un antico
santuario mariano ed è abitata in modo stabile da una comunità di frati francescani. La prima
domenica di luglio si celebra una festa in onore dell'isola con una sfilata di barche imbandierate.











Dopo circa 18 Km giungiamo a Grado (Latitudine 45°40'45.20"N-Latitudine 13°23'47.40"E).
Il destino di Grado fu di nascere e vivere in relazione alla più grande e più antica città di Aquileia.
Grado nacque infatti come parte estrema del sistema portuale di Aquileia, come primo scalo per le
navi che dall'Adriatico per giungere ad Aquileia dovevano risalire il corso del Natisone, che
parzialmente avvolgeva la grande metropoli dell'alto Adriatico e le offriva difesa in caso di pericolo
ma anche facile collegamento verso il mare. Il Natisone infatti ben più ricco d'acque dell'attuale
Natissia, che scorre pressapoco nel letto del Natisone antico, giungeva anticamente al mare e
probabilmente si ramificava attraversando la bassa campagna per confondersi con la laguna. Oggi
Grado è una rinomata città turistica, vivace e moderna, dotata di centri termali, campi da golf,
campeggi e di una spiggia di tre chilometri che offre varie zone diversamente attrezzate per
accontentare tutti i clienti. Fa parte del comune di Grado la località Grado Pineta che troviamo circa
tre chilometri prima. E' un centro residenziale anch'esso dotato di servizi, spiagge e un porticciolo.







Lasciamo Grado e attraversiamo il ponte che collega alla terraferma lungo la via Iulia Augusta SS
352 che porta dopo 5 chilometri ad Aquileia. L'abitato odierno si sviluppa attorno alla basilica
patriarcale per un raggio di circa un chilometro, inglobando anche i resti dell'antica città romana ed
è attraversato dal fiume Natissa. Fondata nel 181 a.C. Aquileia fu un'importante scalo commerciale
romano, una città molto ricca. Il suo potere sul territorio crebbe fino all'anno 452 d.C. quando Attila
la rase al suolo. Succesivamente Aquileia si risollevò ma non tornò mai più al suo antico potere e
splendore. Fu condivisa tra Longobardi e Bizantini poi passò sotto sotto la Repubblica di Venezia
seguendo le sorti della Serenissima venendo poi legata agli Asburgo con il Trattato di
Campoformio. Dopo la sconfitta dell'Impero Asburgico alla fine del 1918, Aquileia fu annessa
all'Italia. Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell'Umanità, Aquileia suo piccolo ha tutto, storia, arte,
cultura immersi in un contesto paesaggistico pregevole.
Da vedere ad Aquileia c'è la Basilica, originaria del 313, successivamente ristrutturata intorno
all'anno 1000 per desiderio del Patriarca Popone che fece edificare il campanile isolato, alto 73
metri, a cuspide, che costituì il prototipo di campanile per le costruzioni friulane ed istriane. In
seguito al terremoto del 1348, la Basilica venne ulteriormente restaurata, acquisendo interventi in
stile gotico, tra il 1350 e il 1381. Infine, accolse sovrapposizioni di matrice
rinascimentale,soprattutto per quanto concerne le decorazioni della zona del presbiterio, nel periodo
della dominazione veneziana. La facciata a doppio spiovente, si apre allo spazio antistante
attraverso una bifora ed un portico. L'interno è a croce latina, a tre navate e presenta il presbiterio
rialzato. Particolarmente interessante è il pavimento a mosaico di inizio del IV secolo, con scene
dell'antico testamento. Merita visitare l'antico porto fluviale. Attraverso i resti che ci sono pervenuti possiamo notare che la
costruzione di punti di approdo fu pressoché contemporanea alla creazione della città. La rete
idrografica comprendeva diversi corsi d'acqua e alcuni canali. Possiamo quindi dire che la presenza
di un fiume navigabile è stato un elemento determinante per la scelta del luogo in cui fondare
Aquileia. Da vedere anche il museo archeologico e il Foro.
Dopo la visita ad Aquileia, riprendiamo la SS 352 (Iulia Augusta) che attraversa Cervignano e dopo
12 Km giunge a Palmanova, città fortezza (Latitudine 45°54'3.00"N-Longitudine 13°18'34.57"E).
Ralizzaa dalla Seresissima nel 1593 è una città unica nel suo genere capolavoro di ingnegneria
edilizia. Dal 1960 è monumento nazionale. L'unicità della fortezza di Palmanova sta nel fatto di
poter mostrare concretamente al visitatore le innovazioni che nei secoli la scienza delle
fortificazioni andava immaginando. Se nel tardo Cinquecento l'uso dell'artiglieria richiedeva ampi,
bassi e possenti terrapieni per proteggere una città, qui Venezia li realizzò. Gli architetti diedero a
queste mura la forma di baluardi a punta di freccia e li collegò con le cortine. Ne uscì un ennagono
ai cui vertici sporgevano i baluardi affinché potessero essere difesa uno dell'altro.Tutto il circuito fu
ulteriormente protetto da un largo fossato e per entrare in città tre ingressi furono situati al centro di
altrettante cortine.







lungo la strada aprofitto per una breve divagazione off tra le campagne...





