Leggi il Topic


Grecia 2011: report casareccio con foto
11899469
11899469 Inviato: 28 Mag 2011 16:44
Oggetto: Grecia 2011: report casareccio con foto
 

Provo a fare un report, piuttosto artigianale, del viaggio fatto dal 19/5 al 27/5 in Grecia.
Sono riuscito a ritagliarmi una decina di giorni dal lavoro (avendo anticipato le cose da fare per i giorni che sarei stato fuori) e mi andava di mettere la moto su qualche traghetto; nei mesi precedenti avevo letto l’Iliade e mi era balenata l’idea di andare a guardare da vicino le isole dalle quali erano partiti gli eroi greci che avevano assediato la città di t***a, i luoghi dei miti e delle residenze degli dei.
Insomma, decido di mettere la barra verso il mare Egeo e di passare qualche giorno a Creta.
Giorno 1
Parto da casa verso le 8 con l’obiettivo di prendere, ad Ancona, il traghetto che, alle 13.30, salpa per Patrasso. Preferisco prendere la Roma-L’Aquila, arrivare a Giulianova e risalire verso Ancona con la A14: nei prossimi giorni ci sarà modo di girare per belle strade e quindi tralascio le vie secondarie e mi metto sul dritto di un’autostrada comunque bella da percorrere. Dopo l’Aquila passo sotto il Gran Sasso, ancora pieno di neve, ed all’uscita dal tunnel la montagna cade veramente giù a picco. Con una superstrada raggiungo la A14 che, in meno di 100 km, mi porta ad Ancona.
Faccio il biglietto per il traghetto, salgo e mi metto comodo (si fa per dire): mi aspettano 22 ore di traversata con sistemazione “passaggio ponte”. Il traghetto (Superfast) è bello gigante, pulito e con un servizio impeccabile.



Requisito essenziale del “passaggio ponte” è la scomodità, percui mi preparo alla solita nottata buttato su qualche poltroncina estemporanea; c’è pochissima gente, per lo più camionisti, e le sale con le poltrone vere e proprie sono chiuse.



Contrariamente alle mie pessimistiche attese, mi sistemo in una sala convegni (?) che è una figata, belle poltrone vicino ad un bar interno che, però, è frequentato solo dal barman; attrezzo un paio di poltrone alla bisogna e mi vado a fare un giro per la nave.
Tra un caffè ed una sigaretta si fa ora di cena; mi sparo i due panini che, previdentemente, mi ero fatto dal fornaio prima di salire a bordo (Dylan docet) e mi preparo per una notte supercomoda, alla faccia di quelli che hanno speso una mezza fortuna per la cabina.
Mi leggo il mio primo e-book e, quando meno me lo aspetto, il “bar interno” si trasforma in “discoteca interna”, con luci fotoniche e musica a palla!! Porca pupazza… non c’è anima viva, né al bar, né in quella che, a ben vedere, è la pista della discoteca, ma il programma prevede DISCO fino alle 2.30 di notte: si deve ballare quindi la musica va….
Niente da fare; devo dirottare il mio giaciglio altrove, il che significa su quei maledetti divanetti dove non ci stai neanche se ti fai piccolo piccolo… maledico il programma discotecaro e cerco, qualsi inutilmente, di dormire un pochetto.
Giorno 2
Alle 6.30 (di una nottata passata praticamente sveglio) il traghetto arriva ad Igoumenitsa per uno scalo; scendono un po’ di camion ed un bel gruppetto di moto; non sale nessuno.



Si riparte e, costeggiando Itaca e Cefalonia, arriviamo a Patrasso.
Scendo e mi avvio verso Atene prendendo, per errore, l’autostrada: che si tratta di autostrada lo si comprende dall’unico indizio in tal senso: si paga il casello. Per il resto è una normale strada che permette di evitare tutti i paeselli che si allungano sulla costa meridionale del Golfo di Corinto; ci sono continui lavori e mi sono già reso conto di come gli autoctoni guidano: meglio stare con 100 occhi.





