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Tesina Maturità sulla Motocicletta
Messaggio Inviato: 4 Mar 2013 19:00
 

Scusate se mi inserisco anche io ma non mi sembrava il caso aprire un nuovo topic.
Ebbene sì pure io ho scelto di sviluppare una tesina con argomento principale la moto, più precisamente il turismo motociclistico.
Premetto che frequento un tecnico per il turismo e dovrò per forza inserire nella tesina le 3 lingue straniere ( che tra l'altro sono esterne), un itinerario di viaggio, arte e italiano.
Io per ora avevo pensato di iniziare parlando del futurismo sia in italiano che in arte
Di francese: un tour des Grand Alpes
Spagnolo: turismo enduristico a Fuerteventura
Inglese: il mito dell'Harley Davidson
Diritto: se la inserisco, parlare dei marchi
E finire con un itinerario di un viaggio di 20gg sulla rout 66, andando a descrivere le varie città che vengono attraversate.

Se avete idee, consigli o altro ditemi icon_mrgreen.gif

Vii ringrazio in anticipo 0510_inchino.gif

ps. Edge: complimenti per la tesina icon_biggrin.gif , ho preso qualche spunto per quanto riguuarda il futurismo.
 
Messaggio Inviato: 13 Mar 2013 20:14
 

Grazie icon_biggrin.gif

Beh, siccome è inglese (e non americano), perché non parlare di quei capolavori meccanici che fecero la storia delle moto moderne in Inghilterra quali BSA, Norton, Triumph..? (ovviamente non c'è alcun nesso fra l'ultimo marchio citato e la moto che ho in garage.. ovviamente eusa_whistle.gif icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif )

Va detto che però le harley furono tra le primissime moto prodotte..

diritto non mi convince molto trattato così con i marchi.. sarà che preferisco le curve icon_mrgreen.gif icon_cool.gif


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Comunque non lo so mi sembra troppo a comparti stagni, deve scorrere di più secondo me eusa_think.gif
 
Messaggio Inviato: 31 Mag 2013 16:51
 

salve a tutti icon_smile.gif

quest'anno come tesina ho deciso di portare la storia dell'Harley Davidson, dalla nascita ad oggi, passando dalle varie guerre e dalla Beat Generation.

premetto che mi manca ancora un pezzo, però vorrei sapere cosa ne pensate icon_biggrin.gif


Link a pagina di Docs.google.com
 
Messaggio Inviato: 7 Lug 2013 17:04
 

siccome questo topic mi ha ispirato nel fare la mia tesina sulla ducati , vi posto qua il risultato finale in modo che possa aiutare anche altri 0509_up.gif

p.s. premetto che ho fatto un liceo scientifico pni 0509_up.gif





DUcati

Esempio di riconversione industriale durante la seconda guerra mondiale, analizzando la situazione economica italiana del periodo.



Ducati come la conosciamo oggi , ossia una delle più importanti case motociclistiche mondiali, nasce ufficialmente nel 1953 , con la divisione della vecchia Ducati in due società : la Ducati Meccanica S.p.A. (che si dedicò alla produzione prima di ciclomotori e poi di motocicli ) e la Ducati Elettrotecnica S.p.A.

Tuttavia la Ducati nacque molto prima degli anni sessanta , addirittura nel 1926, precisamente il 4 luglio con il nome di “Società Radio Brevetti Ducati” , ma la sua produzione era nettamente differente da quella che la portò a diventare famosa nel mondo.
Infatti le origini della Ducati sono legate alle apparecchiature radio : uno dei due fratelli Ducati (Adriano) riuscì tramite una radio da lui costruita , a collegare la sua abitazione di Bologna con gli Stati Uniti d'America. L'impresa compiuta da Adriano ebbe vasta eco perché riuscì a compierla con una radio da 90W , mentre Guglielmo Marconi dovette usarne una da 2000W.

Negli anni successivi, Ducati crebbe costantemente, ampliando la produzione con oggetti di uso quotidiano, come rasoi elettrici, macchine da scrivere e calcolatrici elettriche.
L'azienda nel decennio tra il 1930 e il 1940 vantava filiali in Australia, Regno Unito,Francia, Stati Uniti ,Venezuela, Brasile e Argentina, oltre ad importatori ufficiali in Asia e Africa ; era quindi lanciata verso il mercato mondiale.

