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Inviato: 18 Set 2011 0:17
Oggetto: Al TingPuglia e ritorno
No, non e' un errore.
Su un totale di 520 KM, 360 li ho fatti da solo per cui la si puo' tranquillamente considerare
un'uscita solitaria.
Inizia pero' mercoledi, quando trovo la gomma posteriore bucata e la porto a riparare.
Arriva giovedi pomeriggio, corro a prendere la moto per lavarla.
Sento un rumorino strano, vabbe' pazienza, vado di fretta.
La notte dormo "male", mi sveglio pensando che sia gia' sabato mattina, mentre
invece mi aspetta un'altra giornata di lavoro.
Venerdi pomeriggio, corro dal meccanico che diagnostica: catena secca .
OK, poso la moto, bella ingrassata e la lascio a riposare.
Non vedo l'ora di andare a letto cosi le ore passano piu' in fretta.
Niente da fare, alle 4 e mezza ho gli occhi spalancati ma e' francamente troppo presto.
Alle 5 e mezza caffe', mi preparo e via'.
Sistemo le cose nel bauletto, metto in moto e alle 6:30 imbocco l'autostrada.
Sta albeggiando, l'aria e frescolina ma gradevole.
Qualche decina di minuti e sono in alta irpinia.
Il paesaggio e' sempre bellissimo, le colline con le stoppie bruciate hanno delle tonalita'
di colore affascinanti.
Uscita di Candela, mi torna alla mente il gemellaggio con il gruppo Puglia dove proprio
li c'era il punto di incontro.
Lungo la ss-non-mi-ricordo-il-numero mi fermo a fare benzina, entro per pagare con la
carta senza togliermi il casco (con sottocasco e bandana ) e la signorina alla cassa
mi guarda con due occhi sbarrati dicendo: "lo sa che non si entra con il casco in testa ?".
Oops, me lo tolgo (che roittura a rimettersi tutto, uffa - non si e' mai visto un rapinatore
che entra con una carta di credito in mano per pagare il rifornimento).
Riparto, ormai ci sono quasi.
Il tragitto l'ho controllato con google maps e lo azzecco al primo colpo.
Parcheggio, e vado incontro a due facce note (Fnacesco e Carmen) ancora assonnate.
Uno mi viene incontro e mi dice: "piacere Francesco" (l'accento pugliese non si riesce a scrivere accidenti).
Tolgo il casco dicendo: "France' ci conosciamo".
E qui finisce la prima parte del viaggio in solitaria
Ore 18:30, all'agriturismo stanno ancora lavando le moto e io pero' saluto tutti per il ritorno.
Non voglio viaggiare di notte per cui mi affretto.
Vado verso ovest, un sole enorme davanti a me dietro qualche nuvoletta disegna un tramonto che meriterebbe una sosta contemplativa, ma sara' per un'altra volta.
C'e' sempre quel maledetto rumore di ferraglia che persiste anche se tiro la frizione.
Be', penso tra me e me, non dovrebbe essere il cambio allora.
Decido che non deve succedermi niente e vado, veloce.
Sono quasi le 7 e mezzo quando a arrivo di nuovo a Candela.
Prendo l'autostrada all'imbrunire e nei rettilinei tiro per avvicinarmi a casa quanto prima.
Il tempo giusto di un'occhiata a Sant'Agata di Puglia e il suo mantello di luci che avvolge la montagna su cui e' arroccata.
E quasi buio, ci sono diversi camion per strada e non c'e' tempo per contemplare il paesaggio.
Arrivo a casa, metto la moto sul cavalletto, ingrano la terza la porto a 4000 giri ed ecco il
magnifico suono di ferraglia provenire dalla catena.
Non credo che sia di nuovo secca, probabilmente c'e' stato qualcosa nel rimontaggio dopo
la riaparazione della bucatura.
Non vedo l'ora che arrivi lunedi per strozzare il mio meccanico.