Arrivo a Corinto e faccio una breve deviazione per visitare il sito archeologico dell’antica Corinto, primo assaggio dei luoghi che vedrò nei prossimi giorni. Riprendo la strada verso Atene (adesso è una vera e propria autostrada) e faccio subito tappa per vedere il Canale di Corinto, un budello scavato nella roccia, largo circa 25 metri e lungo quasi 6 chilometri; il canale collega il Golfo di Corinto con il Mar Egeo.



Su uno dei ponti che uniscono le due sponde del canale hanno sistemato un bungee-jumping e c’è una fila di ragazzetti che si buttano a testa in giù legati a st’elastico: mi guardo una ragazzetta che si butta e mi viene un infarto secco al posto suo; lei risale e si slega con una tranquillità pari a quella che ho io quando, la mattina, metto il piede giù dal letto……
Arrivo ad Atene e, come prima cosa, mi cerco da dormire; trovo un albergo a Piazza Omonia; uno schifo di albergo, senza giri di parole; mi fa mettere la moto davanti alla vetrata dell’ingresso che, dice, il portiere di notte ce l’ha sotto gli occhi: OK.
Mi faccio una doccia e, anche se casco dal sonno, mi inoltro per una passeggiata verso l’Acropoli, nelle caratteristiche stradine di Plaka.



Nell’entrare ad Atene avevo incrociato un paio di XT; nella passeggiata che mi faccio ne avrò incrociate una trentina!! La moto più diffusa ad Atene, nessun dubbio. Ci sono un sacco di XT660, tante AT e, in genere, un sacco di moto da enduro (in uso anche alla polizia); pochissimi plasticoni, un sacco di motorini e moto di grossa cilindrata: il casco non pare essere obbligatorio!!
Nei giorni prima della partenza avevo trovato un gruppo XT su facebook che fa un incontro-birra per questa sera; sono tentato di unirmi, ma crollo dal sonno e, a malincuore, mi butto sul letto per svegliarmi la mattina dopo, passate le 9.
Giorno 3
Sveglia con molta calma e colazione in linea con lo standard dell’albergo… La moto c’è ancora e la lascio dov’è; faccio i bagagli e li lascio alla reception dell’albergo.
Direzione Acropoli e visita del Partenone che è spettacolare, anche se sembra tenuto (l’intero sito archeologico) in uno stato di semi abbandono. Nel salire all’Acropoli passo davanti ad una chiesa nella quale c’è una funzione in corso e, attirato dai canti, mi infilo dentro; c’è poca gente, ma si girano tutti verso di me (non so se ho violato qualche usanza, entrando); c’è un’atmosfera particolare ed intensa. L’altare e gli oggetti sacri sono molto diversi da quelli che si vedono nelle chiese italiane; vorrei fare qualche foto, ma desisto sia per il rispetto dovuto al luogo, sia perché se non mi hanno cacciato finora è la volta buona che ce pio pure le botte.





Scendo dall’Acropoli e mi dirigo, sempre a piedi, verso lo Stadio Panathenaic: una cosa fantastica!!



Lo stadio, che può ospitare oltre 68.000 spettatori sugli spalti in marmo, contiene solo la pista di atletica ed ha ospitato le prime olimpiadi dell’era moderna, oltre alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi del 2004 (e l’arrivo della maratona). E’ ri-costruito sull’antico stadio in cui, nell’antichità, si svolgevano le gare di atletica dei giochi in onore della dea Atena. Veramente spettacolare!!
Sono abbastanza distrutto, con le superga che mi fanno male ai piedi (di solito mi fanno male solo al naso) e rientro in albergo. Devo arrivare al Pireo, dove mi aspetta il traghetto che mi porterà a Creta ed avendo letto qua e là che arrivarci è molto complicato (così come è particolarmente complicato trovare l’imbarco giusto, visto che il porto è di dimensioni gigantesche) anticipo parecchio i tempi e mi avvio.
Trovo, invece, la strada immediatamente (tutta dritta) ed in meno di mezz’ora sono sotto la nave; faccio il biglietto e mi muovo per cercare un distributore, visto che sono in riserva. Con un po’ di difficoltà trovo un benzinaio e provvedo.
Aspetto un paio d’ore (mi ubriaco di nescafè frappè) e mi imbarco su un traghetto della ANEK LINES, che mi sembra un bel traghetto, con le poltrone d’ordinanza.