Dopo il 1938,ultimo anno di pace, la Ducati fu affidata al “Commissariato per le fabbricazioni di guerra” (organo a diretta dipendenza del capo del governo, che aveva lo scopo di creare le commesse militari e le funzioni di indirizzo, oltre al controllo e alla gestione della produzione e della ricerca dell'industria bellica italiana) e iniziò a produrre pezzi per la manutenzione delle mitragliatrici e pompe di alimentazione per aerei militari, oltre a telefoni militari da campo.

La mattina del 9 settembre 1943 parecchi carri armati tedeschi circondarono lo stabilimento Ducati e durante la notte alcuni dipendenti trafugarono macchinari di precisioni, rischiando la loro vita per costituire stabilimenti clandestini di produzione.
Il 12 ottobre 1944, secondo le direttive dell'operazione “PANCAKE” (nome non casuale,dato che avevo lo scopo di ridurre allo stato di una frittella gli stabilimenti che aveva il compito di produrre armamenti) uno stormo di bombardieri statunitensi scaricò sugli stabilimenti di Borgo Panigale 450 tonnellate di esplosivo, distruggendo ovviamente tutta l'area di fabbricazione.

A questa grave perdita, si aggiunse la mancata restituzione ai fratelli Ducati del rimborso dei danni di guerra, le soluzioni economiche per salvaguardare il valore della Lira e il razionamento dell'energia elettrica.
Per far fronte a questa crisi che portò al fallimento migliaia di altre industrie italiane, i fratelli Ducati furono costretti a cedere la guida della società allo Stato, non riuscendo più a riassumerne il controllo.

Da questo momento in poi , la Ducati riuscì a imporsi a livello mondiale nella produzione di motocicli , resistendo alle più imponenti, e con maggiore disponibilità economica, industrie nipponiche, grazie ad una continua innovazione tecnica e a soluzioni in grado di farsi strada nel mercato del momento, che aveva bisogno di prodotti semplici e poco dispendiosi che potessero permettere alla gente comune di spostarsi in libertà.

Ducati esordì nell'industria motociclistica proprio con un prodotto che rispettava queste caratteristiche, il cosiddetto “Cucciolo” , detto anche “bicimotore”, che consisteva nell'applicare un piccolo motore di 48cc a un telaio da bicicletta : questo permise di avere consumi ridottissimi ( 100km con 1l di carburante ) e insieme alle vittorie nelle competizioni dell'epoca ( come il G.P. di Milano ) e alla facilità d'impiego , permise alla Ducati di ritornare ai vertici con più di 200000 unità vendute in Italia e all'estero, complice anche la ripresa economica avvenuta in Italia negli anni '50 e diventando una delle pietre miliari dell'azienda.

Negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale l'Italia era ancora un paese tecnologicamente arretrato (salvo i settori siderurgici ,automobilistici ed elettrici , che erano sviluppati solo al Nord) in cui il tenore di vita era basso e solo il 7.4% della popolazione aveva la corretta combinazione di elettricità ed acqua per poter vivere in buone condizioni.
In questi anni il settore principale dell'economia italiana era ancora il settore agricolo, che nel 1951 contava il 43 % di occupati e produceva il 32 % del Pnl ; tuttavia durante il decennio tra il 1950 e il 1960 i numeri del settore agricolo calarono drasticamente ( 29,6 % degli occupati nel 1961 e 12,5 % del Pnl ) : questo sta ad indicare la crescita dell'Italia nei settori industriale e terziario.

In questo periodo il Pil italiano ebbe un aumento annuo pari al 6.3 % e la produzione industriale fu raddoppiata.
In questi anni le famiglie italiane potevano permettersi prodotti che oggi sono considerati indispensabili, come frigoriferi, televisioni, automobili e motocicli.
Questo argomento viene ampiamente trattato nel libro di Guido Crainz “Il Paese Mancato” in cui viene esaminata la situazione economico-sociale dell'Italia post seconda guerra mondiale.

Guido Crainz analizza attentamente i dati economici italiani : il reddito medio nazionale passò dai 17000 miliardi del 1954 ai 36000 del 1964. Questo incredibile raddoppio del reddito nazionale fu dovuto principalmente al fatto che l'Italia riuscì a imporsi nel mercato comune europeo (istituitosi con i trattati di Roma nel 1957 tra Francia, Lussemburgo,Germania,Olanda e Belgio). Con la nascita del mercato europeo l'Italia poté esportare i suoi manufatti e allo stesso tempo importare materie prime a basso costo.

