Credo che un motociclista debba, almeno una volta nella vita, calcare l'asfalto del mitico Nordschleife, l'anello nord del "vecchio" circuito del Nurburg. Gia, il Nurburgring. Per chi non lo conoscesse, il Nordschleife è un circuito totalmente atipico: si tratta in definitiva di una strada di montagna, lunga 20,8 Km, a senso unico e chiusa alla normale circolazione. Si accede dopo aver pagato un biglietto, si inserisce il ticket nella sbarra automatica, come al casello dell'autostrada, e via! comincia il divertimento...
Ovviamente chi non è avvezzo ai circuiti di una volta, potrebbe rimanere un po' spaesato, innanzitutto per la rilevante lunghezza del tracciato ed inoltre perchè l'anello Nordschleife non è al passo con i tempi per quanto concerne l'aspetto sicurezza. Alberi ai fianchi del tracciato, guardrail vecchi, strettoie, tratti di asfalto costituiti da lastroni di cemento.. sono tutte cose che sulle prime possono lasciare interdetti, visto che siamo abituati alle protezioni in cuscinetto d'aria, a vie di fuga quasi chilometriche ecc. ma percorrendo il Vecchio Nurburgring chiunque abbia un minimo di passione motociclistica dentro di se non
potrà fare a meno di pensare che, sull'altare della sicurezza, si sono sacrificati anche il gusto delle curve in contropendenza, dei saliscendi da brivido, delle pieghe estreme ad alta velocità. Ovviamente si è ben consapevoli dei rischi che si corrono, specie in sella ad una moto potente come le odierne Superbike e bisogna anche mettere in conto che il Nordschleife è aperto alla circolazione turistica, quindi èpossibile imbattersi in un autobus che procede lento in uscita da una curva da 160 orari ma tant'è.. credo che oggi il Vecchio Nurburgring sia l'unico modo per assaporare sensazioni perlopiù impossibili da trovare in altri circuiti.
Le mie note non vogliono essere una "guida" al Nurburgring, non ho le conoscenze adatte nè la presunzione di farlo. Spero solo di dare un'idea di quello che probabilmente èil tracciato più tecnico, pericoloso ed esaltante del Mondo... la vera Università della moto.
Il Nordschleife èstato modificato nel 1998, per creare quello che è l'attuale ingresso. Così facendo si è tagliato il lungo rettilineo del Tiergarten, dove si raggiungeva la velocità massima, approssimativamente ai 3/4 della sua lunghezza. Dopo la partenza si arriva subito ad un curvone, una volta si percorreva in pieno, in discesa seguito da una
semicurva a destra in salita. Questo tratto è poco impegnativo, causa le modifiche al tracciato e poco entusiasmante, così si arriva presto al tratto di congiunzione con il nuovo Nurburgring (dove corre la SBK): si tratta di una "esse" piuttosto semplice da eseguire. Una volta superato il vecchio ingresso si affronta una curva una curva molto lenta in discesa, da prima con una 1000 sportiva, un po' infida perchè ti porta verso l'esterno. Dopo di questa c'è una violenta accelerazione che conduce ad una serie di curve in successione, sempre in discesa, in mezzo alla foresta di Hatzenbach.
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Questo èuno dei punti più belli del tracciato perchè il ritmo delle curve, da percorrere con la seconda e terza marcia, è incalzante. Qui la moto deve essere guidata con decisione, in quanto la pendenza in discesa della pista ti porta fuori traiettoria. Se il tutto èstato eseguito bene, ci si ritrova in quarta marcia sul Flugplatz (letteralmente "il luogo del volo"): un paio di impressionanti saliscendi dove l'avantreno della moto si scarica di peso ed è facile ritrovarsi in impennata di quarta piena ad oltre 170 orari sugli scollinamenti. Emozionante certo, ma anche da pelle d'oca. La manovra risulta ancor piùdifficile perchè
l'ultimo scollineamento è seguito da un ingannevole curvone a destra. Ora si affronta un tratto molto veloce sempre di quarta che termina con un curvone a sinistra in contropendenza, il quale conduce al lungo tornante a destra dell'Aremberg, da percorrere in seconda marcia. Usciti dall'Aremberg ci si immette nel Fuchsrohre: una serie di sinistra-destra in discesa da percorrere "a manetta", raggiungendo velocità ben superiori ai 200 orari.