Domattina inizia il giro a Creta!!
Giorno 4
Arrivo a Creta che è ancora buio e le luci dell’isola annunciano che lo sbarco al porto di Iraklio è vicino; scendo dalla nave verso le 6 ed è, ovviamente, tutto chiuso; non la stazione marittima dove riesco a prendere un caffè espresso e compro una carta dell’isola.
Decido di dirigermi, lungo la costa, verso est. Ormai è giorno, ma in giro non c’è nessuno. Lungo la strada che costeggia il mare supero l’aeroporto e vado a mezza costa, su un mare bellissimo; i paesi si susseguono e, ogni tanto, faccio una sosta caffè e sigaretta.



La strada è costellata di siti archeologici, dove la sosta è obbligatoria; uno di questi, davanti alla baia di Mirabello, è costituito dai resti di un insediamento d’età minoica risalente al 1800 avanti Cristo; proseguo e dopo un po’ mi convinco che non è possibile visitare tutti i siti perché ogni chilometro ce n’è uno!!
La strada è un continuo susseguirsi di bella curve, però l’asfalto è molto liscio e quindi la moto tende a partire col posteriore, e questo vale anche per me che sono famoso per far assumere alla moto la massima piega quando la metto sul cavalletto…
Proseguo, in pressoché totale assenza di traffico, fino a Sitia; dopo l’ennesima sosta decido di andare fino alla punta estrema ad est.



Prima di arrivare a Palekastro lascio la strada principale e mi avvio verso una bella strada a tornanti che sale verso una montagna; inizia soffiare un vento teso che viene dal mare e, sugli scollinamenti, è abbastanza forte da consigliare di ridurre parecchio la velocità; anche qui l’asfalto è piuttosto insidioso. Arrivo in un punto dove c’è una lingua di terra che separa due mari e sulla quale c’è, praticamente, solo lo spazio per la strada che ci passa sopra. Sulle spiaggette qualche roulotte ed un vento che diventa impressionante.
Ad un certo punto lungo la strada ci sono cartelli che indicano che non si può proseguire perché è zona militare; non c’è anima viva, me ne frego e vado avanti. Continuo a salire avendo il mare sia a destra che a sinistra e, a seconda di come curva la strada, dal mare salgono isolotti dall’una e dall’altra parte: veramente un panorama stupendo.
Alla fine la zona era militare per davvero!! Arrivo ad un cancello con una sbarra ed un casotto: vedo un ragazzo che, correndo, entra nel casotto e ne esce con elmetto e fucile!! Spengo la moto, mi levo il casco e gli dico che me ne vado subito; lui si tranquillizza (e mi tranquillizzo pure io) e mi fa cenno che va bene; ormai che sto là, però, gli dico che mi fumo una sigaretta e poi vado via. Così faccio; lui si leva l’elmetto e posa il fucile; mi chiede da dove vengo e scambiamo due parole. Finita la sigaretta ci salutiamo e risalgo in moto.



Tornando indietro cambio strada ed arrivo a Palekastro; da qui, per la stessa via fatta all’andata, ritorno a Sitia e procedo verso sud (diciamo direzione LIBIA). La strada si snoda tra le montagne finché, alla fine, ritorna sulla costa ed il mare torna ad impadronirsi di ogni scorcio panoramico.



Costeggio il mare passando per un’infinità di paesi, ognuno dei quali ha un piccolo porticciolo. Adesso comincio a sentire la stanchezza e decido di fermarmi per la notte ad Irapetra; scendo ad un albergo che mi ripaga sia della notte precedente passata in traghetto che di quella dell’albergo di Atene, due notti fa.
Smonto le borse dalla moto e, praticamente, casco sul letto; mi sparo due ore di sonno. Poi mi faccio una doccia ed una bella passeggiata sul lungomare che è pieno di localetti dove tutti stanno guardando la partita (qui per il calcio sono più malati di noi).
Mi sparo una cena di pesce, poi il sonno torna al comando e me ne vado a dormire, non senza aver dovuto resistere ad una vecchiaccia che mi voleva vendere mezzo negozio di souvenir!!
Giorno 5
Mi sveglio tardino, verso le 10, e mi affretto per rientrare nel “breakfast time”; mi sparo una colazione da paura.
Riparto e procedo sempre lungo la costa, direzione ovest, e mi faccio il tratto di strada più bello della tre giorni sull’isola: c’è una serie di promontori sul mare dove ci deve, per forza, essere una strada che passa a mezza costa; la strada c’è ed è una figata impressionante; non ci passa nessuno perché a tratti è sterrata e veramente malmessa; alterna tratti in cui passa quasi sul bagnasciuga a momenti in cui sale a mezza costa: veramente spettacolare.