Da Palmanova ci spostiamo a Passariano di Codroipo per visitare la monumentale Villa Manin
(Latitudine 45°56'52.21"N-Longitudine 13° 0'40.62"E), sede dell'ultimo Doge di Venezia, Ludivico
Manin che qui vi abitò nel 1797. La villa è del 1500 voluta dal nobile friulano Antonio Manin. La
famiglia Manin originaria di Firenze intorno all'anno 1000 era giunta in friuli per le lotte tra Guelfi
e Ghibellini e sostenne quel ruolo e quella politica in terraferma di Venezia che troverà pieno
sviluppo nel Cinquecento, epoca in cui Antonio Manin entrò in possesso del territorio di Passariano
e vi insediò una grande azienda agricola con al centro la villa padronale.
Da Passariano a San Martino di Codroipo sulla SP39 per visitare il Museo Civico delle Carrozze
d'Epoca (Latitudine 45°55'9.03"N-Longitudine 12°59'21.17"E). A pochi passi da Villa Manin di
Passariano, il prestigioso museo ospita un patrimonio di 44 vetture d’epoca perfettamente
funzionanti, con cavalli, finimenti e accessori da viaggio, un settore dedicato a giocattoli dell’800 e
del ’900 e un settore di prossimo allestimento sarà dedicato a paramenti sacri del ’700 e dell’800. Si
tratta di donazioni e acquisizioni. Allestito nello splendido scenario di una villa veneta, Villa
Kechler.





E visto che siamo in zona, per gli amanti del volo, credo sia doveroso un piccolo passaggio a
Rivolto (Latitudine 45°58'42.65"N-Longitudine 13° 2'13.80"E) sulla SS13, a soli 3 Km, sede della
PAN, le nostre Frecce Tricolori. Spesso al mattino e nel primo pomeriggio la PAN si allena nel cielo
sopra Codroipo esibendosi nei spettacolari passaggi che l'hanno resa celebre nel mondo.




Lasciamo Codroipo e ritorniamo di qualche chilometro verso Palmanova per andare a Latisana,
antico porto fluviale sulla SS353. Da Latisana sulla SS354 giungiamo a Lignano Sabbiadoro
(Latitudine 45°40'20.68"N-Longitudine 13° 5'21.28"E). Su queste strade ci sono dei rilevatori di
velocità, quindi consiglio di guidare entro i limiti, come si dovrebbe fare sempre.
Lignano è una delle più note e frequentate località balneari dell'alto Adriatico. Situata in una verde
penisola a 60 Km da Udine e a soli 90 da Venezia, Lignano è a cavallo tra la Laguna di Marano e la
sponda sinistra del fiume Tagliamento che sfocia nell'Adriatico. Ha il più grande porto turistico
d'Europa con oltre 5000 posti barca, una lunga spiaggia dotata di ogni tipo di gadget con una
prestigiosa terrazza a mare che ne caratterizza il panorama, uno zoo, quello di Punta Verde molto
frequentato e un parco di divertimenti acquatico.


Fine itinerario

bradipo ita
 
12987036
12987036 Inviato: 9 Feb 2012 17:45
 

Ho volutamente inserito delle vedute aeree per dare risalto a questi bellissimi luoghi
per lo piu' frequentati dal turismo estivo che va in spiaggia.
In realta' ho utilizzato l'aquila che ho sul serbatoio della Guzzi e le ho attaccato
una web cam ad una zampa... icon_asd.gif
D'inverno queste zone sono pressoche' deserte e gironzolando per i vari sterratini
con la moto si puo' cogliere la bellezza di questa natura incontaminata.
 
12989284
12989284 Inviato: 10 Feb 2012 10:11
 

bradipoita ha scritto:
Ho volutamente inserito delle vedute aeree per dare risalto a questi bellissimi luoghi
per lo piu' frequentati dal turismo estivo che va in spiaggia.
In realta' ho utilizzato l'aquila che ho sul serbatoio della Guzzi e le ho attaccato
una web cam ad una zampa... icon_asd.gif
D'inverno queste zone sono pressoche' deserte e gironzolando per i vari sterratini
con la moto si puo' cogliere la bellezza di questa natura incontaminata.


Bellissimo giro il tuo, amo quelle terre, in particolare Lignano (Pineta più che Sabbiadoro) e l'idea di un giro in moto "fuori stagione" lungo l'itinerario da te descritto mi attrae molto 0509_up.gif
 
13015587
13015587 Inviato: 17 Feb 2012 14:11
 

wow! complimenti per il report, per il giro e per la moto!
0509_up.gif
 
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