hanno ha scritto:
Non siamo né angeli né demoni... e infatti il problema di mini_cage è del tutto avulso dal contesto "moto"... ed è per questo che mi pare evidente che la soluzione del suo problema sia una separazione definitiva da qualcuno che non la merita e che, penso, non meriti alcuna considerazione, anche e soprattutto sul piano squisitamente umano.
Io penso che lei, in realtà, sia stata fortunata ad inciampare nel problema della moto: è stata una magnifica occasione per illuminare l'intimo di una persona che, apparentemente, finora ha tenuto ben nascosto il suo intimo.
È stato uno svelarsi: faccio fatica ad immaginare che il Grande Uomo non abbia già avuto molte occasioni per far pesare la sua superiorità, anche fuori dall’ambiente a due ruote. Basterebbe notare il discorso sulla famiglia d’origine… che tristezza…
Vorrei davvero che la nostra amica prendesse coscienza di essere una persona degna di per sé: basta con le fanciulle votate al martirio ed al sacrificio, all’ombra del Grande Uomo.
Ma quale Grande ? Uno che, strada facendo, si libererà dell’incomodo peso, ogni volta che il suo correre (ma verso dove ?) verrà impedito, rallentato, turbato dalle ESIGENZE di chi vorrebbe solo avere qualcuno con cui condividere una passione ?
Lo rifarà, anche senza casco… siamone persuasi…
Rispetto di sé stessi, per prima cosa…
Applausi a scena aperta per le 2 frasi in grassetto, ed anche per le altre parole spese nei suoi interventi dal buon Hanno.
Ultimamente sto sentendo un po' troppo spesso da qualche amica lamentele su comportamenti totalmente privi di qualsivoglia tatto; ovviamente per "tatto" non intendo uno dei 5 sensi, quello si che lo usano...
Altrettanto spesso sono costretto ad ascoltare, riguardo questi atteggiamenti, ogni sorta di giustificazione, che denota una profonda disistima di se stessi e che non consentono una rapida risoluzione del problema, attuabile unicamente mandando a fare... un giro la "persona" in questione; sempre con educazione e con il sorriso, si intende, ma senza "se" e senza "ma" cancellarlo dalla propria esistenza.
Altro che perdono, altro che "passare oltre" facendo finta di non vedere o peggio pensando che la persona cambi... Come sperare di vedere i marziani sulla Terra.
Comunque, finita la pagina di psicologia casalinga (pure un po' off-topic, ma mi sembrava necessaria vista la situazione descritta), vengo al dunque.
Già sono state spese molte parole da tanti, le condivido quasi tutte.
Mi limito a riportare la mia esperienza, che è un po' rovesciata rispetto al caso di Mini-cage, anche se siamo ben lontani da certi estremi e la mia situazione è abbastanza differente.
Sto insieme alla mia ragazza da oltre 2 anni, e per motivi economici e di studio ho trascorso 7 anni di oblio motociclistico. Lei sapeva perfettamente che il mio era solo un periodo di "dormiveglia", e che appena possibile avrei riavuto un serbatoio tra le gambe.
Prima che conoscesse me, distingueva a fatica un' Hayabusa da una bici elettrica (anche se per un paio di anni ha guidato quasi giornalmente uno scooter 125, abbandonato poi per le paure dei suoi), questo per dire che non ci troviamo di fronte al caso di "esperta contro quasi neofita".
Quel giorno è arrivato a cavallo tra il 2010 e il 2011, avevo qualche quattrino da parte e mi sono messo a cercare finalmente una moto, la MIA moto! La cercavo anche con l'ottica di usarla (che bello, pensavo!) qualche volta in coppia, quindi la mia scelta era su modelli un po' meno estremi di quelli che sono i miei gusti.
Conosciute le mie intenzioni di acquistare la moto, apriti cielo!
Per un periodo (non troppo lungo, lei sa bene che non sono tipo da reggere per molto un incaponimento senza senso) ha osteggiato in ogni modo la mia voglia di moto, tentando di trascinare nella "mischia" anche i miei (ovviamente contrari alla novità).
Mi sono imposto, sostenendo che mai e poi mai avrei rinunciato per una sua paura in buona parte infondata (non sono un pazzo furioso, mi piace girare la manetta ma so perfettamente dove e quando si può fare in serenità, sono 3 anni che giro per i circuiti di mezza Italia con la macchina; e già da un anno giravo per Roma con lo scooter, il massimo del rischio in pratica). Ho spiegato le mie ragioni, confermando le mie tesi con fatti pratici e non con le chiacchiere.
Alla fine, sapendo benissimo che piuttosto che rinunciare avrei attraversato a nuoto l'Atlantico, mi ha detto che potevo fare come volevo, tuttavia mai e poi mai sarebbe salita in moto con me.
Benissimo, se ha paura non potevo costringerla, ovviamente mi dispiaceva non condividere con lei questa passione, ma io non avrei rinunciato alla mia.
E così, scartando scelte più accettabili in un' ottica di giretti in moto in coppia, ho comprato la moto dei miei sogni, che è quanto di peggio possa esistere per la vita della zavorrina...
Da qualche tempo, per la cronaca, la morosa sta lentamente cambiando idea sul salire sulla moto con me...
Questo per dirti, cara Mini-cage, che con un pizzico di sana ostinazione ed orgoglio si raggiungono risultati impensabili.
Non rinunciare alla tua 2 ruote, ma rinuncia alle "2 gambe" piuttosto, non hai che da guadagnarci sia un senso che nell'altro...