Arrivo ad alcuni paesotti e qui il panorama non è un granché perché c’è una marea di serre per la coltivazione di non so cosa che rovinano abbastanza il paesaggio. Comunque ogni paese sul mare ha il proprio porticciolo ed ogni tanto ci sono gruppetti da case, con spiaggette attrezzate. Ad uno di questi mi fermo ed il proprietario di una taverna mi dice che mi devo prendere un nescafè frappè come li prepara lui e mi fa sedere al suo tavolo, con altre persone; sembra che sto lì tutti i giorni!!



Ringrazio, saluto e riparto.
Si fa l’ora di pranzo, ma tra la sveglia ritardata e la mega colazione in albergo, non mi sembra il caso di fermarmi a mangiare.



Arrivo all’ennesimo paesotto di 10 case, con annesso porticciolo. Il paesotto si chiama Tsoutsouros e qui la strada lungo la costa finisce: occorre rientrare verso l’interno. Vedo, però, un cartello che indica il paese che segue lungo la costa, percui mi avvio su una strada che diventa immediatamente cementata e si dirige sul promontorio; dopo un paio di tornanti la strada diventa sterrata (sterrata di brutto) e continua a salire con tornanti che sono a strapiombo sul mare…… mi faccio due conti e capisco che non è il caso di continuare; la strada sarà pure bellissima, ma io non sono proprio in grado di proseguire; anzi mi cominciano a venire i sudori freddi perché mi chiedo come faccio a riportare, sano e salvo, la moto giù!!
Non posso fare altro che riscendere piano piano (ma proprio piano piano) finché capisco che il pericolo è cessato e mi rilasso un po’!!!
Mi fermo al porticciolo per un riposo ed un caffè: è, al solito, una taverna: insomma, se magna.
La signora mi dice se voglio una bella frittura di pesce fresco, ma io ringrazio, ché ho fatto colazione da poco… si avvicina un omaccione che mi invita a seguirlo…mi porta a vedere il pesce appena pescato e mi spiega tutti i modi in cui lo può cucinare!! Azz!! Non fatica troppo a convincermi e gli dico che decida lui sul come cucinare quei pesciotti; io, per me, mi metto seduto, scanso il caffè, e mi accingo al pranzo del secolo.
Mi arriva una frittura gigantesca, patate fritte a parte, che non riesco a finire (per la gioia dei gatti che mi girano intorno alla sedia).
L’omaccione mi dice che, per proseguire lungo la sterrata di prima, la moto è adatta: gli chiarisco che non è adatto il pilota al che mi suggerisce di rientrare verso l’interno, proseguire verso ovest e fare tappa a Festos, per visitare i resti del palazzo di epoca minoica, ed a Matala, per la spiaggia nudisti.
Riprendo la moto e seguo per Festos, ma il sito archeologico chiude alle 15 ed io sono fuori tempo massimo; la spiaggia nudisti, francamente, non mi attira: non pratico, ed ho imparato, nel tempo, che nelle spiagge nudisti si riescono a vedere le cose più aberranti, costellate, qua e là, da evenienze degne di nota; non mi pare il caso ed ho anche appena finito di mangiare.
Proseguo, quindi, verso nord, avendo deciso di tralasciare la parte occidentale dell’isola.