Queste condizioni esterne agirono in modo strettamente collegato con il mercato italiano. I fattori principali che portarono a questo forte sviluppo economico furono il basso costo della forza lavoro, che permise alle imprese di affacciarsi nel mercato internazionale, oltre a un lieve abbassamento dei “salari reali” e all'innalzamento dell'indice di produttività del lavoro operaio.
Questi ultimi due fattori furono causati principalmente dalla debolezza dell'azione dei sindacati e dall'elevata disponibilità di manodopera.

L'insieme di questi progressi all'interno dell'economia italiana favorì la nascita di una condizione di benessere che prima era sconosciuto alla maggior parte della popolazione italiana. Questo portò alla diffusione di nuovi stili di vita e di consumo che permisero la crescita industriale dell'Italia , favorendo il boom dell'acquisto di beni durevoli come i già menzionati televisori, frigoriferi, autovetture e motocicli .












Analisi della formazione del petrolio all'interno della crosta terrestre.



Il petrolio costituisce la base fondamentale per la creazione di carburanti (come la benzina) in grado di permettere il funzionamento dei motori a combustione, e di conseguenza svolge un ruolo importantissimo nella vita di ogni essere umano.
Il petrolio è un composto organico costituito da diversi tipi di idrocarburi ( ossia composti contenenti idrogeno e ossigeno) , in particolare da alcani.

Questo composto ha origine da rocce sedimentarie di tipo organogeno, ciò spiega il processo di formazione relativamente lento e la scarsa presenza di petrolio sul nostro pianeta oltre ad una maggiore presenza di giacimenti nei fondali marini e nelle zone deltizie, dove vi è un maggiore accumulo di materiale organico.

Ma analizziamo ora la vera e propria genesi del petrolio : i residui organici si depositano sul fondale marino , costituendo una specie di fango scuro , ricco di sostanza organica.

Questo composto, denominato “sapropel”, viene schiacciata dal peso di altre rocce, dando luogo a trasformazioni chimiche che portano alla creazione di idrocarburi gassosi e liquidi, che tendono ad andare verso l'alto a causa della loro minore densità rispetto all'acqua fino a quando non vengono a contatto con rocce impermeabili, che ne bloccano l'avanzata.

Se queste rocce, denominate rocce di copertura, hanno una struttura simile a quella di una cupola, gli idrocarburi rimangono come intrappolati, andando a impregnare la cosiddetta roccia serbatoio e questo da origine ad un giacimento di petrolio.

Lo studio dei fenomeni geologici che portano alla formazione del petrolio ha permesso di rendere più efficace la ricerca di quest'ultimo, evitando le zone con presenza di rocce metamorfiche e i fondali oceanici basaltici, in cui è difficile la formazione di idrocarburi, oltre alle fasce deformate ed erose, in cui rimangono solo residui di petrolio, in quanto in gran parte viene disperso in superficie.

La ricerca del petrolio si è quindi concentrata nei bacini sedimentari, aree coperte da mari poco profondi, in cui si sono potuti accumulare strati di roccia molto spessi.

Questi bacini riempiono aree di depressione confinanti con fratture di placche continentali causati da movimenti di subduzione o di collisione .

Questo tipo di composizione rende più probabile la formazione di rocce impermeabili che consentono l'immagazzinamento degli idrocarburi.

Il petrolio normalmente si trova ad una profondità che va dai 5 ai 7 km, anche se alcuni giacimenti si spingono oltre i 10km come alcuni situati nel Golfo del Messico.

I giacimenti marini (denominati offshore, che tradotto dall'inglese significa letteralmente “al di fuori della spiaggia) hanno quindi una profondità nettamente maggiore rispetto a quelli on shore ( cioè costruiti sulla terraferma), che sono limitati dal diverso tipo di rocce presenti nella crosta continentale (ossia rocce granitoidi, cioè rocce magmatiche ricche di silicio) contrapposte alle rocce presenti nella crosta oceanica, che sono di tipo basico, cioè povere di silicio e ricche di ferro ,magnesio e calcio.

Un altro importante fattore a favore dei giacimenti petroliferi offshore deriva dal fatto che la crosta oceanica è mediamente spessa 6km, quindi c'è meno materiale da perforare per giungere al mantello ( la crosta continentale varia da 35 km a 70 km).

Nella parte di mantello presente al di sotto della crosta oceanica, superata la superficie di Moho, che costituisce una discontinuità a livello sismico tra crosta e mantello, ci si ritrova nell'astenosfera,ossia una parte del mantello in cui le rocce sono parzialmente fuse, e che quindi non conserva le stesse doti di rigidità presenti nelle altre parti del mantello. Questa fascia, che va circa da 70 km a 250 km è presente al di sotto della crosta oceanica, ma al di la di essa, il mantello è caratterizzato da una rigidità maggiore rispetto alla crosta (5.6 gr/cm³ contro i 3,3 g/cm³ della crosta) che consente alle rocce di resistere a compressioni e torsioni senza grandi deformazioni.






