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La "tana della volpe" (Fuchsrohre) è uno dei punti di questa pista dove la paura si mescola all'esaltazione e per tenere il gas aperto ci vuole davvero molto molto coraggio... ma forse sarebbe meglio dire incoscienza. Al termine della discesa c'è una compressione micidiale, dove le sospensioni vengono stressate, e si risale verso un'altra serpentina che conduce alla variante dell'Adenauer-Forst, molto tecnica, da eseguire senza tagliare la traiettoria, come invece risulterebbe ad una prima impressione. Si esce in potente accelerazione di seconda, poi terza, si mette per un paio di secondi la quarta poi si scala e ci si immette nel Metzgesfeld: una curva in discesa da 140 orari circa, molto ma molto infida perchè a seguire c'è un rampino da affrontare in frenata con la moto ancora piegata.
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Segue un misto abbastanza stretto ma piuttosto semplice tecnicamente che conduce al ponte di Adenau, uno dei punti più pericolosi: si tratta di una curva da 120 all'ora circa, praticamente senza via di fuga. Una volta usciti, si scollina all'Ex-Muhle, si gira a destra in salita e si passano in forte accelerazione tutte le marce per poi "staccare" violentemente ed inserirsi ad una tecnica curva a destra: la Bergwerk.
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Qui siamo a metà percorso, segue un misto molto rapido ma non troppo difficile, dopodichè si arriva ad un tornante secco a destra da seconda marcia: lo Steilstrecke. Quindi arriva il "pezzo forte" del Nordschleife: il Karussel.
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Si tratta di una curva a sinistra sopraelevata dove l'asfalto è composto da lastroni in cemento. Sembra più un tratto di pista da "bob". Qui la pendenza è fortissima e quindi anche la forza centrifuga: per contrastarla ci si deve sporgere tanto dalla moto, cercando di non piegare troppo perchè le congiunzioni tra i lastroni di cemento scoordinano l'assetto della moto e bisogna avere a disposizione tutta l'impronta possibile delle gomme. Con la testa ancora piena di pensieri, si percorre uno dei tratti più belli, anche per il panorama, in mezzo alla foresta dell'Eifel; quindi si arriva al punto più alto del circuito (Hohe Acht) e si scende verso la doppia curva di Brunnchen, da percorrere possibilmente con una sola traiettoria.
Segue lo Schwalbenschwanz, una specie di Karussel in proporzioni ridotte ma molto più facile e una lunga curva da terza che immette di nuovo nel rettilineo finale del Tiergarten.
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La cosa piùdifficile al Nurburgringè imparare a memorizzare le curve. Servono almeno 20-30 giri per cominciare a capire come stanno le cose e solo dopo 50-60 giri si può cominciare a spingere ma la vera conoscenza si inizia ad avere doppiando la soglia dei 100 giri. I più esperti hanno percorso circa 4-500 giri e li riconosci sul tracciato per come stanno in sella e come affrontano le curve: sembra che vadano piano e invece ti passano e ti lasciano li, mentre ti stai chiedendo come si affronta questa pista così maledettamente affascinante. I tempi sul giro? I più bravi millantano un tempo sotto gli otto minuti ma sinceramente per andare così forte si deve avere una conoscenza a menadito della pista unita a doti di guida
fuori dal comune. Un tempo nell'ordine degli 8'20" è già da riferimento ma è più realistico pensare agli 8'40" e vi assicuro che già così si va molto molto forte con una moto.