Arrivo a Rethymo, sul mare, con una strada tanto bella per il paesaggio, quanto schifosa per lo stato dell’asfalto che è così liscio che quando ti fermi e metti il piede a terra devi stare attento perche scivola via!!
Mi fermo a dormire lungo la costa e, per finire la giornata sotto il profilo gastronomico, mi faccio bastare una cena veramente cretese (ovviamente non mi ricordo il nome delle cose che ho mangiato) a base di carne e verdure.
Grande dormita e, la mattina dopo, via verso Iraklio.
Giorno 6
Mando in bestia una tipa che si incazza perché avevo acceso la moto sotto la sua finestra e l’avevo lasciata lì a scaldare.
Stamattina niente colazione; dove ho dormito non erano attrezzati allo scopo ed io non morirò per denutrizione. Arrivo ad Iraklio e mi dirigo verso Cnosso, dove visito il sito archeologico del palazzo di Minosse, il Re legislatore: molto bello e suggestivo, ed anche molto ben tenuto.





Saccheggio un negozietto di souvenir, per i dovuti regalucci, il cui proprietario è un ragazzo che mi dice che ha un KTM 990 Adventure ed una Harley; mi dice che ha in programma un tour della Sardegna.
Ormai è primo pomeriggio e mi avvio verso il porto; faccio il biglietto del traghetto che mi riporterà al Pireo, ma l’imbarco è previsto per le 18 e la partenza per le 21: ho un sacco di tempo.
Allora decido di passare un’oretta all’acquario di Creta (stanno pulendo la vasca degli squali ed i sub hanno un bel daffare per evitare di venire ad eccessivo contatto con i pescioloni). Tornando mi fermo lungo l’aeroporto, la cui pista è vicinissima alla strada e mi guardo un po’ di decolli ed atterraggi.



Inizia a piovere, ma il porto è a cinque minuti; arrivo sottobordo, aspetto le 18 e metto la moto a posto; ha smesso di piovere e mi è venuta fame.



Poiché si tratta dello stesso traghetto che ho preso all’andata, mi butto direttamente sulle poltrone già sperimentate e che, ad una certa ora, si trasformano in un comodo (compatibilmente con la situazione) letto.
Vado a mangiare, ma c’è qualcosa che non quadra: manca mezz’ora alla partenza, ma le rampe di accesso al traghetto sono già alzate e, sottobordo, c’è un po’ di gente che aspetta di salire. Succede che c’è un gruppetto di un centinaio di persone che sta inscenando una protesta e tutto il porto è chiuso; i traghetti, per ragioni di sicurezza, hanno chiuso ogni accesso.
I “facinorosi” sono i tifosi della locale squadra di calcio (OFI Crete) che è retrocessa in serie B (una specie di Lazio) e questi qua da tre giorni fanno questa storia: hanno praticamente preso in mano il porto con cassonetti alle fiamme e non permettono lo svolgimento delle normali operazioni di partenza ed attracco dei traghetti; arriva un traghetto Superfast ma questi si precipitano in massa sul molo e la nave è costretta a tornare indietro: starà in rada per oltre 6 ore!!



A noi tocca la stessa sorte: tutti fermi, non si salpa.
La situazione diventa noiosa e con altri passeggeri viene animata una protesta, più per passare il tempo che perché la cosa possa sortire un qualche effetto; chiediamo anche di parlare con il capitano che, ovviamente, manco ci caga.
Insomma, ‘sti quattro deficienti hanno bloccato tutto: dovevamo partire alle 21; il traghetto partirà alle tre di notte!!!
Verso mezzanotte, non sapendo per quanto tempo si sarebbe protratta la situazione di stallo, chiedo di trasformare il mio biglietto, da “passaggio ponte” a “cabina”; me ne vado a dormire e che smontino pure tutto il porto.
Giorno 7
I “tafferugli” della sera prima, ovviamente, si ripercuotono sui tempi della traversata: arriviamo al Pireo verso le 13; io riparto dormito, docciato e sbarbato.
La direzione da prendere è verso Corinto, per deviare subito verso nord, direzione Thiva, passando quindi sulla costa nord del Golfo di Corinto; sbaglio strada due o tre volte, come al solito; alla fine la imbrocco e mi trovo su una strada super trafficata, piena di camion; è la strada che, portando a nord, verso la Turchia, è particolarmente battuta dai TIR.
Per fortuna all’altezza di Thiva inizia l’autostrada, dove si dirigono i TIR, mentre io prendo la vecchia strada nazionale, direzione Lamia, con l’obiettivo di fare tappa a Delfi.
La strada, qui, è bellissima (e lo sarà fino ad Igoumenitsa); passa tra le montagne ed è bella larga (la carreggiata in salita è sempre a doppia corsia) e non c’è traffico per niente.
Proseguo tra una tappa caffè-sigaretta e l’altra, finché non devio per Delfi; il panorama diventa spettacolare perché la strada costeggia il versante sud del monte Parnaso fino ad arrivare a Delfi che è un bel paese, ordinato, pieno di alberghi e dalla vocazione super turistica, visto l’importante sito archeologico (il secondo di tutta la Grecia, dopo l’Acropoli di Atene). Anche qui arrivo dopo l’orario di chiusura!! Niente Tempio di Apollo, ma per fortuna riesco a visitare il sito del Santuario di Atena Pronaia che è veramente una cosa spettacolare.