Struttura e funzionamento dell'alternatore in ambito motociclistico



L'alternatore è una macchina elettrica rotante , che basa il suo funzionamento sul fenomeno dell'induzione elettromagnetica e permette la trasformazione di energia cinetica dovuta alla sua rotazione in energia elettrica, sotto forma di corrente alternata (è quindi un apparecchio complementare al motore elettrico, che svolge il compito opposto).

Gli alternatori utilizzati in ambito motoristico hanno quindi lo scopo di mantenere carica la batteria che ha sua volta è necessaria per consentire l'avviamento del mezzo e il funzionamento delle varie componenti elettriche.
La corrente alternata viene tuttavia trasformata in corrente continua attraverso l'utilizzo di un apparecchio denominato “raddrizzatore” che “raddrizza” il segnale della corrente alternata rendendolo positivo e immagazzinabile, in quanto l'andamento della corrente alternata è determinato dalla formula :

L'alternatore è composto da due parti principali : lo statore, che consta nell'insieme delle parti fisse e che contiene avvolgimenti in cui si andranno a indurre le f.e.m. che sosterranno la corrente elettrica prodotta, e da un rotore, che costituisce l'insieme delle parti mobili.

Prendendo come esempio il caso più semplice di alternatore, costituito da una spira rettangolare che ruota all'interno di una campo magnetico costante, se ne può delineare così il funzionamento : la rotazione della spira causa una variazione continua del campo magnetico B , dato che modifica costantemente la superficie per la concatenazione del flusso ( come afferma il teorema di Ampere secondo il quale la circuitazione di un qualunque campo magnetico lungo una linea chiusa equivale alla somma algebrica delle correnti concatenate alla linea stessa ).

Prendendo la spira in posizione perpendicolare rispetto al campo magnetico con α=0 , misurando la variazione dall'angolo di rotazione in questione è possibile descrivere l'andamento del campo magnetico e della corrente indotta.





Il flusso del campo magnetico diventa massimo quando la corrente è nulla ( dato che la corrente indotta si crea solo in seguito ad una variazione del flusso).
Il flusso si annulla poi a π/2 mentre la corrente assume valore massimo.
Durante la rotazione che va da π/2 a π il flusso raggiunge il suo valore minimo, in quanto il segno della superficie concatenata è negativo.
Se la rotazione avviene con velocità costante , quindi α=ωt , dal grafico si può vedere come l'andamento della corrente sia assimilabile ad una funzione goniometrica, in particolare alla funzione y = sen α, mentre l'andamento del flusso è assimilabile alla funzione y = cos α.

Come già detto in precedenza, la corrente alternata è quindi una corrente che passa da valori positivi a valori negativi ,dato che è un tipo di corrente che periodicamente cambia il suo verso di scorrimento.

Gli alternatori usando in ambito motociclistico sono ovviamente più complessi di questo, ma il concetto di funzionamento è lo stesso. Vengono utilizzati alternatore con più coppie polari ed elettromagneti, come quelli trifase o bifase, in cui può variare anche il numero di elettromagneti in base al numero di coppie polari moltiplicato per il numero delle fasi.

Per motivi di ingombro però vengono spesso usati più alternatori monofase accostati tra loro, in cui dei magneti permanenti vengono sostituiti al rotore, e questo permette di simulare il funzionamento di alternatori bifase o trifase a seconda del numero di alternatori monofase.