Tornando alla moto mi fermo ad un chiosco gestito da un arzillo vecchietto che vende spremute d’arancia, ghiacciate.
Prima di arrivare a Lamia, sulla destra, riappare il mare.
Da Lamia continuo con la E65 tra le montagne, verso nord in direzione Larissa; lascio la strada principale e prendo verso ovest per Trikala, passando per Karditsa.
Bella strada, destra e sinistra, costeggiando le montagne: bello veramente.
Sono quasi le 21, però voglio arrivare a Trikala che, contrariamente a quello che pensavo, è una bella cittadina attraversata da un fiume, piena di locali pieni di gente: c’è la partita AEK – Panatinaikos per lo spareggio Champions League ed ogni locale ha il suo maxischermo sul marciapiede: un bordello di gente!
Nel cercare l’albergo mi cade l’occhio su un “Roma Pizza”…
Trovo l’labergo, scarico i bagagli, mi faccio una doccia al volo e mi dirigo su “Roma Pizza”. A questo punto tralascio ogni commento su “Roma Pizza”; basti dire che il sindaco della Capitale dovrebbe, per ragioni di decoro, inibire l’uso del nome; in ogni caso è tardi, sono stanco e c’ho fame: ingollo tutto e vado a dormire.
Domani: Meteora!
Giorno 8
Sveglia tardi; colazione a sfascio; partenza.
In pochi chilometri sono a Kalambaka, dove inizia la strada che sale a Meteora.
Qui mi becco una fraccata d’acqua (la prima da quando sono partito) ed arrivo zuppo ai monasteri.
Ora, questi monasteri (mi pare siano 6 o 7) sono costruiti proprio in pizzo a delle rocce a strapiombo: una cosa mai vista!





Ne visito uno (credo il più grande) e c’è da restare stupefatti. Per arrivare su devo passare per scalette che si arrampicano lungo costoni a strapiombo!! Un monaco, invece, se ne sale per una teleferica a posto unico lungo un cavo tirato da un costone all’altro, attraversando uno strapiombo da qualce centinaio di metri: impressionante!!
Nel fare la strada a ritroso, verso Kalambaka, passo vicino e sotto altri monasteri, più piccoli ma proprio per questo più spettacolari.
Chiudo la visita con una sosta caffè – sigaretta.
Prossima tappa (l’ultima in Grecia) è Igoumenitsa, dove parte il traghetto per Ancona; faccio una strada di montagna (Katarà Pass – 1.705 metri di altitudine) sempre fantastica finché sbuco su un’autostrada non segnata sulla mia cartina (che però è di quelle che furono allegate a Repubblica nel 1999!!!)
Me ne resto sull’autostrada finché non capisco che è priva di benzinai, ed io sono in riserva; esco dall’autostrada per un pieno di benzina; da qui potrei continuare sulla vecchia strada oppure riprendere l’autostrada: sono un po’ stanco e mi rimetto sulla via più facile per gli ultimi 20 chilometri.
L’autostrada finisce dentro il porto; faccio il biglietto ed aspetto che il traghetto arrivi da Patrasso insieme ad una infinità di motociclisti, per lo più del nord-europa.
Adesso la pioggia scende giù con una bella intensità e, proprio nel quarto d’ora in cui stiamo sottobordo in attesa di imbarcarci, dà il meglio di sé: entro nella nave tutto inzuppato, mutande comprese.
Si salpa verso le 21: domani Italia.
Giorno 9
Dopo una notte senza quasi dormire (stavolta la nave è piena e ci sono pure improbabili ballerini che animano la discoteca) sbarco ad Ancona verso le 11.
Decido di non fare l’autostrada verso Teramo e poi la Roma-L’Aquila, ma di passare per l’interno verso Fabriano, Perugia, Terni; ovviamente sbaglio strada un paio di volte, ma, alla fine, metto le ruote, soddisfatto, nel cortile di casa verso le 17.
In nove giorni ho percorso 2.060 km e preso 4 traghetti; la moto è stata perfetta e non ha richiesto neanche un rabocco d’olio. L’organizzazione del bagaglio è stata migliore di quanto ho sperimentato in passato, con due borse impermeabili, più comode da legare alla moto e da portare su e giù negli alberghi.
Anche questo giro ho all’attivo tre asciugamani (due fregati in albergo, uno con la stampa ANEK LINES): sono soddisfazioni.
Mi è piaciuto, di questo, viaggio il fatto di aver alternato a belle strade da percorrere in moto la visita di luoghi storici importanti che hanno reso vario il mio andare: torno a casa, oltre al resto, con una statuetta in bronzo che raffigura Achille, con le sue fantastiche armi, quelle forgiate da Efesto, il fabbro dell’Olimpo.



Pagella del viaggio
Voto 0: alla Lazio
Voto 1: ai tifosi dell’OFI Crete che hanno bloccato il porto per 6 ore
Voto 2: all’albergo di Atene
Voto 3: all’asfalto liscio delle strade di Creta
Voto 4: non attribuibile perché ritirato quando ho finito il liceo
Voto 5: al caffè, brodaglia nera, che i greci sucano ad ogni ora del giorno
Voto 6: al meteo, che mi ha fatto prendere acqua soltanto una volta
Voto 7: alla frittura di pesce sul porticciolo di Tsoutsouros
Voto 8: allo Stadio Panatheinac, al Palazzo di Cnosso ed ai monasteri di Meteora
Voto 9: alla motocicletta
Voto 10: sempre e solo a francesco totti
Gianluca

Ultima modifica di bracalone il 29 Mag 2011 6:45, modificato 1 volta in totale
 
11900237
11900237 Inviato: 28 Mag 2011 20:34
 

Complimenti: report bellissimo! Letto (e guardato le foto...) tutto d'un fiato. eusa_clap.gif

Un saluto.

Bomber 0510_saluto.gif
 
11904583
11904583 Inviato: 29 Mag 2011 23:18
 

"Provo a fare un report, piuttosto artigianale..." beh, se questo è artigianale vorrei leggerne uno "professional". Bel viaggio, bel report e belle foto, complimenti eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
11907546
11907546 Inviato: 30 Mag 2011 16:44
 

Bellissimo report complimenti eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
11907751
11907751 Inviato: 30 Mag 2011 17:21
 

Mi è piaciuto tutto, tranne Francesco Totti. icon_twisted.gif

Scherzi a parte, veramente un report piacevolissimo da leggere e da guardare.
 
11908216
11908216 Inviato: 30 Mag 2011 18:46
 

695dark ha scritto:
Mi è piaciuto tutto, tranne Francesco Totti. icon_twisted.gif



0509_pernacchia.gif

Ciao
Gianluca
 
11918554
11918554 Inviato: 1 Giu 2011 15:21
 

....per il report, per le foto, per il viaggio : complimenti! veramente bellissimo! eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
11928722
11928722 Inviato: 3 Giu 2011 18:43
Oggetto: Re: Grecia 2011: report casareccio con foto
 

bracalone ha scritto:
Provo a fare un report, piuttosto artigianale


Report "da paura". Bellissimo.
Come già ti hanno detto....mi associo e dico: alla faccia dell' artigiano!!!!! icon_cool.gif


bracalone ha scritto:
mi sono già reso conto di come gli autoctoni guidano: meglio stare con 100 occhi.