Indagine dei punti chiave del futurismo italiano in ambito letterario



Il Futurismo è un movimento artistico - letterario d’avanguardia, nato in Italia nei primi anni del '900, fondato da Filippo Tommaso Marinetti. che pubblicò il Manifesto del Futurismo sul quotidiano francese “Le Figaro”, nel 1909. A questo primo manifesto ne seguirono altri negli anni successivi riguardanti le varie arti: letteratura, teatro, pittura, scultura, architettura,musica.
Il futurismo proclama la rottura completa col passato, la distruzione delle biblioteche, dei musei e delle accademie e la liberazione dell’Italia da professori, archeologi, antiquari…
Al passato contrappone la moderna civiltà della macchina, la bellezza e l’ebbrezza della velocità. Rifiutava perciò l’immobilità del pensiero, l’estasi ed il sonno, il passato, e esaltava l’aggressività, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno, il patriottismo, il gesto distruttore degli anarchici, le belle idee per cui si può morire e il disprezzo della donna (poiché considerata portatrice di valori deboli ed ispiratrice della poesia sentimentale).
I futuristi fecero impiego di tali idee per tutti gli usi, soprattutto in funzione anti passatista (contro il passato) e anti borghese. Questo spiega la simpatia che il Futurismo inizialmente trovò presso la classe operaia e l’avversione della borghesia.
In Italia il Futurismo ebbe anche implicazioni politiche e sociali, andando sempre più ad orientarsi verso destra in senso nazionalista e interventista, fino a sfociare, dopo la prima guerra mondiale nel Fascismo e a diventare l’arte ufficiale del regime.

La poetica futurista è chiaramente indicata nel Manifesto tecnico della letteratura futurista
e, come afferma Marinetti, aveva lo scopo di “liberare le parole…dalla prigione del periodo latino” che è lento, razionale, incapace si esprimere il dinamismo della vita contemporanea.
Questo modo di scrivere viene chiamato “paroliberismo” o “ tecnica delle parole in libertà”, secondo la quale bisogna distruggere la sintassi tradizionale; bisogna usare il verbo all’infinito per rendere il senso della continuità della vita, abolire l’aggettivo, l’avverbio e la punteggiatura che rallentano il discorso, abolire la metrica. Bisogna usare l’analogia, al posto della metafora, in grado di collegare cose apparentemente lontane, diverse e ostili fra loro, ma ravvicinate dall’intuizione (ogni sostantivo deve avere il suo doppio).

La poesia deve cantare l’amore del pericolo, il coraggio, l’audacia, la ribellione, la macchina la velocità, le città, le industrie. Le parole chiave del movimento futurista divennero quindi fortemente legati a questi concetti.

Il Futurismo è espressione della crisi della civiltà romantica e positivistica, alla quale, rifiutando il passato, viene data una soluzione che si manifesta in maniera esteriore e rumorosa.

Il Futurismo interessò anche il costume dell’epoca. Poeti e artisti futuristi organizzavano le cosiddette “serate futuriste”, per la recitazione di poesie e rappresentazioni teatrali.
Tali serate si concludevano spesso con lancio di ortaggi da parte del pubblico. I futuristi, come volevano distruggere i musei, simbolo del passato, e uccidere il chiaro di luna, simbolo del languore romantico, così volevano distruggere la pastasciutta, che produce sonnolenza e perciò ritenuta lesiva per le sorti del popolo italiano.

Nel campo letterario il Futurismo non ebbe scrittori di particolare rilievo: Filippo Tommaso Marinetti, Luciano Fòlgore, Gian Piero Lucini. Come poeti ritroviamo Aldo Palazzeschi, Corrado Govoni, Giovanni Papini.

Anche se scarsi o nulli furono i risultati in campo letterario e addirittura nefasti in campo politico e sociale, (in quanto confluirono nel Fascismo), il Futurismo ha il merito di aver influito sugli altri movimenti d’avanguardia del ‘900 e di aver promosso la dissoluzione dei vecchi contenuti e delle vecchie forme, per giungere ad una poesia e ad un’arte nuova, più adeguata ai mutamenti dei tempi e dei costumi (ad esempio sarà percepita dagli ermetici).































Bibliografia


G.P. Parodi , M. Ostili , G. Mochi Onori : “L'evoluzione della fisica 3” ,
Modulo 11, Unità 1, Paragrafo 8.
Paravia , Torino.

E.L. Palmieri , M. Parotto : “Il globo terrestre e la sua evoluzione” ,
Capitolo 17 : “Le risorse naturali, la popolazione umana e le Scienze della Terra”, Capitolo 10 : “La tettonica delle placche : un modello globale”.
Zanichelli, Bologna.

Ezio Raimondi : “Leggere, come io l'intendo...” Volume 5 ,
Capitolo 11 : “Il futurismo”
Mondadori, Milano

Guido Crainz : “Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta” ,
“L'Italia fra “miracolo” e “congiuntura” e “La produzione e gli uomini” .
Donzelli, Roma

M. Fossati, G. Luppi, E. Zanette : “Parlare di storia 3” ,
Capitolo 2 : “Il “miracolo economico” e il primo centro-sinistra”.
Mondadori, Milano


Sitografia

“La storia Ducati” : Link a pagina di Ducati.it
 
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