strano....la stessa cosa che mi sono detto quando sono venuto a Roma! icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif icon_mrgreen.gif



bracalone ha scritto:
Nell’entrare ad Atene avevo incrociato un paio di XT; nella passeggiata che mi faccio ne avrò incrociate una trentina!! La moto più diffusa ad Atene, nessun dubbio. Ci sono un sacco di XT660, tante AT e, in genere, un sacco di moto da enduro (in uso anche alla polizia); pochissimi plasticoni, un sacco di motorini e moto di grossa cilindrata: il casco non pare essere obbligatorio!!


Confermo e aggiungo: dal '96 non è cambiato nulla.
Forse solo nelle isole ormai si noleggiano più QUAD che scooter




bracalone ha scritto:
e questo vale anche per me che sono famoso per far assumere alla moto la massima piega quando la metto sul cavalletto…

icon_xd_2.gif icon_xd_2.gif icon_xd_2.gif



bracalone ha scritto:
Ad uno di questi mi fermo ed il proprietario di una taverna mi dice che mi devo prendere un nescafè frappè

Ma poi era così buono?



bracalone ha scritto:
la moto è stata perfetta e non ha richiesto neanche un rabocco d’olio.


Mitica XT! Il mio transalpino è un pò più assetato di Castrol, soprattutto quando vado "al caldo".


bracalone ha scritto:
Pagella del viaggio
Voto 0: alla Lazio
Voto 1: ai tifosi dell’OFI Crete che hanno bloccato il porto per 6 ore
Voto 2: all’albergo di Atene
Voto 3: all’asfalto liscio delle strade di Creta
Voto 4: non attribuibile perché ritirato quando ho finito il liceo
Voto 5: al caffè, brodaglia nera, che i greci sucano ad ogni ora del giorno
Voto 6: al meteo, che mi ha fatto prendere acqua soltanto una volta
Voto 7: alla frittura di pesce sul porticciolo di Tsoutsouros
Voto 8: allo Stadio Panatheinac, al Palazzo di Cnosso ed ai monasteri di Meteora
Voto 9: alla motocicletta
Voto 10: sempre e solo a francesco totti


La pagella da sola vale la lettura del report!
forse solo un pò basso il voto al meteo, mi permetto di osservare icon_wink.gif

Ciao e ancora complimentissimi!
Daniele
doppio_lamp_naked.gif
 
11931219
11931219 Inviato: 4 Giu 2011 11:37
 

Bellissimo report!
Anche io sono stato a Creta l'anno scorso, ma ho dovuto girare con un pandino a noleggio e non col l'XT icon_cry.gif
Peccato solo che ti sei perso un posto splendido come strada e come spiaggia, Balos e Gramvoussa... comunque hai fatto un giro invidiabile lostesso icon_biggrin.gif
 
11933300
11933300 Inviato: 4 Giu 2011 21:43
 

Bel giro in 8 gg eusa_clap.gif

e quanti km .... 0509_mitra.gif

spero di vistarla pure io la Grecia 0509_banana.gif

preventivamente costi benzina , hotel e ristorante ?

bye 0509_doppio_ok.gif

Maurizio
 
12140777
12140777 Inviato: 15 Lug 2011 20:35
 

scusa brac, potresti fare un report un po' + dettagliato?
così mi sembra proprio tirato via ... icon_mrgreen.gif
 
12140958
12140958 Inviato: 15 Lug 2011 21:27
 

materesa ha scritto:
scusa brac, potresti fare un report un po' + dettagliato?
così mi sembra proprio tirato via ... icon_mrgreen.gif


pure qua?????

0509_pernacchia.gif 0509_pernacchia.gif
 
Mostra prima i messaggi di:





Pagina 1 di 1

Non puoi inserire nuovi Topic
Non puoi rispondere ai Topic
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi
 
Indice del forumRaduni, Eventi, Uscite e ItinerariReport Uscite Solitarie o Extra Tinga

Forums ©